L’uomo tossicchiò, non sapendo da dove cominciare. — Mi spiace doverti accogliere con questa notizia, figliolo, ma… tutti siamo stati d’accordo che era meglio dirtelo subito.
Dio il Padre pensò Ethan, Janos ha fatto riparare la mia auto antigravità e si è ammazzato…
— Janos non è in città.
— Non è in città. — Il cuore di Ethan riprese vita a quelle parole.
— Dopo la tua partenza è diventato sempre più scriteriato… Spiri dice che non c’era più nessuno a esercitare un salutare controllo su di lui, anche se io dico che un uomo deve saper controllare se stesso e Janos ha passato da un pezzo l’età in cui uno dovrebbe cominciare a comportarsi da uomo. Spiri e io abbiamo avuto delle discussioni a causa sua, purtroppo, anche se ora è tutto appianato…
L’atrio dell’astroporto sembrava ruotare intorno al centro di gravità di Ethan, proprio sotto il suo stomaco. — Ma cosa è successo?
— Be’… Janos è scappato da casa e se n’è andato nelle Terre Esterne col suo amico Nick, un paio di mesi dopo la tua partenza. Ha detto che non sarebbe più tornato… ha detto che laggiù uno è libero, non ci sono stupide usanze ammuffite, e nessuno che cerca di costringerlo a rispettarle per forza. — Il padre di Ethan ebbe una smorfia malinconica. — Non c’è neanche un futuro, ma di questo a lui non importa nulla, evidentemente. Io gli dò qualche anno, al massimo cinque o sei, e poi vedrai che ne avrà abbastanza di quella sua libertà. Non sarà il primo né l’ultimo ad accorgersene. Ma forse gli occorrerà più tempo che ad altri per capire la ragione. È sempre stato il più testardo di voi ragazzi.
— Ah — disse Ethan con voce molto sottile. Cercò di sentirsi adeguatamente addolorato. Ci provò con tutta la sua forza, piegando in giù gli angoli della bocca. — Be’… — Si schiarì la gola. — Forse non tutto il male vien per nuocere. Alcuni uomini non sono tagliati per la paternità. Meglio che lo capiscano per tempo, e non dopo esser diventati responsabili di un figlio.
Si rivolse a Terrence Cee, e il sorriso che aveva trattenuto sfuggì al suo controllo. — Ora, padre, come ti ho detto per telefono, voglio che tu conosca una persona… ho portato qui un immigrante. Soltanto uno, ma ti assicuro che è un uomo di tutto rispetto. Ha sopportato gravi traversie, prima di cercare qui un approdo sicuro. È stato un buon compagno di viaggio per me, negli ultimi otto mesi, e un vero amico.
Ethan presentò Terrence Cee, e lo snello cetagandano e l’anziano uomo di mare si strinsero la mano. — È un piacere conoscerti, Terrence — disse il padre di Ethan. — Un amico di mio figlio è come un figlio per me. Sono certo che avrai un buon futuro qui su Athos.
L’abituale riserbo di Cee lasciò filtrare un po’ di commozione, e qualcosa di simile al timore. — Sul serio lei pensa che… Grazie. È gentile da parte sua. Grazie, signore.
Due delle tre lune si alzarono insieme quella sera, sul Mare Orientale di Athos. Le lievi onde della risacca mormoravano oltre le dune. Dalla veranda al secondo piano della casa del padre di Ethan si godeva una piacevole vista della baia, nel chiarore lunare. La brezza raffreddò il calore che Ethan s’era sentito salire al volto accostandosi a Cee, così come il buio nascondeva il rossore.
— Vedi, Terrence — gli spiegò, timidamente, — il modo più rapido di guadagnarti il diritto alla paternità, e di avere i figli di Janine, è di dedicare tutto il tuo tempo ai lavori pubblici, finché non avrai abbastanza credito da doveri sociali per ottenere lo stato di coniuge alternativo. Sono molte le attività pubbliche non pagate, dalla riparazione delle strade ai lavori di terraformazione e agli impieghi governativi. In questi potresti mettere a frutto la tua esperienza di altri pianeti. Poi ci sono tutti i servizi di volontariato: l’assistenza agli anziani, gli orfanotrofi, i controlli ecologici, la protezione degli animali, l’intervento nei casi di disastri e calamità, anche se in questi casi intervengono soprattutto le forze armate… insomma, le scelte sono innumerevoli.
— Ma come posso mantenermi intanto che faccio queste cose? — obiettò Cee. — O il mantenimento è compreso?
— No, devi mantenerti da solo. Per acquistare un punteggio come coniuge alternativo designato, il lavoro dev’essere pubblico, cioè separato dalle attività dell’economia di mercato. È come una tassa pagabile in ore lavorative, se vuoi vederla così. Ma credo che, se mi permetti di farlo, potrei mantenerti io. Come vice direttore del Centro di Riproduzione guadagnerò abbastanza da offrirti una vita agiata, e Desroches e il Presidente hanno lasciato capire che potrò avere la direzione del nuovo Centro di Riproduzione delle Montagne Rosse quando avranno finito di costruirlo, l’anno venturo. Per quell’epoca, con un po’ di buona volontà, tu avrai avuto il tuo CAD. Grazie a ciò non solo potrai accudire ai miei figli, ma avrai preso la strada più veloce verso la paternità e in un paio d’anni potrai fare domanda per il tuo primo bambino. — Ethan s’interruppe e fece un sospiro. — Ammetto che non è una vita avventurosa, se la paragoni a quella che ti sei lasciato alle spalle. Occuparsi delle faccende di casa e cambiare i pannolini a un bambino… il bambino di qualcun altro, quanto a questo. Però sarà un buon allenamento per quando avrai la paternità. E ovviamente io sarò felice di fare da coniuge alternativo designato per i tuoi figli.
La voce di Cee uscì dal buio. — L’inferno è avventuroso paragonato al paradiso? Io ho toccato il fondo della disperazione, so cosa si prova laggiù, grazie tante, e non ho alcuna voglia di tornarci per amore dell’avventura. — C’era un amaro sarcasmo in quelle due parole. — Le faccende domestiche e i pannolini non mi spaventano.
Il giovanotto biondo fece una pausa, poi: — Aspetta un momento. Io ho avuto l’impressione che questa faccenda di essere CAD uno dell’altro, a parte la vita in comune, sia come essere una specie di coppia sposata… In questo rapporto è compreso il sesso?
— Be’… — disse Ethan. — No, non necessariamente. In molti casi i CAD sono fratelli, cugini, o addirittura padri o nonni… chiunque sia qualificato per essere un genitore. Benché le coppie di coniugi designati che hanno rapporti sessuali siano la maggioranza. Ma qui tu sei su Athos, dopotutto, e hai davanti a te l’intera vita. Io credo che col tempo ti adatterai alle nostre usanze. In questo caso, non per metterti fretta, ma quando ti sembrerà d’esserti abbastanza adattato vorrei che, uh… me lo facessi sapere. — Ethan preferì non dire altro.
— Per Dio il Padre. — La voce di Terrence era divertita, senza dubbio, ma Ethan aveva davvero creduto di sorprendere il telepate? — Sai una cosa? Penso che potrei adattarmi.
Davanti allo specchio della stanza da bagno Ethan si fermò, prima di spegnere la luce, e studiò la sua faccia. Pensò a Elli Quinn, e alla EQ-1. In una donna, sugli altri mondi, uno non vedeva cifre e grafici bensì i geni dei suoi figli personificati e fatti carne. Così in ogni coltura ovarica di Athos c’era l’impronta di una donna, forse non riconoscibile, certo non riconosciuta, ma innegabilmente radicata lì.
E che aspetto aveva avuto la Dr. Cinthya Jane Baruch, ormai morta da 200 anni, e fino a che punto aveva plasmato Athos, all’insaputa dei Padri Fondatori da cui era stata pagata per creare le loro colture ovariche? Era noto che aveva messo molto di se stessa in quel lavoro. Molte facce di Athos erano modellate sul bagaglio genetico di quella donna. Ethan guardò nella profondità dei suoi occhi, nello specchio. – Salve, madre – sussurrò, e uscì per andare a letto. L’indomani sarebbe cominciato un nuovo lavoro, e un nuovo mondo.