Выбрать главу

— Forse, ma in che modo?

— La sala è al buio, quasi per tutto il tempo. E se gli saltasse in mente di tirare fuori il suo rasoio, sarebbe difficile scoprire da dove è arrivato.

Bline restò pensieroso per qualche minuto, poi fece segno di no. — Mi sembra molto improbabile, Nick. A meno che non si tratti di un lanciatore di coltelli, gli occorrerebbero mesi per far pratica. E non credo che userebbe una rivoltella: quelli come lui si fermano su un’arma sola e su un solo modo di impiegarla. Non credo nemmeno che la ucciderebbe in pubblico, comunque. Secondo me, il pericolo vero è nel tempo che impiega per andare da qui a casa sua, o da casa a qui. E di questo ci stiamo già occupando.

— Per quanto tempo continuerete?

— Fino a che avremo preso lo Squartatore, Nick. In ogni caso, senz’altro finché lavorerà qui dentro. Perciò tu puoi stare tranquillo.

— Avete messo qualcuno a perquisire il suo appartamento, prima che ci entri lei?

Bline si seccò. — Senti, Nick, non vado a raccontare a nessuno quali precauzioni prendiamo e non prendiamo. Specialmente con un giornalista vicino che lo andrebbe a scrivere subito sul giornale, finendo col mettere in guardia l’assassino.

— Grazie per questo riconoscimento alla mia qualità di reporter — disse Sweeney — però il suggerimento di perquisire la casa prima che lei ci entri è buono, se non lo fate già. Se fossi io lo Squartatore e volessi colpirla, non ci riproverei per strada; starei sotto il letto ad aspettarla. Demonio dorme in camera con lei?

Bline lo guardò con intenzione. — Questo è riservato, da non pubblicare. Però ci dorme.

— E quanto al lanciatore di coltelli — insisté Nick — se riuscisse a tirarlo?

Sweeney disse: — Eccolo che arriva. Chiedetegli se ci riuscirebbe.

XI

Doc Greene avanzava verso di loro, aprendosi la via faticosamente tra la folla che usciva dopo lo spettacolo, con un sorriso soddisfatto sulla faccia rotonda che Sweeney avrebbe volentieri riempito di pugni.

Bline si voltò a guardare ostentatamente l’uomo che si avvicinava e poi si volse con aria disgustata verso Sweeney. — Voi e quel maledetto tipo!

Anche voi forse vi sareste disgustati di lui e in questo caso non ho nulla da dire a suo favore. Era davvero un maledetto tipo, e sapete anche voi che cosa può nascere tra un tipo così e un testone irlandese; se anche non lo sapevate al principio del libro, adesso ne siete informati. Quando un verme come quello si imbatte in un irlandese, ne può scoppiare un’esplosione. Oppure, caso molto migliore, l’irlandese può cercare di appurare se il tipo-verme è in grado di sfuggire a un’incisione praticata con un rasoio o un coltello. E questo fu lì lì per accadere, ma non ancora, non in quel momento, in cui Doc si avvicinava con un grosso sigaro, ma senza coltelli.

Nick si alzò e disse: — Salve, Doc. Bene, io devo andare. Arrivederci a tutti. — Doc gli fece un cenno di saluto e domandò a Bline se gli era piaciuto il numero.

— Grande — rispose Bline. — Accomodatevi, Doc.

Guerney, tornando, si fermò esitante davanti alla sua sedia occupata. Bline si voltò verso di lui per dirgli di andare a prendere una boccata d’aria fresca. E Guerney si allontanò.

Doc Greene fece una specie di sorriso a Sweeney. Non era un bel sorriso. E disse: — Devo chiedervi se vi è piaciuto?

— No — rispose Sweeney — ho sentito che avete pelato Nick, o meglio Harry Yahn, di mille dollari.

— Non lo chiamerei pelare. Iolanda non avrebbe dovuto lavorare così presto dopo l’incidente, perché è un pericolo per la sua salute. È logico perciò che meriti un extra per farlo.

— Lo ha ottenuto?

— Naturalmente, e io come suo agente ho la mia percentuale.

— Di quanto è?

— Questo è affar mio.

— E un buon affare — replicò Sweeney. — Sapete, Doc, c’è una cosa che vorrei domandarvi.

— Potrei anche rispondere, forse.

— Come mai Iolanda balla in un locale di questo genere? È una sciocchezza, dato quello che voi potreste trovarle.

— Lo so bene. Ma qui abbiamo un contratto, ve l’ho detto, e Yahn non ce lo lascia rompere. Sapete che cosa si prende qua dentro? Solo duecento alla settimana. Adesso potrei trovarle facilmente anche mille dollari alla settimana, ma siamo legati per un altro mese. E per il momento…

— Non cambiate discorso — lo interruppe Sweeney. — Quel che domando io è perché Iolanda lavora in un posto da duecento dollari alla settimana. Anche senza pubblicità, dovrebbe trovarsi molto più su che in una Clark Street.

Greene allargò le braccia. — Voi forse sapreste fare meglio di me. È facile parlare, Sweeney. Solo che voi non avete avuto occasione di trovarvici. Io l’ho presa con un contratto.

— Per quanto tempo?

— Anche questo è affar mio.

— Io penso — insisté Sweeney — che non le abbiate trovato nulla di meglio come scritture, per vostri motivi personali.

— Siete sempre pieno di idee. Volete suggerirmi uno di tali motivi?

— Lo posso indovinare facilmente. Ma posso anche fare un’altra ipotesi. — Sweeney, con una rapida occhiata, si assicurò che Bline li stava ascoltando.

— Questa, per esempio: forse lo Squartatore non ha mai attaccato Iolanda. Forse è stata solo una trovata pubblicitaria. Nessuno ha visto lo Squartatore aggredirla. E forse siete stato voi a combinare la scena: la signorina può essersi ferita da sé con un, diciamo, rasoio, facendosi un taglietto e poi può essersi lasciata andare in terra, finché qualcuno di fuori l’ha vista.

— E ingoiandosi probabilmente anche la lama del rasoio?

— Potrebbe averla lasciata cadere, per esempio, nella sua casella delle lettere, dato che si trovava in piedi proprio vicino alle caselle.

Bline intervenne. — No, Sweeney. L’atrio è stato tutto perquisito, comprese le caselle della posta. Nessun’arma. E non ne aveva neppure nelle scarpe o nei vestiti. È stata perquisita anche lei, all’ospedale. Non crediate che non abbiamo immaginato la possibilità che tutto fosse un trucco.

Sweeney esclamò impulsivamente: — Doc poteva esserci anche lui e può essersi portato via la lama altrettanto bene come lo Squartatore poteva esserci e andarsene con la propria arma.

Greene si inchinò ironicamente. — Grazie, Sweeney, per aver implicitamente ammesso per la prima volta che lo Squartatore non sono io.

— Non ditelo. E poi, capo, c’è un’altra ipotesi, a cui forse avete già pensato. La ferita era leggerissima, tanto da non immobilizzare la donna. Come potete essere sicuro che si trovasse già nell’atrio? Potrebbe anche essere arrivata a casa, essersi recata nell’appartamento, essersi ferita col rasoio, poi averlo lavato e gettato via e infine esser tornata di sotto a gettarsi per terra, aspettando che qualcuno la trovasse.

Bline rispose: — Ci abbiamo pensato. Ci sono molti punti in contrario, di poca importanza, e uno di grande portata: tra i piccoli punti le graffiature sulla porta, che potrebbero anche essere state fatte, lo ammetto, appositamente. E c’è il fatto che occorrerebbe una bella forza di nervi per ferirsi a quel modo. Certo si può anche farlo. E un’altra piccola cosa: come essere certi che voi vi trovaste là, Sweeney, per scrivere il vostro articolo, senza essere d’accordo? O l’accordo c’era?

Sweeney sogghignò. — Ma sicuro! È per questo che io ne ho parlato! Doc non mi ha dato la mia percentuale e io mi vendico di lui. Ma quale sarebbe la prova vera che la mia congettura è sbagliata e che non si è trattato di un trucco?

— Lo choc, Sweeney. È rimasta in quello stato per dodici ore solamente, è vero, ma quando l’hanno ricoverata all’ospedale, era davvero in preda a un forte choc. Forte e genuino. Ho parlato con i dottori che l’hanno curata, e sono concordi nel dichiarare che non può averlo finto, e che non è stato provocato da droghe. Era uno choc genuino e non si può negarlo.