Con un filo di voce, Juliana disse: «Sarebbe così brutto?»
«Hai letto il libro?»
«No,» ammise lei, sporgendosi per vedere la copertina. Ne aveva sentito parlare, però; c’era un sacco di gente che lo aveva letto. «Ma io e Frank, il mio ex marito, discutevamo spesso su come sarebbe il mondo se gli Alleati avessero vinto la guerra.»
Joe sembrò non averla sentita; stava fissando la sua copia di La cavalletta non si alzerà più. «E in questo libro,» proseguì, «lo sai come è riuscita l’Inghilterra a vincere? A sconfiggere l’Asse?»
Lei scosse la testa, avvertendo la tensione crescente nell’uomo che le stava accanto. Adesso il suo mento aveva cominciato a tremare; si umettò le labbra più di una volta, si passò la mano fra i capelli… e quando parlò la sua voce era roca.
«Nel libro l’Italia tradisce l’Asse,» disse Joe.
«Oh,» fece lei.
«L’Italia passa dalla parte degli Alleati. Si unisce agli anglosassoni e spalanca quello che l’autore definisce “il ventre morbido” d’Europa. Ma è naturale che lui la veda così. Conosciamo tutti la vigliaccheria dell’esercito italiano, che se la batteva a gambe ogni volta che vedeva gli inglesi. Grandi bevitori di vino. Gente spensierata, non tagliata per combattere. Questo tizio…» Joe richiuse il libro, e lo voltò per guardare la controcopertina. «Abendsen. Non lo biasimo. Ha scritto questa vicenda fantastica immaginando come sarebbe il mondo se l’Asse avesse perso. E in che altro modo potevano perdere se non in seguito al tradimento dell’Italia?» La sua voce divenne stridula. «Il Duce… era un buffone, lo sappiamo tutti.»
«Devo girare la pancetta.» Juliana si divincolò e si affrettò in cucina.
Joe, sempre con il libro in mano, la seguì e continuò: «E poi intervengono gli Stati Uniti. Sconfiggono i giap, e dopo la guerra Stati Uniti e Gran Bretagna si dividono il mondo. Esattamente come hanno fatto nella realtà la Germania e il Giappone.»
«La Germania, il Giappone e l’Italia,» lo corresse Juliana.
Lui la fissò.
«Hai dimenticato l’Italia.» Lo guardò anche lei, con calma. Te ne sei dimenticato anche tu? si disse. Come tutti gli altri? Il piccolo impero nel Medio Oriente… Nuova Roma, la commedia musicale.
Dopo un po’ gli servì un piatto con uova e pancetta, pane tostato, marmellata e caffè. Lui cominciò subito a mangiare.
«Che cosa ti davano da mangiare, in Nord Africa?» gli domandò mentre si sedeva anche lei.
«Asino Morto,» rispose Joe.
«Ma è orribile.»
Con un sogghigno contorto, Joe aggiunse: «Asino Morto. I barattoli di carne in scatola avevano le iniziali AM stampate sopra. I tedeschi le traducevano in Alter Mann. Il Vecchio.» Riprese a mangiare con voracità.
Mi piacerebbe leggerlo, pensò Juliana mentre allungava la mano per prendere il libro da sotto il braccio di Joe. Rimarrà qui così a lungo? Il libro era macchiato di grasso, alcune pagine erano strappate e c’erano ditate dappertutto. Lo leggono i camionisti durante i lunghi tragitti, pensò. Nelle tavole calde da quattro soldi, la sera tardi… Scommetto che leggi lentamente, pensò. Scommetto che per leggere questo libro hai impiegato settimane, se non addirittura anni.
Aprì il libro a caso e lesse:
… adesso, nella vecchiaia, vedeva la tranquillità, il dominio su uno spazio che gli antichi avevano coperto senza veramente rendersene conto, navi dalla Crimea a Madrid, tutte con la stessa moneta, la stessa lingua, la stessa bandiera. La vecchia, grande Union Jack sventolava dall’alba al tramonto: finalmente si era realizzato il sogno, il sogno del sole e della bandiera.
«L’unico libro che porto sempre con me,» disse Juliana, «non è un libro vero e proprio; è l’oracolo, l’I Ching… è stato Frank a farmi appassionare e me ne servo tutte le volte che devo prendere una decisione. Non lo perdo mai di vista. Mai.» Chiuse la copia della Cavalletta. «Vuoi vederlo? Vuoi usarlo?»
«No,» disse Joe.
Juliana appoggiò il mento sulle braccia incrociate sopra il tavolo, lo guardò in tralice, poi disse. «Ti sei trasferito qui definitivamente? E che cosa hai in mente di fare?» Rimuginando gli insulti, le maldicenze. Mi pietrifichi, pensò, con il tuo odio per la vita. Ma… tu hai qualcosa. Sei come un piccolo animale, non importante ma sveglio. Come avrei mai potuto immaginare che sei più giovane di me, pensò studiando il suo viso scuro, limitato e intelligente? Ma anche quello è vero, il tuo infantilismo; tu sei ancora il fratello minore, che adora i due fratelli più grandi e il maggiore Pardi e il generale Rommel, che ansima e suda per farcela, per far fuori quei Tommies. Hanno veramente strangolato i tuoi fratelli con il fil di ferro? Ne abbiamo sentito parlare, di quelle storie atroci, e abbiamo visto le foto pubblicate dopo la guerra… Fu scossa da un brivido. Ma i commandos inglesi erano stati processati e condannati ormai da molto tempo.
La radio non trasmetteva più musica: sembrava che ci fosse un notiziario in onde corte dall’Europa. La voce si indebolì e divenne confusa. Una lunga pausa, poi più niente. Solo silenzio. Alla fine la voce dell’annunciatore di Denver, chiarissima, molto vicina. Lei allungò la mano per sintonizzare un’altra stazione, ma Joe la bloccò.
«…notizia della morte del Cancelliere Bormann ha colto di sorpresa una Germania stordita, che solo ieri era stata rassicurata…»
Tutti e due balzarono in piedi.
«…tutte le emittenti del Reich hanno annullato la programmazione prevista e gli ascoltatori hanno udito le note solenni del coro della Divisione SS, Das Reich, elevato a inno della Partei, l’Horst Wessel Lied. Più tardi, a Dresda, dove il segretario supplente della Partei e i responsabili del Sicherheitsdienst, l’organo di polizia nazionale che ha preso il posto della Gestapo dopo…»
Joe alzò il volume.
«…riorganizzazione del governo dietro richiesta del defunto Reichsführer Himmler, di Albert Speer e altri, sono state dichiarate due settimane di lutto nazionale, e già molti negozi e molte imprese hanno chiuso, a quanto si riferisce. Finora non si sa niente sull’attesa riunione del Reichstag, il parlamento formale del Terzo Reich, la cui approvazione è richiesta…»
«Sarà Heydrich,» disse Joe.
«Io vorrei che fosse quel tipo alto e biondo, quello Schiraeh,» disse lei. «Cristo, ce l’ha fatta a morire. Pensi che Schirach abbia qualche possibilità?»
«No,» rispose secco Joe.
«Forse adesso ci sarà una guerra civile,» disse la donna. «Ma sono tutti così vecchi, ormai. Göring e Goebbels… i vecchi del partito.»
«…raggiunto nel suo rifugio sulle Alpi, vicino al Brennero…» proseguì la radio.
«Dev’essere Hermann il ciccione,» disse Joe.
«…affermato semplicemente di essere affranto dal dolore per la scomparsa non solo di un soldato e di un patriota e di un fedele capo della Partei, ma anche, come ha già detto molte volte, di un amico personale, che lui appoggiò, come si ricorderà, nella disputa durante l’interregno subito dopo la guerra, quando per un certo tempo sembrò che elementi ostili all’ascesa di Herr Bormann al potere supremo…»