— Come farò a trovare quello che sto cercando? — Axxter stava cominciando ad avere crampi nelle gambe a furia di stare accoccolato per tanto tempo in uno spazio così piccolo.
— Si tratta semplicemente di un mucchio di registrazioni, non c’è alcun indice o altro. Devi solo risalire alla data in cui hai trovato quel posto e partire da lì — Fellonia collegò un paio di cavi. — Buona fortuna.
È un’impresa disperata. Una valanga di numeri si riversò davanti agli occhi di Axxter. Esaminò attentamente la lista di dati e infine ne individuò un gruppo preciso.
Il primo file che studiò era una collezione di filmati di una razzia; i partecipanti, un paio di bande da nulla, che non aveva mai nemmeno sentito nominare, sembravano più interessati a farsi smorfie, piuttosto che alla carneficina.
Aprì il secondo file. Si trattava dell’incursione al settore bruciato. Riconobbe subito l’affilato bordo metallico e il modo in cui l’esplosione l’aveva accartocciato. Un’occhiata alle coordinate di quel posto confermò la sua ipotesi.
Cristo… Axxter osservò la scena. Fumo e luce rossa fuoruscivano dall’apertura. Non dovrebbe trovarsi qui. Tutto questo materiale… Era una registrazione lunghissima, con inquadrature da diverse angolazioni; la fece andare avanti velocemente perché le urla che vi erano incise gli avevano fatto rizzare tutti i peli. Fermò l’immagine su una buona inquadratura dei saccheggiatori e zumò su di essi. Indossavano tutti un’uniforme nera senza alcuna insegna, che egli non riconobbe. Agivano con efficienza fredda e devastatrice invece che con la solita arroganza e le risa sguaiate dei guerrieri. Due megassassini, che torreggiavano sul resto della coorte, si trovavano nel mezzo della carneficina, procedendo con inevitabile ferocia.
Tornò all’inizio del file. Prima dell’esplosione, delle fiamme e del fumo: le uniformi nere si stavano radunando, controllando le armi e le attrezzature… sull’esterno dell’edificio. Axxter guardava quella scena sconvolto, mentre la telecamera si spostava, mostrando il confine dell’edificio illuminato dalla luce dell’alba che nasceva dietro le nuvole. A un cenno dell’ufficiale in comando, i guerrieri si gettarono verso l’entrata, ancora intatta e levigata. Dopo pochi secondi, vi fu l’esplosione che lacerò il metallo.
Venivano dall’esterno! Axxter fermò il nastro. Quello significava…
Andò alla fine del file. Erano tutti morti, tutti gli abitanti di quel settore orizzontale erano ridotti a cenere e carne bruciacchiata. E in lontananza si intravvedeva una barriere intatta che proteggeva le regioni centrali dell’edificio. Ben presto si occuparono anche di quella: un’altra esplosione, poi una squadra afferrò i lembi del metallo e lo piegò verso l’esterno.
In questo modo sembrava che i vandali provenissero dall’interno! Ecco cosa significava. Axxter fissò nel vuoto, riflettendo. Hanno organizzato tutto loro! Ma loro chi?
Studiò ancora il file. Trovò una buona inquadratura di uno dei due megassassini; per un attimo, tre telecamere erano state puntate su di lui. L’ultima lo inquadrava frontalmente. I pannelli del petto erano aperti e mostravano l’icona di morte. Teste mortali di cobra che vibravano in un cerchio. La stessa che si era trovata davanti, a meno di un metro di distanza, dentro al tunnel.
Bene, bene, bene. Una scoperta interessante. Axxter appoggiò il mento alle ginocchia, con le braccia intorno alle gambe. Ecco cos’hai trovato. La Folla Devastante andava in giro a spalancare i settori orizzontali, lasciando che gli abitanti dei Centri dei Morti si prendessero la colpa. Brutto affare… le tribù militari non avrebbero dovuto fare simili schifezze. Avrebbero dovuto vivere sul settore verticale, spaccandosi la testa a vicenda e lottando per avere il controllo del Cilindro e accaparrarsi tutti i vantaggi che il potere procura. Non avrebbero dovuto decimare gente indifesa che viveva sui livelli orizzontali proprio per restare al sicuro, lontano da ogni pericolo. Quelle erano le regole; chiunque le infrangesse giocava un gioco molto pesante, che non si fermava davanti a nulla. Compresa la corruzione della roccaforte da cui tutti dipendevano, l’apparentemente imparziale Chiedi Ricevi? Una volta infranta una regola, si potevano infrangere tutte.
Fece scorrere l’ultimo file. Dopo l’incursione sanguinosa, l’inquadratura tornò sulla superficie dell’edificio. Vicino all’apertura divelta c’era un angelo di gas, sospeso nell’aria con un sorriso incuriosito. Trasalì quando vide il suo viso familiare; una lingua di fuoco che veniva dall’arma di un guerriero la lanciò verso il cielo. E una risata risuonò sul nastro.
Un veicolo era parcheggiato sul muro in attesa di quegli uomini. Tranquilli e rilassati si tolsero le uniformi e si infilarono in abiti da riposo grigio-verdi. Axxter zumò sull’ufficiale di comando che dava le spalle alla telecamera. Su una toppa più grande era scritto RICOGNIZIONE. Sopra, circondate da un tramonto dorato, c’erano le parole ATROCE AMALGAMA.
Non può essere… Axxter fissò quell’immagine. No, sono della Folla Devastante; devono esserlo. Quell’icona di morte sul petto del megassassino che aveva visto sul filmato… se era la stessa di quello che lo stava inseguendo, ed era la Folla Devastante a volerlo morto, allora il megassassino che aveva quella icona di morte doveva appartenere alla Folla Devastante. Era l’unica cosa logica.
A meno che… un nuovo, agghiacciante pensiero gli attraversò la mente… a meno che anche l’Atroce Amalgama lo volesse morto. E fossero stati loro a inviare il megassassino per fare il lavoro.
Rifletti. Perché l’Atroce Amalgama voleva veder morto un povero grafico che non aveva fatto niente contro di loro? Forse per la stessa ragione per cui un guerriero aveva sparato a un angelo curioso impedendogli di ficcare il naso in qualcosa che volevano tenere segreto. Se avessero voluto far sapere a tutti che era l’Atroce Amalgama a compiere quelle stragi, non avrebbero indossato le uniformi nere. E se qualche grafico libero professionista fosse arrivato per caso sulla scena, mentre il metallo era ancora caldo, non si poteva sapere che tracce avrebbe potuto trovare e per conto di chi… sarebbe stato meglio eliminare anche lui. Probabilmente, l’Amalgama voleva ucciderlo ormai da un po’ di tempo, da quando aveva comunicato alla Chiedi Ricevi del ritrovamento di quel settore bruciato e loro avevano capito che qualcuno aveva visitato il luogo dell’incursione. Il fatto che lui avesse accettato la commissione e fosse andato all’accampamento della Folla Devastante erano gli unici motivi per cui era ancora in vita. Fino a quando non avevano sentito che si trovava nella zona della sera; allora avevano inviato quel bestione per ucciderlo e impedirgli di rivelare qualunque cosa avesse visto e che potesse essere fatta risalire all’Amalgama.
Naturalmente, nessuno l’avrebbe saputo; così, quando Brevis aveva sentito che un megassassino aveva attraversato la Fiera Equatoriale, aveva supposto fosse quello della Folla Devastante che stava cercando vendetta. I pensieri gli turbinavano in testa, troppo velocemente per fermarli. Allora non è la Folla Devastante che ha corrotto la Chiedi Ricevi; è stata l’Atroce Amalgama. Ecco come riescono a mantenere il potere…
Era troppo per capire ogni dettaglio. Ci avrebbe riflettuto ancora, se fosse vissuto abbastanza. Una volta che ebbe copiato tutti i file sul proprio archivio, interruppe il collegamento.
— Fellonia? — Axxter si guardò intorno in quel piccolo spazio. La donna non era più lì.
14
— Non è più qui — Una voce alle sue spalle. — Aveva le sue faccende da sbrigare.