Sai annuì compiaciuto. — Ci hai impiegato un po’, ma ci sei arrivato alla fine. Ancora non sai tutto quello che avresti bisogno di sapere, ma almeno il meccanismo si è messo in moto.
La luce che gli si era accesa in testa l’aveva risvegliato, eccitandolo e facendogli vedere le cose più nitidamente. — Esatto… non so ancora il perché. Voglio dire, perché l’hanno fatto, perché hanno distrutto quel settore…
— Questo non è importante; non è questo che devi sapere. Quando accadono cose simili, è impossibile conoscerne la ragione, si possono solo fare ipotesi. Forse gli abitanti di quel settore erano troppo arroganti e avevano bisogno di una lezione, o forse la fabbrica in cui lavoravano aveva un contratto con loro e quello è stato il modo più veloce per pagarli. E poi devi sempre tenere presente che l’Amalgama è una vecchia organizzazione; siedono ai vertici da molto tempo. Abbastanza da diventare grassi e pigri e perdere la fame e la rabbia che li hanno portati così in alto. Per restare a galla, dovevano sostituire quello che hanno perso con l’astuzia. Non sai da quanto tempo stiano facendo queste schifezze e con quante persone; devono mantenere un sacco di alleanze. E le buone relazioni costituiscono il novanta per cento del loro successo. Per quanto ne sai tu, l’Amalgama potrebbe essersi inventata falsi rapporti in cui relaziona di battaglie vinte, tribù sottomesse e aree conquistate che magari non sono mai esistite. Poi hanno usato la Chiedi Ricevi per divulgare queste loro vittorie e tutti hanno creduto fosse verità, solo perché l’informazione proveniva da una fonte reputata imparziale. E chi potrà mai smascherarli? Tu parli molto spesso di territorio: può anche essere che non cambi mai nulla, chi può saperlo? Gli unici che potrebbero scoprirlo sono i liberi professionisti come te: siete i soli che potrebbero finire in un settore che si dice vinto dall’Atroce Amalgama e scoprire una realtà completamente diversa da quella comunicata dalla Chiedi Ricevi. Tu potresti non essere il primo povero bastardo a finire in un guaio simile… ma potresti essere il primo ad aver sollevato questo polverone.
Era un’ipotesi agghiacciante. Tra i liberi professionisti giravano storie strane di colleghi scomparsi da molto tempo, da troppo tempo. Si deduceva sempre che fosse successo loro qualcosa… qualcosa di molto poco chiaro, oppure che avessero liberamente deciso di fare il grande passo, di lasciare il muro e abbracciare le nuvole al di sotto, depressi a causa delle loro carriere poco brillanti. Non li si vedeva più e quello era tutto. Però, era anche possibile che quel maledetto Qualcosa non fosse un incidente o un suicidio, ma un omicidio.
— Già, molto bene, per quello che ne so io potrebbe anche essere. — Axxter guardò l’altro ancor più da vicino. — Ma cosa diavolo sai tu? Voglio dire, se tu sapevi cosa c’era in quelle registrazioni… e hai intuito tante cose… cos’altro sai?
Sai rise. — Tu desideri qualcosa di preciso, ma non credo di potertelo dare.
— Forza. Sapevi esattamente quello che stava succedendo… puoi inserirti nelle comunicazioni altrui… sai come funziona l’edificio e tutte queste attrezzature tecnologiche… Devi essere capace di farlo.
— Fare cosa? Quella merda di manipolare i file? Collegarmi e penetrare nei file protetti., è questo che intendi?
Axxter annuì.
— Come dicevano in un altro tempo e un altro luogo, dispero per te — Disse la pietosa voce di Sai. — Questo dimostra quanto sia dura a morire la vecchia mitologia. Soprattutto i miti che servono allo scopo di qualcuno e che continuano a frullare come piccoli aghi nella testa della gente. Quella merda della manipolazione dei file protetti è vecchissima… non solo precedente la Guerra, ma la creazione del Cilindro stesso. Devi chiederti, chi trae beneficio dal far credere alla gente che i dati protetti possano essere comunque raggiunti e interpretati da brillanti e abili individui, veloci di mano sui computer? È sempre stata una cazzata, fin dagli esordi; solo per un brevissimo periodo storico all’inizio, prima che venissero inventati metodi sicuri per proteggere i dati, è successo qualcosa di simile. Qualcuno era riuscito a penetrare dove non avrebbe dovuto e si era divertito a vantarsene. Era come entrare in un’abitazione dove tutte le porte erano state lasciate aperte e andare in giro a dire di essere uno scassinatore provetto solo perché si era riusciti a rubare un tostapane. Appena qualcuno ha incomiciato a chiudere le porte a chiave, quell’usanza è morta. Ma è stata una coincidenza interessante che proprio quando quel tipo di manipolazione dell’informazione tecnologica stava prendendo piede, un gruppo di gente abbia incominciato a pubblicizzare attraverso i media il fatto che i dati che si riuscivano ad avere con quel metodo fossero essenzialmente poco importanti, visto che si permetteva di leggerli anche ai ragazzini di dieci anni… quindi non c’era nulla di cui preoccuparsi, esatto? La gente si sarebbe preoccupata meno dei file conservati in grandi banche dati, collegate tra loro, fino a quando si fosse riuscito a farle credere che le agenzie che gestivano le informazioni erano docili e facilmente fregabili.
Axxter scosse il capo. — Mi sono perso da qualche parte. Tutta quella storia antica…
— Scusa. Non intendevo tenerti una lezione. È uno dei miei argomenti preferiti, tutto qua. Ogni tanto penso alla gente che si inseriva in quei dati… ce n’era così tanta, che non potevano essere tutti pagati. Qualcuno, forse la maggior parte — oh diavolo, magari tutti loro — dovevano aver creduto davvero in quella roba. Perché volevano crederci. Così non avrebbero dovuto occuparsi di tutti gli avvenimenti gravi e spaventosi che stavano davvero accadendo — Sai accese di nuovo la torcia, disegnando un cerchio sul treno con il fascio di luce. — Quindi, non potrai avere la chiave magica per entrare nei profondi segreti degli altri. Dovrai riuscire a cavartela con quello che sai già.
15
Non poté trattenersi dal ridere. Al pensiero di come erano andate le cose e davanti a quella morsa di denti intorno alla sua caviglia.
— Mi dispiace… — Axxter si asciugò gli occhi. La sua risata era riecheggiata selvaggiamente in quello spazio dal soffitto altissimo. — Mi sembra così divertente. Non solo sono seduto sulle informazioni che potrebbero salvarmi l’osso del collo, ma potrebbero anche far andare in mille pezzi tutto quello che c’è dall’altra parte. Voglio dire, roba simile avrebbe l’effetto di una bomba tra l’egemonia dell’Amalgama. Ho tutto chiaro in testa, ma non ho modo di usare queste informazioni. Alla fine, il loro megassassino mi scoverà, mi distruggerà e quella sarà la fine di tutto. Avrei anche potuto non trovare niente e evitare di scoprire cosa stava succedendo.
— È stato così male?
Axxter lo fissò. — Stai scherzando? Non posso chiamare la Folla Devastante e dirglielo, non è vero? Se li chiamassi, il megassassino dell’Amalgama mi localizzerebbe, mi piomberebbe addosso e sarebbe la mia fine… forse avrei il tempo per spiattellare ogni cosa, il che farebbe molto piacere alla Folla, ma a che cazzo mi servirebbe? Se invece salissi su questo mezzo e mi dirigessi direttamente dall’altra parte, senza rivelare alla Folla quello di cui sono venuto a conoscenza, sarebbe il loro megassassino a distruggermi. In qualunque caso, io sono un uomo morto.
— Quello di cui hai bisogno è un modo diverso per chiamare la Folla. Invece della linea telefonica.
Axxter grugnì. — Già, peccato che sia l’unico mezzo di comunicazione.
Una nota ironica nella voce di Sai. — Ne sei certo?