McCullough aveva sviluppato un certo numero di teorie sullo straniero di Tipo Due, ma voleva che le sue conclusioni su alcuni degli aspetti più sconcertanti di quella fisiologia gli venissero confermate da qualche eminente personalità del ramo. Un gruppo di otto fotografie, scattate durante il sezionamento, erano state trasmesse alla Terra da Walters. Poi McCullough aveva cominciato la trasmissione del rapporto. Durante il tempo necessario al segnale per raggiungere la Terra e prima di ottenere la reazione del generale, riuscì a dire parecchie cose.
Troppe, forse.
— Silenzio! Smettete di parlare! — urlò all’improvviso la voce di Brady. — Smettete immediatamente di parlare!
Ma ormai per almeno mezz’ora niente avrebbe potuto impedire alla voce di McCullough di arrivare alla Terra, e Brady se ne rese subito conto. Riuscì a soffocare la collera e riprese a parlare in tono quasi rassegnato.
— McCullough, vi avevo pregato di ponderare attentamente ogni parola. Se voi fate, o dite, qualcosa di sbagliato, le conseguenze si riflettono su tutti, non solo su di voi, o sui responsabili del progetto. Ne soffrono l’intera nazione e le nostre ideologie. Non vi rendete conto che il vostro operato causerà una valanga di critiche e di censure dall’interno e dall’estero, e che gran parte della popolazione del mondo proverà collera e vergogna per ciò che avete fatto?
“Ogni volta che aprite bocca, McCullough, voi perdete amici, e noi perdiamo sostenitori. Pensateci, prima di parlare!
“Alcune persone approveranno ciò che avete fatto: i biologi, per esempio, che sono troppo interessati a conoscere la morale e la politica di questi stranieri. E anche tutti coloro che sostengono la necessità di un’energica azione contro gli esseri ostili. Ma non dobbiamo dimenticare quanti fastìdi ci procurano le persone contrarie alla dissezione degli animali domestici e da laboratorio: e voi avete addirittura fatto a pezzi il membro di una specie extraterrestre intelligente!”
McCullough si sforzò di non replicare. Nei sei giorni che avevano fatto seguito al combattimento con gli stranieri, erano successe molte cose. Dalla Terra era stato lanciato il primo veicolo ad alta accelerazione, con i rifornimenti. E il lancio era stato preceduto, accompagnato e seguito da migliaia di consigli. Nel P-Due, McCullough aveva completato l’esame dello straniero e aveva comunicato le sue considerazioni ai tre uomini isolati sull’Astronave. Il motivo principale che l’aveva spinto ad agire così, era quello di non farli pensare alle loro ferite… Comunque, McCullough si sentì alquanto imbarazzante dal fatto che la sua teoria fosse stata accettata in toto da tutti, tranne che da lui.
In fondo, si trattava solo di una teoria, e i fatti su cui era basata potevano venire interpretati in diversi modi. McCullough, prima che il generale fosse colto dalla crisi di isterismo, aveva trasmesso un gruppo di foto e un certo numero di dati, ma non aveva parlato della sua teoria. Apparentemente, Brady non voleva sentirla. Brady non voleva sentire niente!
— Dottore — sussurrò Walters — da dieci minuti state battendo le dita sul microfono. Quando il generale comincerà a sentire i colpi penserà che stia succedendo qualcosa di terribile.
— È già successa — disse McCullough. — Ho perso la pazienza. Dato che mi è proibito discutere le mie scoperte sulla fisiologia dell’extraterrestre di Tipo Due, o trarre conclusioni, o anche chiedere consigli a chi abbia maggiore competenza di me, io posso aggiungere soltanto una cosa. Le fotografie e il rapporto verbale trasmessi fino a questo momento si riferiscono a fatti, e tanto la mia teoria quanto i problemi che essa solleva, sono impliciti in questi fatti. Basta solo sottoporli all’attenzione della persona giusta. Fine del messaggio.
Il generale stava ancora esponendo le sue lamentele. McCullough abbassò il volume e spense l’apparecchio trasmittente. Poi prese una delle racchette modificate che lui e Walters avevano costruite e comunicò al pilota che sarebbe andato a portarla sull’Astronave e che avrebbe rimandato indietro Hollis. Se il generale, o qualcun altro del Controllo voleva riprendere il contatto radio, Walters e Hollis dovevano parlare solo di generatori iperdrive, e di nient’altro.
Pochi minuti dopo, il dottore entrò nella camera stagna; Hollis gli richiuse il portello esterno alle spalle. Subito dopo ci fu l’afflusso d’aria proveniente dal corridoio, immediatamente seguito dalla comparsa dei tre naufraghi. Per quanto nel corridoio non ci fossero stranieri, i movimenti dei tre uomini erano rapidi, precisi, indispensabili, frutto di un perfetto addestramento. Vivendo in quel luogo, si erano adattati, se non altro, alle condizioni dell’Astronave. Prima ancora che McCullough potesse parlare, Drew si tuffò verso di lui e fece abilmente i movimenti necessari per fermarsi senza andargli addosso.
— È questa la nuova arma? — domandò.
McCullough fece un cenno affermativo e gliela porse con evidente riluttanza.
— So cosa pensate, dottore — disse Drew. — Siete preoccupato per quella nuova forma di terrore che dovrete seminare sul nostro piccolo mondo. Questa non è un’arma distruttrice di masse. Noi la useremo con prudenza, e solo per uccidere quegli stranieri che vogliono uccidere noi…
— Ma loro sono stranieri! — disse McCullough con rabbia. — La mia teorìa può essere interamente sbagliata.
— Io penso di no — intervenne il colonnello Morrison. — A ogni modo, noi avevamo assolutamente bisogno di qualcosa con cui fermare quelli di Tipo Due; e questo mi sembra l’aggeggio adatto.
Quando un Tipo Due veniva fermato da una delle racchette costruite in precedenza c’era sempre il pericolo di ferirlo seriamente e di ucciderlo; pertanto l’arma era stata leggermente accorciata, in modo da poterla maneggiare come una spada. L’estremità del tubo era stata tagliata diagonalmente, come quella di un ago ipodermico, e la punta era appiattita in modo da ottenere due angoli taglienti. A pochi centimetri dalla punta, la lama si curvava con un angolo di circa trenta gradi e veniva vagamente a somigliare alla spada dei toreri.
Lo scopo dell’arma era quello di infliggere una profonda ferita di punta, e di potere, con un rapido movimento semicircolare della mano, aggravare il danno. Al pensiero della spaventosa devastazione che un colpo bene assestato avrebbe provocato dentro il corpo della vittima, McCullough provò un disagio fisico e mentale: non riusciva ancora a capire come fosse entrato in quella faccenda.
Pensò che Esculapio e Ippocrate non avrebbero approvato il suo comportamento.
La sua sola attenuante, cioè il fatto che anche il corno dei Tipo Due era uno strumento di morte e distruzione, non riusciva a tranquillizzarlo. Esisteva però il particolare che le ferite provocate dalla sua arma a organi vitali e le conseguenti emorragie, avrebbero ucciso la vittima in pochi secondi.
La voce del colonnello interruppe i suoi pensieri: — Io vorrei sapere con esattezza quale libertà di azione mi è concessa — disse Morrison. — Possiamo agire di nostra iniziativa riguardo la situazione e i problemi locali, o dobbiamo seguire le direttive della Base?
— Noi — rispose McCullough amaramente — dobbiamo attenerci al modo di pensare dei russi, dei buddisti, delle Nazioni Unite, e della Società Protettrice degli Animali.
Tutti lo guardarono stupiti.
McCullough si accorse che le ferite al braccio e alla spalla dovevano procurare a Morrison un forte dolore. E gli altri due non dovevano stare meglio. Avevano perso moltissimo sangue e, dal giorno in cui erano rimasti isolati sull’Astronave, avevano vissuto in uno stato di continua tensione, senza poter riposare a sufficienza. Le fredde lampade azzurre rendevano impossibile nascondere anche i più leggeri cambiamenti d’espressione o il pallore.