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Joe, che amava andare subito al sodo, la guardò con attenzione.

— Chi è questa fonte attendibile, signora?

— Qualcuno da lei aiutato in passato. Ha qualche importanza?

— Potrebbe averne. Comunque, per rispondere in modo chiaro alla sua domanda le dirò che sì, nel corso degli ultimi anni ho lavorato su diversi casi legati in qualche modo al paranormale — ammise Keogh, il volto duro da sbirro di Chicago vagamente contratto — e sono convinto che, al di là delle chiacchiere, esista davvero un mondo più profondo e segreto del nostro. E io sono uno dei “visionali” che talvolta vi entra in contatto.

L’anziana donna lo squadrò per qualche istante; poi sedette, rassicurata. — Lei suona convincente, signor Keogh. La prego, si accomodi.

Joe prese una sedia, poi disse: — Torniamo indietro di dieci minuti, quando ha detto di aver sentito la voce di sua nipote Cathy. Può dirmi da dove veniva?

Il sorriso dell’anziana zia Sarah fu quasi imbarazzato. — Oh, su questa storia potrei anche essermi sbagliata.

— Davvero?

— Signor Keogh, lei mi ha parlato onestamente e io voglio ritornarle la cortesia. Il punto non è tanto la voce: è che io sono certa della sua vicinanza. Ecco perché l’ho detto. In realtà non ho sentito alcuna voce. Tuttavia lei deve credermi: Cathy è qui, qui nel canyon. Solo che è impossibile trovarla con i normali sistemi di ricerca.

— Dov’è allora? E come possiamo raggiungerla, secondo lei?

— Sono domande a cui è difficile rispondere. Posso dirle ciò che so, ma ci vorrà del tempo. Non può per adesso limitarsi ad accettare il fatto che si trova qui vicino?

Joe ci pensò sopra, poi rispose piano: — E va bene. Diciamo che lei ha delle ottime ragioni per credere che la ragazza si trovi qui nel canyon. Viene trattenuta contro la sua volontà?

La candida testa della signora Tyrrel annuì solennemente. — Temo proprio di sì. Signor Keogh, lei deve trovarla e riportarmela sana e salva. Ho visto tanta di quella polizia negli ultimi giorni! Sono molto gentili, ma non hanno la minima possibilità di ritrovarla, per non parlare di riportarla indietro! Io credo, voglio credere, che lei possa riuscirci.

— Voglio crederlo anch’io, signora. Tuttavia si direbbe che il padre di Cathy non confidi molto in noi.

L’anziana donna sospirò debolmente. — A modo suo mio nipote ama molto la figlia adottiva. È ha davvero paura che le venga fatto del male. No, Gerald teme ben altro in questo momento.

— E cioè?

— Signor Keogh, ora stiamo divagando — annunciò categorica Sarah Tyrrel, ruminando qualche istante le sue prossime parole. — Conosce qualcosa del mio defunto marito?

Joe si prese qualche attimo di tempo, poi ribatté: — Defunto, signora?

L’anziana donna aveva guardato Joe tutto il tempo, in volto un misto di speranza e diffidenza. Ma a, quelle parole spalancò gli occhi, lanciandogli un’occhiata intensa quanto attonita. Il silenzio si protrasse per qualche istante, durante i quali l’unica voce fu quella del vento che ululava nei molti camini della casa. Finalmente, con occhi lucidi, la signora Tyrrel disse: — Allora lei sa! Lei capisce!

Joe annuì piano. — Sì, signora, conosco i nosferatu. E so qualcosa del modo in cui agiscono. E so che suo marito è vivo quanto lei e che è uno di loro.

Gli occhi acuti dell’anziana donna si chiusero brevemente. — Grazie, Signore onnipotente, grazie per avermi mandato qualcuno che sa, un uomo che conosce le vie dei non-morti — disse, per poi riaprire lentamente gli occhi. — Per più di cinquant’anni non ho potuto parlarne con nessuno.

Quasi scherzando, Joe commentò: — Si divertono molto per questa definizione, lo sa? Non-morti. — E poi, guardando fuori dalla finestra nelle gelide tenebre aggiunse: — Il sole è tramontato, signora Tyrrel. Crede che suo marito verrà a visitare questa casa stanotte?

Lei scosse la testa. — Non ho idea di quante volte venga qui ad aggirarsi per la casa e a lavorare nel suo vecchio studio; tuttavia dubito molto che si faccia vivo quando ci sono io. Da molti anni ormai non vedo Edgar, e credo che neppure lui voglia vedermi. Temo comunque che sia coinvolto nella scomparsa di Cathy.

— Perché pensa questo?

Sarah Tyrrel si accomodò meglio lo scialle prima di rispondere.

— Conosco mio marito, signor Keogh. Lui è vicino a noi proprio in questo momento, come Cathy del resto, e io devo avvertirla che è molto, molto pericoloso. D’altro canto, se lei è davvero preparato come credo, saprà anche che i vampiri sono dotati di poteri sorprendenti. Tuttavia, mi consenta di dirle che Edgar è speciale anche per loro.

— Non ho difficoltà a crederlo, signora.

— Davvero? Allora si sente pronto a combatterlo? — ribatté Sarah Tyrrel, e visto che Joe si dimostrò lento a rispondere lei domandò con insistenza: — Lei è un semplice essere umano, un comune mortale come me. Mi dica allora, su che aiuto pensa di contare oltre a quello dei poveri giovani innocenti che ha portato con sé? Con quali poteri pensa di ridurlo alla ragione?

Joe non rispose direttamente. — Prima, signora Tyrrel, deve dirmi di più su suo marito. Quando l’ha visto per l’ultima volta?

— Signor Keogh, sarà più di mezzo secolo che non vedo e non sento mio marito — affermò Sarah, guardando in alto le travi esposte che reggevano il tetto. — L’ultima volta è stata quando vivevo qui con lui… o in un’altra casa qui vicino.

— Vi siete divisi cinquant’anni fa. E da allora non ha più cercato di contattarlo?

— Nossignore. Noi ci siamo divisi in condizioni di amara recriminazione.

— E lui non ha mai cercato di contattarla?

— Mio marito è un vampiro, signor Keogh.

— Sì, questo è assodato ormai, ma…

— E allora se è assodato deve sapere che non vi è posto al mondo in cui potrei sfuggirgli, se davvero volesse trovarmi. Pertanto non ha mai cercato di contattarmi.

Joe scosse la testa. — Signora, grazie a Dio i vampiri non hanno tutti i poteri loro attribuiti dalla letteratura classica. Anzi direi che sotto molti aspetti sono simili a noi, soprattutto nei limiti e nelle ambizioni. Adesso mi racconti per filo e per segno il suo ultimo contatto con Cathy.

Di nuovo la vecchia Sarah Tyrrel sospirò. — Oh, si tratta di una semplice cartolina che mi ha inviato mentre era qui con i suoi amici. Una normalissima cartolina, spedita il giorno prima che sparisse. Non vi era nulla in ciò che scriveva, non il minimo accenno alla volontà di andarsene volontariamente.

— Lei dov’era il giorno della sparizione?

— All’ospedale, a Boston. Solo ultimamente mi sono rimessa al punto da venire qui e iniziare a cercare mia nipote. Il fatto è che nessuno di quelli che l’ha cercata prima aveva la minima idea di cosa fare.

Joe annuì, per poi affermare: — Mi è stato riferito che Cathy e i suoi amici stavano in un albergo, non in questa casa.

— Sì, è vero. Gerald dorme qui di tanto in tanto, quando viene al parco per affari che riguardano le proprietà di mio marito. Naturalmente Edgar è stato dichiarato legalmente morto già da tempo.

— Capisco… o forse non troppo. Che tipo di affari porta qui suo nipote?

Sarah Tyrrel scelse con cura le parole adatte. — Negli ambienti artistici si rumoreggia, e molti lo danno per scontato, che Gerald e io abbiamo nascosto un gran numero di sculture originali di mio marito, lavori eseguiti decenni fa, per venderne una o due all’anno al miglior offerente. Le opinioni però a questo punto si dividono: per alcuni la stanza del tesoro si trova qui, nelle vicinanze di questa casa; per altri sarebbe altrove e le visite di mio nipote servirebbero solo a sviare l’attenzione.

— E invece?