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“E questa è l’ultima volta che Cathy Brainard è stata vista viva da qualcuno.”

Lentamente, Bill commentò: — C’è ancora molto da chiarire, ma non mi sembra certo un caso di rapimento organizzato. L’aggressione di un maniaco è molto più probabile.

Joe annuì. — Già, è quello che dico anch’io. Nessuno ha chiesto uno straccio di riscatto. Il rapimento è un crimine federale e l’Fbi è venuta, ha interrogato i testimoni e dato un’occhiata in giro. Ma pochi giorni dopo hanno deciso che la ragazza se n’è andata per conto suo, in pratica che è scappata di casa. E per loro il caso è chiuso. Per quanto ci riguarda invece, oltre all’ipotesi del maniaco dobbiamo pensare che iniziava a scendere un sentiero difficile a un’ora tarda del pomeriggio. Un incidente mortale al buio non è certo una sorpresa qui al canyon: succede ogni anno. Tuttavia, Cathy era un’ottima atleta: ecco perché si può anche pensare che sia scesa fin sotto di corsa e poi abbia voluto rinfrescarsi nel Colorado, che è davvero gelido: un malore e via. Caduta nel fiume e annegata, oppure assiderata. Con le acque tanto veloci e profonde, il corpo potrebbe non venire mai più ritrovato.

“Questo è il Grand Canyon, gente, non un parco inglese. Potrebbe essersi persa e finita in un buco, giù da una rupe, nello stomaco di un puma, morsa da un serpente a sonagli… chi lo sa? Avete visto che razza di territorio dovremmo esplorare? Sassi, caverne, precipizi e un sacco di imprevisti!”

— Be’, veramente è la prima volta che veniamo qui — confessarono Bill e Maria vagamente imbarazzati. — Abbiamo provato oggi a dare un’occhiata, ma c’era tanta di quella nebbia…

— Comunque — aggiunse pensierosa Maria — immagino che nessuno degli amici della ragazza si trovi qui oggi.

— Non credo. Non ne avrebbero alcuna ragione. Debbo ancora parlare con loro, in effetti, ed è una cosa che farò in futuro, ma per il momento mi accontenterò dei rapporti della polizia.

— Chi è questo testimone? — chiese Bill.

— Buona domanda. Un’insegnante di mezza età tornata già da tempo alla sua scuola nell’Ohio. Nessun motivo di dubitare della sua testimonianza.

— Come mai ha notato la ragazza in mezzo alla folla di turisti?

— Cathy è andata da lei e le ha chiesto se sapeva dove procurarsi una mappa dei sentieri del canyon. Sembrava preoccupata, agitata, ed ecco perché l’ha notata. Più tardi l’ha descritta con molta precisione, lineamenti e vestiti: nessun dubbio che si tratti della nostra ragazza.

Maria annuì con occhi vagamente scintillanti. — Mi chiedo cosa l’abbia turbata così all’improvviso.

Strangeway le lanciò un’occhiata di sbieco piena di interesse, ma non offrì commenti.

Keogh continuò il suo discorso. — Ho altre informazioni, probabilmente importanti. Anzitutto la faccenda dell’eredità. Ho la netta sensazione che la giovane Cathy sia destinata a ereditare il patrimonio di sua zia un giorno, posto naturalmente che sia ancora viva. Non sembrano esservi altri parenti stretti tranne il patrigno di Cathy. Ora, da quanto ho visto, la vecchia Sarah non rende affatto facile la vita a suo nipote Brainard, e viceversa. Adesso hanno una semplice relazione d’affari, e la cosa sembra finire lì; invece la vecchia zia era… è molto attaccata a Cathy.

— Insomma — intervenne finalmente Strangeway — un possibile conflitto di interessi oppone l’avvocato Brainard alla giovane Cathy.

Maria decise che quello strano personaggio aveva un’aria profondamente autoritaria, nonostante il fatto che raramente parlasse. Poteva avere trentacinque anni al massimo, pensò poi. I suoi capelli neri e la sua barba erano folti, ma tagliati corti; addosso portava una maglia o una felpa a girocollo sotto un giaccone marrone che, a giudicare dalle tasche, sembrava concepito più per un cacciatore che per uno sciatore. Più studiava Strangeway e più si sentiva certa di avere davanti una persona fuori dal comune. E per quanto ci provasse, non era facile definire meglio quella sensazione.

— Pensa che l’abbia fatta sparire? — gli chiese Keogh con vaga deferenza.

— Cose molto peggiori accadono, Joseph.

— Ah, questo è poco ma sicuro! — Keogh sospirò e si passò una mano tra i capelli color sabbia prima di tornare con lo sguardo a Strangeway, come se volesse domandargli ancora una cosetta o due. Ma forse la presenza dei due nuovi arrivati lo frenò. Volgendosi verso di loro, cominciò a porre le più svariate domande come per allentare la tensione. Maria e Bill presentarono le loro credenziali soffermandosi rapidamente su qualche caso risolto in passato.

Apparentemente soddisfatto da quanto aveva udito, almeno sul momento, Joe tornò sull’argomento principale della riunione. — Vi sono delle ragioni, ragioni che non voglio approfondire adesso, che portano a pensare che questo caso possa avere degli aspetti insoliti. E voglio che la gente con cui lavoro sappia affrontare l’insolito in modo razionale ma elastico.

Nessuno parlò. Keogh guardò i due giovani detective aspettando la loro reazione.

— Che tipo di aspetti insoliti? — chiese infine Bill Burdon.

— Chiamiamoli fattori psichici, se vuole. Cosa ne pensa?

Dopo aver posto questa domanda Keogh tacque, di nuovo in attesa della reazione di Bill e Maria. — Nessuno di voi due sembra particolarmente sorpreso — aggiunse, come se questo sorprendesse lui.

— Non siamo pagati per sorprenderci — commentò Maria.

— Fattori psichici? — fece Bill. — Vuol dire medium e tutte queste storie? Io non credo a quella roba.

— Lei non deve credere a nulla — scattò Keogh. — Deve solo obbedire ai miei ordini.

Bill fece spallucce. — Sono qui apposta, signore.

Maria riprese il discorso con l’aria di chi non ama perdere tempo. — Una ragazza sparita resta sempre tale, vi siano coinvolti o meno dei medium veri o presunti. Il nostro compito è trovarla, o almeno scoprire cosa le è successo. Per quanto riguarda quella particolare categoria di persone, mia nonna è stata spennata senza pietà da un falso medium di Los Angeles su cui mi piacerebbe proprio mettere le mani!

— Ah, capisco — replicò Keogh con un sospiro. — Be’, comunque dubito vi siano falsi medium coinvolti in questo caso.

— Avete qualche sospetto? — chiese Maria.

— Non voglio sospettare nulla fino a quando non avrò parlato a quattr’occhi con la cliente. Finora le ho parlato solo brevemente al telefono — spiegò Keogh, guardando Strangeway come se si appellasse silenziosamente a lui per un aiuto.

— Sono d’accordo — affermò quest’ultimo in un tono che non aveva nulla di deferente o esitante nonostante risultasse appena percettibile. Maria, ancora alla ricerca di una collocazione per quello strano personaggio, si chiese improvvisamente se non poteva trattarsi di qualche sorta di medium. Il guaio era che non lo sembrava affatto, non almeno secondo gli standard più comuni.

Vi erano ancora alcune cose da prendere dalla macchina di Bill, compresi dei walkie-talkie e alcune macchine fotografiche e cineprese che facevano parte dell’equipaggiamento portato da Phoenix. Inoltre Joe Keogh insistette per mandarli alla reception e vedere se si era liberato qualcosa per loro.

Non appena i due giovani investigatori uscirono dalla stanza per eseguire questi compiti, i tre uomini rimasti ripresero la conversazione con toni decisamente meno guardinghi.