<<IvanFabio! Porta la mia limousine davanti al teatro, SUBITO!>>
<<Ehm, signore, mi permetta di ricordarle che siamo arrivati in aereo e che all’aeroporto abbiamo affittato una modestissima Fiat 850.>>
<<Sta zitto lurido demente...>>, gli mormorò digrignando i denti. <<Il mio autista è un vero mattacchione! Pensate che una volta faceva l’attore... ehm, vai a prenotare due posti al ristorante qui accanto.>>
<<Signore, si è forse scordato che ieri ha perso tutto al casinò di Montecarlo?>>
<<Ah si? Ah! Sta sicuramente scherzando di nuovo, Ah! Ah! Ah! Se non ci fossi tu non riderei mai... che ilare, che ilare... scusami IvanFabio possiamo uscire un attimo? Perdonatemi Valeria torno subito...>>
Una volta nel corridoio...
<<Lurido idiota, cretino, mentecatto, buzzurro, beota che non sei altro vieni qua! Fatti pestare come si deve...>>, sgridava allungando al servitore pesanti ceffoni alla nuca.
<<Ma signore...>>
<<Zitto! Zitto! Devi sempre dire “sì”! Quando ti ordino qualcosa! Non vedi che quella ci sta? Che vuoi rovinarmi la serata?>>
<<Ma lei è rimasto senza un soldo...>>
<<Ah si? Mm... quanto hai in tasca?>>
<<No per favore non mi chieda questo...>>
<<Zitto, zitto! Che poi te li restituisco...>>
<<Signore...>>, riprese l’autista mentre frugava nelle tasche i suoi ultimi spiccioli. <<rispettosamente le rimembro che mi deve circa 11 milioni...>>
<<Ma sì, con il cachet della prossima tournée te li ridò con gl’interessi! Come?! Tutto qui?>>
<<Sono anch’io al verde signore...>>
<<E che ci faccio con ‘sté 4 lire? Hm... senti: prenota da “Gigi il Troione” qui all’angolo e digli che domani lo invito gratis a teatro se mi fa pagar poco... poi, mi aspetti fuori e dopo cena ci scorterai all’albergo... tutto chiaro?>>
<<Sì signore...>>
Di nuovo nel camerino...
<<Valeria, la notte ci sorride!>>, irruppe euforico gettandosi ai suoi piedi. <<Permettetemi di scortarvi sotto braccio sino alla trattor... ehm... sino al ristorante qui dietro.>>
<<Acconsento ma, ditemi: non vi offendete se poi v’abbandono? Perché devo proprio scappare...>>
<<Ma cosa dite? Certo che no... prego.>>
Dinanzi alla trattoria un’ambulanza stava portando via un tale che era stato appena accoltellato.
<<Si accomodi Valeria... non faccia caso al disordine è un nuovo locale... alla moda!>>
<<è tutto così buio... con un puzzo di fumo...>>
<<Ma no... è la nuova tendenza, diciamo così... “crepuscolare”, ecco!>>
Una volta seduti arrivò Gigi detto “Il Troione”. Una specie di montagna di lardo flaccido con un occhio che guardava a destra e un altro a sinistra, baffoni lunghi sino alle spalle, rumorosi zoccoli da pescatore e 3 o 4 mosche che gli ronzavano perennemente attorno al faccione sudato!
<<Che magnate?>>, grugnì.
<<Si fida di me Valeria?>>
<<Beh, più o meno...>>
<<Ci porti dei maccheroncini alle code di rondine e per secondo del filetto di sogliola al vino francese.>>
<<Ma che cazzo stai a dì?>>
<<Ehm... lei cosa ci consiglia?>>
<<Abbiamo: maccheroni alla puttanesca, spaghetti alla porca troia e stuprasuore alla romana...>>
<<Ehm, e... di secondo?>>
<<...arrosto alla vaccona, merluzzo alla zoccola, e cosce di pollo alla ciucciaca...>>
<<Grazie, grazie! Abbiamo capito...>>
<<Iniziamo con del vino... avete del Bourgogne del ‘61?>>
<<Ce l’abbiamo bianco e ce l’abbiamo rosso!>>
<<Facciamo rosso! Come il sangue... Valeria!>>
Con occhi da marpione Orazio Strauss continuava a fissare Donna Valeria che ora, iniziava ad alzarsi.
<<Dove andate madonna?>>
<<Via signor Strauss. Credo di non essere adatta alla tendenza di questo locale, perdonatemi...>>
<<Ma almeno un bicchiere di succo d’uva...>>
<<No... no! Mi basta un sorso e parto per la tangente...>>
<<Ma è proprio quello che vo... cioè è proprio quello che succede quando si esagera, qua si tratta di un solo sorso con un miserrimo individuo che a breve... no! Non posso dirlo!>>
<<Che cosa?>>, chiese curiosa Valeria.>>
<<La mia vita... a breve... giungerà al termine!>>
<<Ma che dite?>>
<<Sì, madonna Valeria. Il mio sangue contiene... mm... un morbo appestatore che... che colpisce solo i violinisti... ed è contenuto nel crine di cavallo con cui fabbricano il nostro archetto! Presto, la via della mia esistenza troverà un precipizio... bellissima Valeria.
<<Ma dite sul serio?>>, domandò impietosita accomodandosi nuovamente.
<<Certo! Che motivo avrei per mentire?>>
<<Quanto tempo le rimane ancora?>>
<<Giorni, forse poche ore!>>
<<Mi dispiace...>>
<<Ecco perché volevo la sua compagnia Donna Valeria, per avere il ricordo di un volto idilliaco da portare nel regno dei cieli...>>
<<Le sue parole mi toccano il cuore...>>, sospirò Valeria mentre Orazio Strauss guardava goloso la mano che si passava sul seno <<berrò una coppa di nettare con voi!>>
<<Grazie... oh quale giubilo!>>
E le coppe ben presto diventarono 8, 10, 15! E Donna Valeria, nel giro di pochi minuti, fu completamente sbronza!
<<Ed ora: andiamo a casa!>>, sentenziò Orazio Strauss con un ghigno da orecchio a orecchio.
<<Sì, andiamo...>>, disse Donna Valeria ubriaca <<credo di non sentirmi troppo bene... sapete dove alloggio, vero?>>
<<Certo che lo so!>>, rispose sempre più perfido.
<<Non ricordo di avervelo detto...>>
<<Sì, sì, me l’avete detto ieri, in chiesa...>>
<<Ma voi non avete bevuto... perché?>>
<<Perché... perché la malattia non me lo permette Madonna Valeria...>>
Fuori il fido autista li attendeva con la 850.
<<Questa è la sua limousine?>>, domandò Valeria.
<<Già! Bella vero?>>
<<Hm... sì!>>
Gettata sul sedile di dietro...
<<Avanti, all’albergo!>>, comandò Orazio... sempre più satanico!VI. La notte
L’albergo scriveva sull’insegna “La Stazione” ma si leggeva solo: “L St.zi..e” per via della scritta al neon rotta in diversi punti. Era un notissimo loculo a mezza stella meta di prostitute, travestiti, magnacci e coppiette che cercavano l’amplesso fugace di una notte.
Una volta in camera...
<<Siamo arrivati Valeria...>>
<<Ma questa non è la mia camera...>>
<<Avete ragione; è la mia!>>
<<Cosa??? No! Vi prego, portatemi via... io non posso restare qui...>>
<<Perché Madonna Valeria? Alleviate, voi che potete, con il vostro turgido seno le ultime ore di un condannato...>>
<<No, voi mi tentate... no!>>
<<Donna Valeria, il suo profumo mi esalta... giacete con me!>>
<<No! No! No! Stasera non sono padrona delle mie gesta... potrei fare cose di cui pentirmi... scortatemi a casa... la mia carne stasera è debole...>>
<<E la mia Valeria è cotta al punto giusto! Baciatemi! Baciatemi ora!>>