Cominciò così la nostra storia d’amore. Nei mesi successivi conquistai anche la fiducia della mamma e del battagliero papà. Ma della funerea nonna neanche a parlarne... ogni volta che entravo in casa loro costei si sbracciava con strani amuleti e si ritirava per ore in camera a pregare.
Intanto imparai il linguaggio dei muti, ed ogni giorno con lei sembrava una favola! Vivevamo entrambi nel nostro limbo di felicità: ogni istante insieme era come fosse il primo!
Un giorno il padre partì per un lavoro urgente portandosi dietro moglie e madre. Finalmente soli!
<<Come Adamo ed Eva, io e te soli senza nessuno nel raggio di 15 metri! Bella prospettiva per un maiale come me...>>
<<(Soli? Ma ti sei visto in giro?)>>
La casa era costellata da sofisticatissime telecamere a raggi infrarossi!
<<(Le ha installate una per una mia nonna.)>>
<<Quella donna mi farà impazzire! Ci manca solo che mi faccia pedinare!>>
<<(L’ha già fatto per tre mesi... personalmente!)>>
<<Basta! Un giorno di questi le faccio ingoiare tutti i suoi rosari!>>
<<(Non parlare male di lei, le voglio un bene dell’anima...)>>
<<Ma perché continua a trattarmi così?>>
<<(Non si fida di te. Dice che sei un approfittatore, un furbone e un porco!)>>
<<Io non sono né un approfittatore, né un furbone...>>
<<(...ma sei un porco!)>>
<<Esatto sono un porco! Vieni qua maialina mia che facciamo un po’ di schifezze...>>
<<(Piantala stupido! Le telecamere ci guardano...)>>
<<Ma un bacio sarà pur permesso?>>
<<(Dai, che tra un po’ arriva la domestica, e... non t’ho ancora detto la novità!)>>
<<Cos’è, sei incinta?>>
<<(Cretino! Oggi avrò la mia prima lezione di pianoforte!)>>
NOOOOOOOOO!!! Perché... perché... perché... decise di prendere quelle maledettissime lezioni di pianoforte... perché?
<<Ma Claudia, proprio quando possiamo stare un po’ soli prendi degli impegni?>>
<<(Orazio, l’orario della lezione l’avevo fissato prima che papà andasse via; e poi sai quanto odio spostare gli appuntamenti. Su! Non fare drammi, l’insegnante verrà qui, così vedrai i miei progressi.)>>
<<Io vorrei vederti progressivamente senza vestiti comunque... aspettiamo il maestro; a che ora arriva?>>
<<(Alle 3.)>>
Alle 2 e 58min. suonò il citofono, alle 2, 59min. 46sec. trillò il campanello, alle 2, 59min. 57sec. Claudia aprì la porta, alle 3 spaccate l’insegnante cominciò ad entrare, alle 3 e 16 il suo seno finì di oltrepassare la soglia e alle 3 e 18 era in casa! Quella non era una donna; era una femmina primitiva! Alla sua vista ebbi un’erezione talmente selvaggia che sfasciai il comodino stile Luigi XVI cui ero appoggiato!
<<(Lei è Olga.)>>
<<Molto... piacere, O... Orazio...>>
<<Orazio! Mio nonno si chiama Orazio: alleva maiali!>>
<<Noi Orazi siamo tutti maiali... cioè no! Che... che dico? Mi scusi... di sicuro suo nonno non è certo un suino, mi ri-scusi tanto...>>
<<Lei è molto simpatico>>, esclamò sorridendo.
<<Accuso e ringrazio!>>
<<Bene Claudia, vogliamo cominciare?>>
<<(Certo, accomodiamoci!)>>
<<Scusa, ma conosco poco il tuo linguaggio...>>
<<(Non fa niente.)>>
<<Ehm sì-sì,>> dissi <<Claudia non ci fa caso; lei è molto... molto...>>
E se ne andarono lasciandomi in salotto a parlare al vento. Ma che esemplare, che bellezza! Un fascino contadino, grezzo, rustico! Fiera, riempiva di carne tutto il vestito che aveva addosso: una notte con lei, e avrei perso 20 chili! Quei capelli lunghi e nerissimi, testimoni di una bellezza tutta latina, quegli occhi bui: scrigno di chissà quali misteri, quelle abbondanti grazie che rigogliose fiorivano su di lei... che fucina di peccati mi figurava! Dovevo conoscerla! Dovevo parlarle! Dovevo toccare i suoi seni!!! Poi, mi sarei mestamente strappato le mani per far sì che nulla venisse più a contatto con loro! Ero completamente impazzito! Rimanevo in cucina macchinando migliaia di subdoli piani per poterla conoscere senza farmene accorgere. Mi sentivo un verme, ma non me ne importava nulla! Fui beccato in cucina mentre mi spremevo le meningi...
<<(Orazio, cosa fai?)>>
<<Ehm... ni-niente!>>, esclamai scattando <<Pensavo alla mia esistenza... sai, è talmente misera che è tutta povera di ricordi...>>
<<(Non vieni a salutare Olga?)>>
<<E come no?>>
Senza farmelo ripetere mi fiondai in salotto.
<<Orazio, è stato un piacere!>>, disse Olga.
<<Per me di sicuro! E... com’è l’allieva? Si applica?>>
<<Promette proprio bene! Ma ora scappo. Claudia: a giovedì! Orazio: arrivederci!>>
<<Contac... eeeh... con... tanto piacere, ciao!>>
E uscì da casa, lasciando nell’aria una pungente fragranza di sesso!
<<(Orazio, penso che tu abbia fatto colpo.)>>
<<Ma va, cosa dici: io? ...nooo, e poi per me esisti solo tu, lo sai!>>
Quanto facevo schifo!
<<Ma andiamo in cucina a bere qualcosa!>>
E il piano cominciava.
<<Claudia, non c’è più una goccia di ginger...>>
<<(Non è possibile... mamma ha detto di averne comprato sei bottiglie.)>>
<<Qui non ce né neanche una>>
Le avevo buttate tutte!
<<Sai che faccio? Scendo a comprartene un paio!>>
<<(Ma no, lascia stare...)>>
<<Figurati stella, per me è un piacere! La tua bibita preferita... eh! Torno subito!>>
Per arrivare il prima possibile mi buttai direttamente dalla tromba delle scale.
Dov’era? Dov’era? Eccola! Stava aprendo l’auto...
<<Olga! Olga! aspetti!>>
<<Orazio, che foga! Come mai qui?>>
<<Ehm... niente, sono sceso per una commissione, l’ho vista... e ho approfittato per risalutarla...>>
<<Ma che gentile: “cavalleria d’altri tempi!”.>>
<<Dove va di bello adesso?>>
<<Ho un'altra lezione e poi a casa.>>
<<Fa anche le... lezioni private a ca... casa sua?>>
<<Certo, perché?>>
<<Perché non ho il pianoforte e ho sempre desiderato saperlo suonare. Sin da bambino è stato sempre il mio strumento preferito! Pensi: mi commuovevo sino alle lacrime quando sentivo Stradivari... Paganini...>>
<<Quelli sono entrambi violinisti...>>
<<Appunto dico: mi commuovevo perché era talento sprecato! Chissà, con un piano forse...>>
<<Ma sa che mi fa ridere? Lei sembra uscito da un telefilm!>>
<<Accuso e ringrazio! Allora: combiniamo?>>
<<Mm... venerdì alle 4?>>
<<Di notte?>>