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Dal punto in cui era seduto, Terens poteva vedere il cronometro di Fife. «Poi Rik cominciò a ricordare. E adesso sapete tutto.»

«No» ribatté Junz «non sappiamo tutto. Perché lo Spazio-Analista parlava di distruzione planetaria?»

«Creda che io abbia capito i particolari di quanto mi disse? Era in preda a una specie… come dire… perdonami, Rik, di pazzia.»

«Non è vero» replicò Rik con veemenza. «Non è possibile.»

«Lo Spazio-Analista aveva una nave» disse Junz. «Dove si trova?»

«Al parco rottami, e già da molto tempo» rispose Terens. «Stesi un ordine di smantellamento, che il mio superiore si affrettò a firmare senza leggere, perché un sarkita non legge mai niente.»

«E i documenti di Rik? Ha detto che quest’uomo le ha mostrato dei documenti…»

«Ci consegni questo individuo» intervenne Fife «e penseremo noi a farlo parlare.»

«No» ribatté Junz. «Il suo primo crimine l’ha commesso contro l’U.S.I., sequestrando uno Spazio-Analista e rovinandone la mente. Appartiene a noi.»

«Junz ha ragione» disse Abel.

«Ora statemi a sentire tutti quanti» riprese Terens. «Io non dico una sola parola se prima non mi date delle garanzie. So dove si trovano le carte di Rik. Sono in un posto che nessun sarkita e nessun trantoriano scoprirà mai. Se volete venirne in possesso dovrete riconoscermi come rifugiato politico. Ciò che ho fatto l’ho fatto per amore verso il mio pianeta. Un sarkita, o un trantoriano, può permettersi il lusso di essere patriottico; perché non anche un floriniano?»

«L’ambasciatore ha garantito che lei sarà consegnato all’U.S.I.» disse Junz. «Posso assicurarle che noi non la consegneremo a Sark. Per il male che ha fatto allo Spazio-Analista verrà processato: non posso prevedere i risultati di questo processo, ma se collaborerà con noi adesso, ciò deporrà a suo favore.»

Terens fissò su Junz uno sguardo scrutatore, infine disse: «Non so perché, ma di lei mi fido. Dottore… secondo i dati dello Spazio-Analista il sole di Florina si trova nello stadio “pre-nova”».

«Cosa?» Questa esclamazione proruppe dalle bocche di tutti i presenti esclusa Valona.

«Sta per esplodere» incalzò Terens sarcastico.

Abel disse: «Io non sono uno Spazio-Analista, ma ho inteso dire che non è possibile prevedere quando può esplodere una stella.»

«Questo è vero, o perlomeno lo era, sino a oggi. Rik ha spiegato che cosa l’ha indotto a crederlo?» domandò Junz.

«Immagino che lo si potrà capire consultando le sue carte. La sola cosa che ricordo è che parlava di una corrente di carbonio.»

«Cosa?»

«Continuava a ripetere: “La corrente spaziale di carbonio. La corrente spaziale di carbonio”. Questo, diceva, e diceva anche “effetto catalitico”. Proprio così.»

Steen rise. Fife si accigliò. Junz sbarrò gli occhi, quindi mormorò: «Scusatemi, torno subito.» Uscì dai limiti del cubo di ricezione e scomparve, per tornare in capo a un quarto d’ora.

Ma quale fu il suo stupore nel vedere che solo Abel e Fife erano presenti!

Cominciò: «Dove…»

Ma Abel si affrettò a interromperlo: «Noi siamo rimasti ad aspettarla, dottor Junz. Lo Spazio-Analista e la ragazza sono diretti all’Ambasciata. La conferenza è terminata.»

«Terminata? Ma, in nome della Galassia, se è soltanto cominciata! Devo pure spiegare quali sono le possibilità di una “nova formatio”.»

Abel si agitò inquieto sulla seggiola. «Non è necessario, dottore.»

«Ma è più che necessario, invece! È essenziale. Concedetemi cinque minuti.»

«Lo lasci parlare» disse Fife. Sorrideva.

Junz disse: «Risaliamo al principio. Sin dai primi scritti scientifici registrati della civiltà galattica, già si sapeva che le stelle attingevano la loro energia da trasformazioni nucleari producentesi nelle loro viscere. Si sapeva pure che, in base a ciò che conosciamo delle condizioni degli interni stellari, due tipi, e due tipi soltanto, di trasformazioni nucleari possono fornire l’energia necessaria. Entrambe comportano la conversione dell’idrogeno in elio. La prima trasformazione è diretta: due atomi di idrogeno e due neutroni si combinano a formare un unico nucleo di elio. La seconda è indiretta, e passa per vari stadi, concludendosi allorché l’idrogeno diventa elio, ma agli stadi intermedi partecipano anche nuclei di carbonio. Questi nuclei di carbonio non vengono usati, ma sono riformati a mano a mano che le reazioni procedono, cosicché una quantità infinitesima di carbonio può essere usata indefinitamente, servendo a convertire una grande quantità di idrogeno in elio. In altre parole il carbonio funge da catalizzatore. Tutto ciò lo si sapeva sin dalla preistoria, sin da quando la razza umana era limitata a un solo pianeta, ammesso che questa epoca mitica sia mai esistita.»

«Se questo lo sappiamo tutti» disse Fife, «mi permetto di farle osservare che le sue spiegazioni ci fanno soltanto perdere tempo.»

«Ma questo è anche tutto ciò che sappiamo. Non si è mai accertato se le stelle sfruttino l’uno o l’altro o entrambi i processi nucleari. Ci sono sempre state scuole di pensiero favorevoli ora all’una ora all’altra ipotesi. Di solito l’opinione prevalente propendeva per conversione diretta idrogeno-elio come la più semplice delle due. Ora la teoria di Rik dev’essere la seguente. La conversione diretta idrogeno-elio è la fonte normale di energia stellare, ma in determinate condizioni subentra la catalisi carbonica ad affrettare il processo, riscaldando la stella. Nello spazio esistono delle correnti. Questo voi lo sapete tutti perfettamente. Alcune di queste sono correnti di carbonio. Le stelle attraversando tali correnti raccolgono innumerevoli atomi. Tuttavia la massa totale degli atomi attratti è incredibilmente microscopica in paragone al peso della stella e non la influenza in alcun modo. Eccezione fatta per il carbonio! Una stella che passi per una corrente contenente concentrazioni anormali di carbonio diviene instabile. In ogni caso, non appena la quantità di carbonio filtrante entro le viscere della stella supera un certo ammontare critico, la radiazione della stella ne è subito terribilmente aumentata. Gli strati esterni cedono sotto una esplosione inimmaginabile ed ecco che abbiamo una “nova”. Mi ha capito?»

Fife disse: «Si è immaginato tutto questo in due minuti in base a una vaga frase ricordata dal Borgomastro e che lo Spazio-Analista avrebbe detta un anno fa?»

«Sì. E non si deve stupire. La Spazio-Analisi è pronta ad accogliere questa teoria. Se non fosse stato Rik a formularla, un altro al suo posto non avrebbe tardato a farlo. Effettivamente già sono state avanzate in precedenza teorie analoghe, ma non erano mai state prese sul serio. Ora però noi sappiamo che correnti di carbonio esistono effettivamente: possiamo determinarne il percorso, scoprire quali stelle ne abbiano intersecato la rotta negli ultimi diecimila anni, controllando questi dati su quanto sappiamo relativamente alla teoria della “nova formatio” e alle variazioni di radiazione. Questo è quanto deve aver fatto Rik. Questi devono essere stati i calcoli e le osservazioni ch’egli deve aver cercato di spiegare al Borgomastro. Ma per il momento ciò non è il punto principale. Ciò che soprattutto importa in questo momento è una evacuazione immediata di Florina.»

«Se Florina fosse un pianeta normale sarei d’accordo con lei» disse Abel. «Ma da Florina dipende la fornitura galattica del kyrt. La cosa non è possibile.»