Potevano essere quel giorno, le quindici ore d'Italia, e il calesse su cui veniva la signora Maddalena, giungeva a scoprire ii borgo di C....; e Anselmo ne faceva avvisata la viaggiatrice, la quale al cenno rispettoso di lui, alzò il capo, e guardò intorno quei luoghi non più riveduti dacchè vi era venuta col marito, a porre Giuliano a scuola in casa a don Marco. Rimirando quei luoghi, quasi sentendo d'averlo ancora allato, pregò l'anima di lui a starle vicino; e le torri brune di C..., le vette alte degli olmi che allora cingevano il borgo, il castello in rovina, le parve facessero segno di antica amicizia. Subito cercò coll'occhio i siti delle case a lei note; vi si mise dentro colla fantasia, s'immaginò le liete accoglienze; e un po' raccapricciava, pensando ai mutamenti e alle morti che vi troverebbe avvenute; un po' noverava le famiglie alle quali, appena avuta una risposta da chi doveva darla, sarebbe andata ad annunciare le nozze di Giuliano. E studiava le parole da dirsi; quando quel dolce lavoro della mente, le fu turbato da uno spettacolo non veduto altra volta. Pei campi e pei prati a sinistra della via, giostravano gli Alemanni, passati a D..., mesi prima; quegli Alemanni odiati tanto da suo figlio; e nei loro esercizi parevano governati da voci strane, alte, rabbiose; da squilli di trombe, da rumor di tamburi. Alcune coorti di cavalli galoppavano a briglia sciolta, varcando di lancio i fossati, balzando con turbinoso agitare di zampe per disopra alle siepi, divorando fragorose gli spazi a investire le squadre dei fanti; e allora urla e scompiglio come in vera battaglia. A piè d'un muricciuolo d'orti, di costa alla via, ardevano i fuochi del campo: nereggiavano appese sopra le fiamme grosse caldaie, intorno alle quali s'affaccendavano alcuni soldati luridi; mentre alcuni altri contendevano per cavar acqua da un pozzo, e ne facevano altalenare il mazzacavallo, come monelli. Da un poggio poco discosto, si diffondeva un'armonia di strumenti guerriera e pietosa, che faceva pensare all'Allemagna, alle famiglie di quei soldati, alle venture sanguinose, cui erano condotti così da lontano.
La signora Maddalena veniva guardando tutte queste cose, piena di compassione, e due o tre volte aveva affrettato coi cenni Anselmo curioso e restio; il quale dopo un altro po' di trottata, uscì dicendo «siamo arrivati».
Erano dove la via correva tra le ortaglie del borgo, quasi in ripa ad una gora, che mena anche adesso l'acque ad un antico mulino; e vedendo a man diritta una chiesetta campestre, la signora Maddalena si raccomandò al santo patrono di quella, qualunque egli fosse. Quella chiesetta era dedicata a Santa Marta, e sorgeva allora solitaria in mezzo a quegli orti; ma oggi la stringe dall'un dei lati, il cimitero, dove se ne va in pace la nostra gente; dall'altro stanno quattro muricciuoli a nascondere due tombe; nelle quali (molti lo credono) si dice che stia rinchiuso il bieco governatore di Sant'Elena, colla sua famiglia. In verità, sarebbe cosa da chiarirsi, se Hudson Low cacciato di terra in terra come un malfattore, sia riuscito davvero a finire i suoi giorni in quel villaggio, così vicino a Montenotte; dove il suo prigioniero era stato preso sull'ali dalla gloria e dalla fortuna. Il fatto è che in quelle due tombe, giace una famiglia di protestanti inglesi, venuti a dimorare e a morire in C...., saranno poco più di cinquant'anni; e i veterani di Spagna e di Russia, passando vicino a quelle tombe; in cambio di pregare, godevano di calcarsi in capo il cappello per far onta al morto, e tiravano oltre guardando losco e brontolando.
Quel giorno che le tombe credute di Hudson Low, e i veterani di Napoleone erano ancora di là da venire, Anselmo tirò oltre anch'egli; e indi a poco, il calesse fu a traversare il ponte lungo, stretto, basso di muricciuoli, i quali a ciascuna pigna formavano un angolo, dove i camminanti potevano, bisognando, cansarsi dalle file di muli, che allora varcavano numerose, spandendo per quelle valli la musica di centinaia di sonagliere. In capo al ponte, sorgeva un'altra cappelletta, (ve n'erano a tutti i passi) e questa serviva a deporvi i morti del contado, fino a che la confraternita li venisse a levare pel mortorio. Alcuni fanciulli vi ruzzavano baloccandosi a giocare alle palle di piombo avute dai soldati che sempre sono loro amici; e all'apparire del calesse stettero maravigliati, per non aver mai visto altrettanto. Ma altri più discoli che facevano alle piastrelle sul greto del torrente, s'affollarono su per la ripa a chi più corresse, a chi arrivasse alla carrozza; e l'avrebbero assalita a furia, senonchè il primo che potè agguantarla per di dietro toccò una frustata sulle mani; e gli altri si fermarono intorno a lui piangoloso e umiliato, che si fregava il bruciore zoppicando. La signora corrucciata, rimproverava ad Anselmo il suo giuoco bestiale, e si volgeva addietro a guardare pietosa il mal capitato.
Girando a manca repentinamente, di là a cinquanta passi s'era alla porta del borgo, ampia d'arco, munita ancora delle gravi imposte dei tempi, in cui si soleva chiuderla; e prolungata a guisa d'androne, sotto una volta, dalla quale si levava una torre, stata alta e forte, e poi mozza e divenuta casa di gente dabbene. In una delle pareti sotto la volta, si vedeva una rozza dipintura, che aveva ad essere l'immagine della Madonna; e di faccia a questa, in una stanza terrena, umida e tetra, v'era la guardia Alemanna.
Spiacque molto alla signora Maddalena, dover attraversare lo spazio tra il ponte e quella porta, perchè sott'essi gli olmi che in lunga fila sorgevano fuori le mura, sebbene per la stagione non rendessero ancora ombra, conversavano a capannelli i maggiorenti della terra. Uno di quegli olmi che per essere solitario e molto spanto pareva piantato là a posta per gente privilegiata, ed era il più vicino alla porta, si chiamava l'olmo dei preti. Nessuno che non fosse stato prete o frate, avrebbe osato di fermarvisi sotto; e in quel momento che la signora passava, vi stavano a crocchio discorrendo assai caldamente, mezzo il clero del borgo e mezzi i frati di un convento poco discosto, che vedremo tirando innanzi. Qua e colà, soldati infermi all'aspetto, sedevano al sole, fumando le loro pipe di Boemia, accidiosi e mesti; o accosciati in molti, l'uno dopo l'altro, s'acconciavano tra loro i capelli, s'intrecciavano le lunghe code; sudici, cenciosi motteggiandosi nei loro linguaggi, come mostravano alle risa e agli sdegni.
I discorsi di quei signori e di quegli ecclesiastici, volgevano su cose di sì gran momento; che alla vista del calesse niuno si mosse tra i curiosi sfaccendati, che in altra occasione avrebbero fatto folla come i scimuniti. E bisogna sapere che questo avveniva perchè appunto quella mattina era giunta la nuova che i Francesi, fattisi grossi, all'improvviso, sul confine della repubblica di Genova, da Mentone a Ventimiglia, ne avevano invaso il territorio, tentavano di guadagnare i varchi e le vette dell'Alpi Marittime; e a calarsi da queste nelle valli della Bormida vi avrebbero messa poca fatica.
La signora Maddalena gli udì litigare sui nomi dei luoghi invasi dai Francesi e sulle distanze; e lietissima di non essere badata, si mise dentro l'androne, e tirò diritto per la via maestra del borgo. Gli artigiani si affacciavano agli sporti guardandole dietro un istante, mettendosi poi a chiaccherare colle mogli, o chiedendosi da bottega a bottega quella donna chi fosse. Essa smontò ad una porta, che Giuliano le aveva descritto così bene, che neanco cieca avrebbe potato sbagliare; disse ad Anselmo che desse di volta e andasse ad aspettarla, oltre il ponte, presso certa casuccia di costa alla via; poi salì le scale, d'onde s'udiva venir giù una pedata grave e sonora di sproni. E subito comparve un uffiziale Alemanno, allegro in vista come tornasse dall'aver vinto un'esercito; uomo tozzo e impersonato, si che ad ogni mossa, muscoli e polpe parevano lì per isquarciargli i panni. Portava in capo uno di quei berrettoni da ulano, che i vecchi di quelle parti rammentano, paragonandoli per la forma a un manticetto, e ne aveva coperta la fronte fin sulle sopraciglia; sotto le quali balenavano un par d'occhi verdastri, grandi, mirabilmente accompagnati a due mostacchi rossicci, folti, attorciati come le branche d'uno scorpione. Ad averlo visto una volta, lo si avrebbe potato ritrarre dal più inesperto con tre pennellate, di scorcio, di profilo, di prospetto tanto la sua vista colpiva; ma da gentil cavaliero, s'accostò al muro, lasciando spazio, quanto la sua persona ne poteva concedere alla dama; la salutò con garbo tra soldatesco e paesano; e questa continuò a salire fino all'uscio che andava a picchiare.