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Damigella Maria e Bianca non s'erano per anco mosso di su l'altana; e una donna che aveva vista la signora Maddalena entrare dal signor Fedele, passando pel vicolo, levò in alto la faccia, e disse alla cieca: «damigella Maria, le viene in casa una signora forastiera.» A Bianca il cuore fece dentro un gran moto, e proprio in quel punto s'udì uno squillo del campanello. Essa, vi fosse o non vi fosse sua padre a sgridarla, corse ad aprire; e la signora Maddalena non aveva lasciato, sto per dire, il cordoncino del campanello, che l'uscio fu spalancato, e le apparve Bianca, dimessa le vesti e in tutta la semplicità della sua bella persona. Vederla, ravvisarla per quella che le aveva detto Giuliano, prenderle fra le mani la testa e baciarla in fronte, fu per lei un solo atto. E la giovinetta si lasciava fare tra desiderosa e soprafatta, sentendosi discendere molto addentro l'occhio di quella donna, che aveva i segni in viso d'una dolcezza infinita. Nè sapeva, ma le pareva d'averla conosciuta; l'immagine di Giuliano veduta a C... tre o quattro volte in quella settimana, la rivedeva lì; non osava richiedere del suo nome la forestiera, ma era certa che n'avrebbe risposto uno caro, già noto, chi sapeva quale? E non pensava lei sola a Giuliano; perdio la signora Maddalena, guardandola la paragonava per la bellezza a lui, qual era alto, aitante e fiero; le pareva di vederlo cogli occhi nerissimi ora fulminei, ora mesti, intenti nella fanciulla; gioì per essa che l'avrebbe trovato uomo degno d'altissimi amori, la cui anima accesa di lei sarebbe divenuta luce; e la castità della vita che brillava in volto al giovine, stimò degna dalla vergine che aveva dinanzi.

Non v'è da meraviglirsi se in quel momento che quasi era in estasi, la signora Maddalena credè già il parentado bell'e fatto; nè se passato il primo silenzio parlò alla fanciulla con materna dimestichezza, dandole del tu, o chiedendole dove fosse suo padre. Allora Bianca capì di più, e tramando per la gioia, metteva lei in una sala; dove andando e tornando alcuni passi, chiedendo confusa e rispondendo colle vampe nel viso, seppe il dolce nome e corse come potè a chiamare il proprio padre.

Chi pensasse che la sala del signor Fedele, sebbene tra le più belle del borgo, fosse arredata con fasto, s'ingannerebbe di molto. I tempi chiedevano poco, e il padrone d'arredi non si curava molto. Poche sedie, coperte di cordovano nero die vi stava appiccato con borchie di ottone; un divano scuro; uno specchio, che a guardarvi dentro si pareva butterati; due quadri antichi, uno dei quali rappresentava il sogno di Giacobbe, l'altro la Samaritana al pozzo: ecco tutto quello che là dentro si poteva vedere in un'occhiata. A una persona nuova, quella sala sarebbe forse paruta d'un israelita usuraio; ma Bianca aveva lasciato negli occhi della signora Maddalena tanto bagliore, che questa non avrebbe veduta più splendida la dimora d'un re. Rimasta collo sguardo fisso là donde Bianca era sparita, quasi continuasse a vederla, ad ammirarla, pensava a quella bellezza, mai più immaginata, agli anni che avrebbe vissuto con essa nella felicità della sua casa di D..., e benediceva Giuliano d'averla voluta per sua.

La tolse da quella sorta di rapimento la voce grossa del signor Fedele, che veniva di stanza in stanza, approssimandosi con certi oh! lunghi e pieni di reverenza; e indi a poco comparì egli stesso frettoloso e grave, col dorso ossequente, e con una mano tesa ad una accoglienza rispettosa, coll'altra acconciandosi tra l'orecchio e la tempia una grossa penna di pollo d'India. Portava calzette nere, come le portano i preti, e brache di stoffa tralucente e nere anch'esse; le grandi fibbie d'argento delle sue scarpe lustravano da far gola ad ogni mariuolo; le catenelle dei due orologi che aveva nel panciotto di seta cangiante, gli battevano sonore sulle cosce; e quella penna l'aveva presa passando dallo scrittoio, così per parere.

«Oh! suonate a gloria campane! sclamò egli appena vide la visitatrice-la signora Maddalena! Ma che miracolo, che buon vento, che fortuna è la mia? segga, si metta a sedere, la prego!» E voltando dieci inchini; prima che la signora avesse potuto dire una parola, già l'aveva ridotta a sedere sul divano, e le si metteva di faccia sulla prima scranna che gli capitò d'agguantare-«Dunque ella sta bene, proseguiva, ed anche suo figlio? n'ho piacere! So della disgrazia del marito... eravamo amici, fratelli! sono dolori, ma che vuole! uno alla volta s'ha da partir tutti! E laggiù il signor pievano, che è sempre grasso, rosso....? questa quaresima hanno avuto un predicatore di qui, mio grande amico e grande oratore.... com'è piaciuto?

«Piacque;-rispose la signora, cui quel tempestare del signor Fedele, metteva addosso non sapeva che confusione.

«Eh......! Bisognerà bene che qualche giorno venga a D.... a pigliargli un pranzo al pievano, se no mi scomunica!....»-continuava egli-ma che vuole? non s'ha mai un'ora libera..... benedetti clienti, benedette liti....!

«Chi sa?-diceva essa.-Forse io potrei darle occasione di venire a D.... più sovente.

«Oh!-sclamò il signor Fedele; e componendosi colle mani sul ginocchio, e col viso sporto, stette aspettando, come a dire, i cenni d'una cliente che poteva pagare assai bene.

«A dire il vero-continuò la signora-vengo per una cosa di cui avrei dovuto farle parlare da qualche amico nostro..... Ma lei mi perdonerà.... mi scuserà....

«Scusarla!-saltò su a dire il legale-che mi fa celia? Io sono qui tutto orecchi, non ha che a comandarmi, sono cosa sua io, la mia professione, la mia casa, la mia famiglia..... e parla di scuse?

«Ebbene-disse la signora pigliando animo-vengo a chiedere la sua Bianca pel mio figliuolo....

«Bianca?-bisbigliò egli sommesso, levandosi e correndo a chiudere per bene l'uscio pel quale era venuto;-più che volentieri.... ma.....»-E qui tornato a sedere, appoggiò il dosso alla spalliera della seggiola, distese le gambe, sprofondò la sinistra nella saccoccia del panciotto, poi colla destra si tirò sul petto la coda come soleva in tutte le occasioni che gli davano da pensare.

«Dunque?-interrogò timida e rimescolata la signora.

«Dunque......., io le dico una cosa; se suo figlio vuole ammogliarsi, diamogli tra un paio d'anni l'altra mia figliuola, la Margheritina.....

«O perchè non Bianca?

«Bianca..., non lo direi a mia madre se tornasse dall'altro mondo..., ma a lei... mi sia segreta..., Bianca l'ho promessa......

«Promessa! sclamò la signora colla voce spenta di chi cadendo da una grande altezza volesse mandare un grido:-promessa? e non vi sarebbe rimedio?

«Oh! quando noi si promette, gli è come avesse parlato il re!

«Pazienza!-essa disse, e si levò da sedere per partirsi. Le gambe quasi non la reggevano, e nulla sapeva più rispondere a lui; che ingegnandosi di parere cortese le parlava di star a desinare, di riposarsi, di far conto di essere in casa sua. A quell'uscio dove Bianca l'aveva accolta, la signora prese commiato; e il signor Fedele tornando al suo studiolo, passò vicino alla fanciulla, che sola, atterrita, sedeva cogli occhi fissi sul pavimento, in una stanza attigua alla sala. Essa aveva inteso ogni cosa. Soffermatosi a guardarla allegro e malizioso in vista: «eh?-le disse-quanti ve ne sono dei padri sui quali s'affollino i partiti per le loro figliuole, l'uno che incontra l'altro su per le scale?» E piantò la poveretta, che a questo parole capì a chi suo padre l'avesse promessa. Le parve che la sua mente si spegnesse; ondeggiò, si slanciò forse per raggiungere la signora Maddalena.....; poi non potendo altro, corse sull'altana, a smaniare colla testa in grembo alla zia, la quale chiedeva invano che vi fosse, e in quella novità non si sapeva raccapezzare.