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La sera della seconda festa di Pasqua, dell'anno 1794, esse stavano appunto sole, in quella sala terrena aspettando Giuliano; il quale era andato a C.... a visitarvi il suo vecchio maestro: e quella era la terza gita che egli vi faceva, in una settimana, dacchè era venuto da Torino, a far la Pasqua in famiglia. Sebbene la signora si fosse maravigliata di quella frequenza, non aveva dubitato neppure un istante che suo figlio non andasse proprio per amore del vecchio prete; e tutta la giornata era stata malinconica ma tranquilla. Però in sull'annottare aveva cominciato a mostrarsi inquieta. Affacciavasi ogni tantino alla finestra, aperta dalla parte di mezzogiorno, donde si scopriva la via di C.... per cui Giuliano doveva tornare; e dopo l'avemaria vedendo ch'egli non veniva, non trovava più posto ove potesse star ferma. Andava su e giù per la sala, pigliando di sul tavolino la lucerna deponendola e ripigliandola; tornava ad affacciarsi alla finestra, come avesse voluto rischiarare lontano la campagna; tendeva l'orecchio, si spazientiva, si toglieva di là sospirando e guardando Marta. Questa se ne stava colle mani in mano, badando a non mostrare quanto fosse anch'essa scontenta dell'indugio di Giuliano. Intanto l'ora in cui si soleva cenare, era passata di molto; e una grossa e vecchia gatta, levandosi di su certa stuoia su cui stava a fare le fusa, era già corsa parecchie volte a fregarsi le schiene contro gli stinchi della fantesca. A un tratto la signora non potendo più reggere, si volse, e quasi incalzando un discorso già incominciato, disse alla vecchia:

«Oh insomma, non istate a dirmi di no...! o egli è caduto da cavallo, o ebbe qualche cattivo incontro.... Chiamate Rocco, voglio mandarglielo incontro.... ditegli che venga da me.... subito....»

Marta uscì, e dopo alcuni momenti tornò a dire, che Rocco non era ancora rivenuto, da fare la merenda in campagna colla famigliuola.

«Benedetta anche la merenda!-sclamò la signora-e dunque chi manderemo?»

«Non si potrebbe aspettare un altro poco?-disse Marta-noi si sta col cuore tra due sassi, ma a chi è fuori, massime i giovani, pare sempre di far presto....»

«Pazienza gli altri tempi....! ma ora.... con questi Alemanni che sono in volta....»

«Gli Alemanni!-proruppe Marta, quasi offesa:-per essere, le so dire che gli Alemanni rispettano i signori, e a Giuliano gli farebbero buona compagnia!

«Dio voglia....»

«Ma certo! Eppoi, se egli vedesse uno mandato ad incontrarlo come a un fanciullo, potrebbe aversene a male....»

«Allora aspettiamo!-disse la signora, e affacciandosi di nuovo alla finestra, coi gomiti appoggiati sul davanzale, si mise a guardare nella notte. Marta sedette ancora, colle mani giunte e abbandonate sulle ginocchia, colla testa chinata sul seno, come la tengono le vecchie quando pare che dormano, e in cambio stanno pregando e forse pensando ai propri peccati. Essa non pregava, ma pensava agli Alemanni, de' quali la signora Maddalena, mostrava d'avere tanta paura. Costoro erano venuti quell'anno parecchie migliaia di Lombardia, e avevano gli alloggiamenti in C.... a sostegno delle genti del Re di Sardegna: le quali fronteggiando i Francesi, sui monti di Nizza, s'erano la state innanzi condotte con grande valore al colle di Raus e a quello di Milleforche. I repubblicani non avevano trovato il verso di superare quei colli; ma fattisi più grossi nell'invernata s'andavano preparando a nuovi assalti: e quelle non se la sentendo di poter reggere, poche come erano; il Re aveva chiesto aiuti all'Imperatore d'Alemagna: il quale sebbene adagino s'era mostrato disposto a dargli un poco di spalla. Marta non sapeva queste cose a puntino, ma la venuta degli Alemanni le aveva recata gran gioia, perchè le pareva che fossero tornati i tempi della sua giovinezza; quando le Langhe essendo terre dell'impero, i popoli di quelle parti si tenevano per Alemanni anch'essi. Godeva poveretta ai cento ricordi che le nascevano dalla comparsa di quelle assise; le pareva d'essere in collo al padre suo, portata bambina a vedere le rassegne o il passaggio delle soldatesche Alemanne d'allora; si sentiva sulle guance grinzose passare la mano che le aveva carezzate quando erano fresche d'adolescenza, e vedeva d'innanzi a sè il soldato che le aveva fatto quel vezzo discorrendo coi suoi sulla soglia di casa; immagine lontana e già quasi sfumata nella sua memoria; forse anco qualche affetto rimasto in sul nascere, scuoteva nel suo cuore gli avanzi di qualche fibra; e così tra il pensiero della soldatesca imperiale antica e nuova, e quello di Giuliano che non arrivando affliggeva sua madre, la mente le ondeggiava come la fiamma della lucerna, la quale scossa lievemente dal venticello della finestra, spandeva per la sala una luce tremula e fioca, che s'addiceva in mesta maniera a quel raccoglimento ed a quel silenzio.

Fuori suonava un'allegrezza di canti, ed empievano l'aria le grida sin troppo festose delle brigate, che tornavano dalla merenda, menzionata da Marta nel parlare di Rocco. Il quale era un colono che conduceva il podere intorno alla casa della padrona; e appunto riveniva anch'egli da quella baldoria, che i popoli di quei monti escono a fare in campagna l'indomani di Pasqua. Festeggiano la primavera sui prati e nei vigneti; bevono del migliore e mangiano i resti del giorno innanzi, portati nei tovaglioli messi in bucato la settimana santa; dopo il pasto gli uomini continuano a bere, le donne a chiacchierare, i fanciulli si rincorrono, ruzzano, giuocano; e le zitelle tornano finalmente a danzare coi loro dami, dopo aver camminato ad occhi bassi tutta la quaresima, senza poter parlare con essi neppur sul sagrato.

Quei canti suonavano dunque da tutte le parti, ma la signora Maddalena, assorta come era in Giuliano, non vi badava. Questi intanto veniva o piuttosto si lasciava portare dalla sua giumenta; pensoso, raccolto, tanto che neanch'egli udiva quel chiasso festereccio; nè vedeva la via, nè forse la testa della sua cavalcatura, tra le cui orecchie pareva guardasse con occhi intenti. Parlava tra sè di quando in quando, a mezza voce; e allora la povera bestia incalzava un tratto, quasi per vedere se quelle parole toccassero alla sua andatura: poi si rimetteva tranquilla a quella che aveva mosso partendo da C. Giunta così a un certo segno, squassò forte il capo, nitrì fiutando l'aria della mangiatoia vicina; e allora soltanto scuotendosi, Giuliano s'accorse d'essere lontano dai luoghi, dov'era rimasto col pensiero e col cuore. La notte era fatta, il suo borgo nativo gli stava dinanzi, si discernevano le finestre illuminate fiocamente da dentro le case; e scoprendo le proprie, egli pensò che sua madre era là in pena ad aspettarlo. Si ricompose in sella, affrettò colle calcagna la giumenta, e sebbene agli altri suoi pensieri s'aggiungesse che gli pareva d'essere un cattivo figliuolo; pure provò un po' di quel senso, che a sera rallegra soavemente il ritorno.