— Prima o poi tornerà a casa — affermò Raederle. — Non posso immaginarlo cambiato al punto che non gli importi più niente di Hed.
— È cambiato. Una volta era il governatore della terra di Hed, e piuttosto che ammazzare qualcuno avrebbe rivolto l’arma contro se stesso. Adesso invece…
— Tristan, è stato ferito. E probabilmente più a fondo di quanto ognuno di noi possa immaginare.
Lei annuì con impazienza. — Questo posso capirlo con la mia testa. Anche a Hed è accaduto che qualcuno abbia ucciso, o per rabbia, o per la gelosia, ma non… non a questo modo. Non dopo aver seguito le tracce di un uomo come il cacciatore segue la preda, non spingendolo in qualche posto e poi ammazzandolo. Forse qualcun altro, ma… non Morgon! E se accadesse, e se dopo aver fatto questo lui tornasse a Hed, come potremmo guardarlo in faccia e riconoscerlo?
Un marinaio che portava un barilotto di vino sulle spalle scosse la passerella col suo passo pesante. Più indietro Bri Corbett stava gridando qualcosa. Raederle rabbrividì.
— Lui questo lo sa — disse sottovoce. — Dentro di sé, lui sa di avere il diritto di farlo. Ma sa anche che il solo uomo che potrà assolverlo o condannarlo è lui stesso. Tu dovresti avere un po’ più di fede in lui. Torna a casa, aspetta, e abbi fiducia in lui.
Altri passi risuonarono dietro di loro. Bri Corbett scese a terra e le guardò: — Questa è la cosa più intelligente che ho sentito dall’inizio del viaggio. Chi è che torna a casa?
— Si va a Caithnard — disse Raederle, e l’uomo sospirò.
— Bene, come inizio mi accontenterò. Magari ne approfitterò per cercare lavoro da quelle parti, se vostro padre deciderà di non voler più vedere la mia faccia ad Anuin, dopo questa faccenda. Ma se riuscissi a portare voi e la mia nave insieme nel porto di Anuin, anche con vostro padre sul molo in attesa di strapparmi a calci tutti i capelli dalla testa, Bri Corbett sarà un uomo contento.
Lyra si alzò. D’impulso abbracciò il comandante, rischiando di strappargli il berretto dalla testa con la punta della lancia. — Vi ringrazio. Dite a Mathom che è stata tutta colpa mia.
Lui si raddrizzò il berretto, arrossì un poco e sorrise. — Dubito molto che questo gli farà impressione, signora.
— Avete sentito qualche notizia che riguardi lui, qui? — domandò Raederle. — Qualcuno sa se è tornato a casa?
— Nessuno sembra saperlo, signora. Ma… — Tacque, aggrottando le sopracciglia, e lei annuì.
— Sono trascorsi quasi due mesi. Non ha più alcun voto a cui adempiere adesso, dal momento che Morgon è vivo. E se non torna ad An prima che scoppi una rivoluzione, non avrà più nessuna casa a cui tornare.
Le guardie girarono l’angolo, arrivando a cavallo sul molo in doppia fila. Kia teneva per le redini il morello di Lyra, e lo portò accanto a lei. Raederle e Tristan si alzarono, e Lyra le abbracciò entrambe brevemente e con forza.
— Arrivederci. E andate a casa. — Prima di lasciare Raederle tenne gli occhi un poco in quelli di lei, e ripeté sottovoce: — Vai a casa.
Si girò, balzò agilmente in sella, e li salutò tutti militarmente protendendo la lancia. Quindi fece voltare il cavallo, prese posto accanto a Trika alla testa della colonna, e condusse al trotto le guardie fuori dal porto di Hlurle senza mai voltarsi indietro. Raederle le seguì con lo sguardo finché l’ultima delle cavallerizze scomparve oltre l’angolo di un magazzino. Poi si volse con aria depressa e mise un piede sulla passerella. Salì a bordo lentamente, e trovò Tristan e Corbett che appoggiati alla murata guardavano anch’essi nella direzione in cui Lyra e le guardie s’erano allontanate. Corbett sospirò.
— Sarà un viaggio silenzioso, senza nessuno che usi la porta della mia cabina per il tiro al bersaglio. Appena avremo a bordo i viveri, che ho pagato con l’ultimo dei vostri anelli, faremo vela direttamente per Caithnard. E stavolta ci terremo — aggiunse con una smorfia, — il più al largo possibile della costa di Ymris. Dopo lo scherzo che abbiamo fatto ad Astrin Ymris, preferirei essere inseguito da vostro padre con un coltello che vedermi fissato da quell’occhio bianco.
Durante il lungo viaggio verso Caithnard non incrociarono nessuno, a parte una nave mercantile che teneva anch’essa una rotta prudente al largo della poco tranquilla costa di Ymris. Più a sud invece il traffico era maggiore, e all’occasione accostarono dei vascelli per scambiarsi notizie. Quella riguardante una nave di An che aveva vagato su ogni costa del reame aveva fatto il giro di tutti i porti. I mercanti dissero loro sempre le stesse cose: la guerra di Ymris s’era allargata in Tor e nell’est di Umber, nessuno sapeva dove fosse Morgon, nessuno aveva sentito niente di Mathom di An. E inoltre c’era una novità stupefacente: l’antichissima Scuola dei Maestri degli Enigmi aveva chiuso i battenti, rimandando a casa tutti gli studenti.
La monotona navigazione ebbe infine termine un pomeriggio, allorché la marea aiutò l’ormai stanca nave ad attraccare nel porto di Caithnard. Sui moli si destò una certa agitazione mentre le vele sporche e appesantite dal salmastro venivano ammainate, e si levarono commenti e saluti gridati da voci allegre. La nave scivolò verso un ormeggio libero, e i marinai gettarono i canapi ai colleghi di terra che già urlavano domande e battute pesanti. Bri Corbett ignorò quel chiasso con la pazienza di chi è costretto ad avere pazienza, e si accostò a Raederle. — Dobbiamo rinnovare la scorta d’acqua e di viveri, ma lo scafo ha bisogno di alcune piccole riparazioni prima di ripartire per Anuin. Ci vorrà un giorno o due, forse. Volete che vi trovi un alloggio in città?
— Non importa. — Poi Raederle cercò di schiarirsi le idee e si corresse: — Sì, anzi. Per favore. E avrò bisogno del mio cavallo.
— Benissimo.
Tristan si schiarì la gola: — E io del mio.
— Come volete. — L’uomo la scrutò. — Perché? Se volete cavalcare da qui a Hed, dovrete aspettare una marea maledettamente bassa.
Lei non rise. — Non andrò a Hed. Ho deciso. — Esibì una faccia impassibile allo sguardo stupito di lui. — Andrò a quella città… la città dei maghi. Lungold. Io so dov’è, l’ho visto su una vostra mappa. La strada va dritta attraverso…
— Per le pupille strabiche di Hedgis-Noon! Ragazza, non vi è rimasto neanche un’unghia di buonsenso? — esplose Corbett. — Quello è un viaggio di sei settimane lungo una terra di nessuno. Se non avessi una fessura che fa filtrare acqua nella stiva vi porterei dritta filata a Tol. Lungold! Con Morgon, Deth, il Fondatore, e chissà quanti maghi tutti diretti laggiù come spettri usciti da ogni dannata tomba di Hel, quella città si spaccherà in due come una mela piena di vermi!
— A me non importa. Io…
— Voi, invece…
Entrambi si azzittirono di colpo. Tristan aveva spostato lo sguardo oltre le spalle di Corbett, facendo un passo indietro. Raederle si volse. Un giovanotto robusto dal viso stanco, teso, e vagamente familiare, stava salendo per la passerella. Qualcosa nel suo abito semplice, nell’atteggiamento esitante con cui avanzava sulla nave di Corbett, risvegliò un ricordo nella mente di Raederle. Gli occhi di lui indugiarono qualche attimo sul suo volto, quindi si spostarono su quello di Tristan.
Si fermò, chiuse gli occhi, e dopo un lungo sospiro disse: — Tristan, bisogna proprio che tu vada a casa, prima che Eliard parta da Hed per cercarti.
Qualcosa nella muta ostinazione dello sguardo di lei parve sciogliersi. — Lui non lo farebbe mai.
— Lo farà. Vuole farlo. Un mercante arrivato da Kraal ha visto questa nave a Hlurle, e ha riferito che stavi tornando a sud. Eliard era già pronto a partire, ma noi… io ho dovuto discutere un pezzo per convincerlo, e infine ha detto che se io fossi tornato a Hed senza di te sarebbe partito senz’altro. È preoccupatissimo per te, e non gli resta neppure un filo di pazienza. È diventato impossibile vivere sulla stessa isola con lui, ubriaco o sobrio che sia.