— Temo di non potervelo fare — disse Terry. — Sono stato generoso nella mia opera di modernizzazione della flotta da pesca, e ora me ne devo andare per non suscitare altri guai.
Lei lo guardò con aria interrogativa.
— No — la rassicurò Terry, — la polizia non c’entra. Non che ai poliziotti dispiaccia gran che se me ne vado, certo è che non si dannano per farmi restare e comunque siamo già d’accordo che ritornerò non appena qualcun altro riuscirà a scoprire come fa “La Rubia” a localizzare il pesce.
— “La Rubia”?
— Sì, “La Rossa”, un peschereccio — spiegò lui. — Ha scovato una zona dove i pesci fanno praticamente a gara per buttarsi nelle sue reti. Sono mesi che ritorna da ogni viaggio carica da scoppiare. E fa in fretta anche! Naturalmente tutti gli altri pescatori vorrebbero prendere parte alla festa.
— E allora?
— Vedete — spiegò Terry, — queste pesche della cuccagna sono cominciate non appena “La Rubia” ha installato a bordo i ricevitori subacquei. Subito tutti gli altri battelli li hanno voluti anche loro. Il mio ex-socio non mi dava neanche il tempo di finire gli apparecchi che subito li vendeva. Nessuna lagnanza, da parte degli acquirenti: qualche miglioramento c’è stato per tutti. Ma niente che si possa paragonare a “La Rubia”, la quale sta facendo un sacco di soldi. Probabilmente ha scovato un posto speciale o un sistema di pesca speciale. Ogni volta riesce a fare carico pieno!
La ragazza lo guardava con interesse.
— Secondo gli altri pescatori si tratta di un posto particolare — continuò Terry, — così hanno tenuto d’occhio “La Rubia”. Due mesi fa il peschereccio è salpato, e tutta la flotta dietro. Per una settimana non l’hanno mai perso di vista, “La Rubia” non ha buttato neanche una rete, Poi è rientrata a Manila. Senza aver preso niente. Erano tutti furiosi. Nel frattempo il prezzo del pesce era salito alle stelle e i pescatori si sono subito messi in mare per approfittare dell’occasione. Al ritorno hanno saputo che “La Rubia” era salpata subito dopo che loro avevano levato le ancore ed era già rientrata, carica di pesce. “La Rubia” aveva venduto a prezzi favolosi e aveva coperto la richiesta di pesce. Quindi al rientro degli altri pescherecci il mercato era tornato normale. Tranne quelli de “La Rubia” tutti gli altri pescatori ci sono rimasti male. Così pare per lo meno. Comunque ci sono state delle risse : qualche pescatore è finito all’ospedale, qualcuno in guardina.
Un autocarro passò rombando davanti al negozio della moribonda Ditta Jimenez. La ragazza volse automaticamente gli occhi verso la strada. Poi tornò a guardare Terry.
— A questo punto il mio socio Jimenez ha avuto un’idea brillante — disse con tristezza Terry. — Ha convinto il capitano de “La Rubia” a installare un radar a breve raggio. Gliel’ho costruito io: aveva una portata massima di venti miglia. “La Rubia” ha levato le ancore una sera che non c’era la luna, con cinquanta pescherecci che giuravano di seguirla anche all’inferno. Poi, quando è scesa la notte, ha spento tutte le luci, ha localizzato col radar gli altri pescherecci che non potevano vederla e se l’è filata senza salutare nessuno. È rientrata in porto carica fino all’inverosimile. Nuovi disordini, altra gente finita dentro o all’ospedale. Qualche marinaio de “La Rubia” andò in giro a raccontare che avevano usato il radar per sfuggire ai rivali, ed ecco perché la polizia si è interessata ai miei affari.
La ragazza l’aveva ascoltato piena di interesse.
— Ma perché?
— Tutti gli altri pescherecci ordinarono a Jimenez lo stesso apparecchio: se “La Rubia” era riuscita a filarsela grazie al radar, loro, con il radar, l’avrebbero controllata. Allora capitano e marinai de “La Rubia” vennero qui e minacciarono Jimenez di cose raccapriccianti se li avesse accontentati. Subito dopo vennero capitani e marinai dei pescherecci rivali e lo minacciarono di cose anche più raccapriccianti se non li avesse accontentati. Allora Jimenez se l’è svignata, lasciando me nei pasticci.
La ragazza annuì.
— Di conseguenza — riprese Terry, — io chiudo bottega. Consegno l’inventario alla polizia e me la filo da qualche parte finché non avranno scoperto come fa “La Rubia” a scovare il pesce. Quando tutto sarà di nuovo calmo, me ne ritornerò e riprenderò un’altra attività, ma stavolta senza Jimenez. Mi limiterò alle cellule fotoelettriche, agli antifurto, agli impianti televisivi a circuito chiuso e cose del genere. Allora se vostro padre sarà ancora interessato alla cosa potrò fabbricargli quell’apparecchio trasmittente subacqueo. Adesso è meglio di no.
— Abbiamo sentito parlare di questa storia — disse la ragazza. — Quasi come me l’avete raccontata voi. Terry la fissò. Poi disse, in tono troppo cortese: — Davvero?
— Sì, pensavo…
— Allora sapevate — continuò Terry sempre più cortese, — che io stavo per partire e che non vi avrei costruito l’apparecchio? Lo sapevate prima di venire da me?
— Il fatto è — rispose la ragazza sorridendo, — che i vostri progetti coincidono perfettamente con i nostri. Noi abbiamo uno schooner di venti metri e siamo in crociera. Mio padre desidera un apparecchio come quello che mi avete descritto. Da parte vostra, volete fare un bel viaggio: allora perché non venite a bordo del nostro battello, vi riposate, vi godete una vacanza e a tempo libero ci costruite l’apparecchio? Appena l’avrete finito, vi sbarcheremo dove vorrete.
— Grazie — disse Terry più cortese che mai. — Mi rendo conto di aver fatto la figura dello stupido a spiegarvi come stavano le cose. Voi eravate già al corrente di tutto. Temo di avervi annoiata terribilmente. Saprete anche, naturalmente, che Jimenez s’è portato via la cassa quando ha alzato i tacchi.
Lei esitò un istante, poi disse: — S-sì. Pensavamo…
— Che non ce l’avrei fatta a pagarmi il biglietto su un piroscafo — interruppe lui, senza cordialità, questa volta. — Sapevate anche questo?
— Vi prego! Non dovete credere che noi…
— Avete idea di quel che può venirvi a costare quell’aggeggio?
— Ditemi una cifra.
Furente, Terry disse una somma esorbitante. Non poteva tollerare l’idea di esser stato preso in giro a quel modo. Lei aprì la borsa e ne tolse un fascio di banconote. Posò i biglietti sul banco.
— Vi lascio la pala — disse, — il nostro battello è l’“Esperance”. Lo troverete sul molo…
Nominò l’ancoraggio: il club nautico più elegante di Manila.
— Una lancia vi porterà a bordo, appena sarete pronto per partire. Meglio se potrete salpare domani e meglio ancora se verrete a bordo oggi stesso. Con un cenno amichevole la ragazza aprì la porta, il campanello tintinnò e lei uscì. Terry sbatté gli occhi. Poi imprecò e buttò all’aria il mazzo di biglietti. Due finirono a terra e lui perse tempo a raccattarli. Lisci con il denaro in mano.
Vide chiudersi lo sportello di un tassi dieci metri più in là. E immediatamente l’auto partì di gran carriera. I tassisti di Manila appartengono tutti a una categoria ben definita: si dice che siano dei pazzi evasi dal manicomio, con tendenze omicide. Il tassi filò a rotta di collo lungo la Calle Enero e svoltò l’angolo.
Terry rientrò in negozio, imprecando. Poi diede un’occhiata al denaro. Esattamente il prezzo enorme che aveva chiesto per un apparato di pesca elettronico, compreso un trasmettitore subacqueo.
— Accidenti! — disse, rabbiosamente.
Lo soffocava quel tipo particolare di indignazione che certi uomini provano quando, trovandosi di fronte a difficoltà che per orgoglio si sentono tenuti a risolvere da soli, qualcuno si offre di aiutarli. E tanto cresce l’indignazione quanto diminuisce la speranza di poter fare tutto da sé.