Выбрать главу

«Ma è…»

«Illegale?» Vaffa rise, e Iphis la imitò. «Dillo agli Invasori.»

«Invasori?» borbottò Lilo.

6

Perché non possiamo tornare a casa, La Co-op Creativa Orale Mach 5. (Nastro registrato, livello analf.)

Giunsero nell’anno 2050, numerazione antica. (Due oggetti delle dimensioni di asteroidi che entrano nel sistema solare dallo spazio interstellare. Il telescopio di Monte Palomar che viene puntato in alto. L’astronomo che si china sull’oculare.) Stavano decelerando, in direzione Giove.

Due astronauti, Purunkita e Mizinchikov, furono richiamati da una normale missione di rifornimento alla base di Marte. (Scena di P M che si imbarcano sull’astronave U Thant. Stacco sugli attori all’interno dell’astronave: osservano gli strumenti, ricevono messaggi radio, accendono motori, mangiano, cop.) Dovevano raggiungere Giove dopo sei mesi e arrivare con i serbatoi vuoti. Gli ordini: non prendere iniziative, osservare e aspettare l’arrivo di una cisterna automatica. (Foto di P M a bordo della U Thant, con Giove all’esterno. P è nera come lo spazio. Ha un braccio intorno a M. È incinta.)

Uno degli oggetti orbitò intorno a Giove. L’altro cambiò direzione all’ultimo momento e andò verso la Terra. (Notiziari sulla nave degli Invasori, una sfera di venti chilometri mezzo sommersa nell’acqua, di un colore scuro, piena di aperture.)

Il poco che sappiamo degli Invasori l’hanno detto Purunkita e Mizinchikov, i soli di cui si sappia che sono entrati dentro una delle navi e ne sono usciti. Ecco cosa gli successe. (La nave sconosciuta incontra la U Thant, la inghiotte. La macchina da presa segue P, M e la figlia neonata attraverso le gallerie di pietra piene d’acqua.) Incontrano la dottoressa Ellen Bronson e i suoi due compagni che erano entrati nella nave atterrata nel Pacifico. Erano rimasti nel veicolo non più di un giorno, ma c’erano entrati il giorno dell’atterraggio. In quel momento gli astronauti erano ancora a tre mesi di distanza da Giove.

Se la loro storia è vera, dentro alle astronavi il tempo e lo spazio esistono in maniera diversa. Non c’è motivo di dubitare della loro storia.

Si pensa che la dottoressa Bronson sia la sola persona che abbia visto gli extraterrestri e sia sopravvissuta. (B da sola, mentre entra in un grande ambiente, grande quanto l’interno di un asteroide artificiale. È mezzo pieno d’acqua. In lontananza, distorsioni ottenute con effetti speciali rappresentano gli Invasori. Primo piano della faccia di B, con segni di sorpresa e di paura. Si volta e fugge.)

La Bronson sostenne di aver avuto un’esperienza strana. Le venivano dette cose misteriose, che non riuscì a spiegare quando raccontò quello che aveva sentito a Purunkita e a Mizinchikov. (Cinque figure raccolte intorno a un fuoco su una spiaggia all’interno dell’astronave, che bisbigliano). Nessuno sa se credere alla sua storia, ma è la sola che abbiamo. Ecco cosa disse.

Gli Invasori vengono da un gigantesco pianeta gassoso simile a Giove. Lo scopo della loro venuta nel sistema solare non era l’invasione della Terra, ma motivi sconosciuti riguardanti gli abitanti di Giove. La Bronson disse che ci sono Gioviani intelligenti molto simili agli Invasori. (Scena animata nell’atmosfera gioviana. Grandi forme indistinte passano fluttuando.)

L’invasione della Terra fu secondaria. Venne compiuta a vantaggio delle tre specie intelligenti della Terra: i capodogli, le orche e i delfini. (Scene di mammiferi acquatici.)

La Bronson disse che nell’universo ci sono tre livelli di intelligenza. Sopra a tutti ci sono i Gioviani e gli Invasori. Un gradino più sotto i delfini e le balene. Gli esseri umani, gli uccelli, le api, i castori, le formiche e i coralli non sono considerati intelligenti.

Nessuno sa se ciò sia giusto, ma è tutto quello che abbiamo.

L’umanità non ricevette nessuna spiegazione. Non ci fu nessun ambasciatore, non venne dato nessun ultimatum. Gli esseri umani si opposero all’Invasione, ma la loro resistenza venne ignorata. Le bombe H non esplosero, i carri armati non si mossero, i cannoni non spararono. (Panico nelle strade, scene dall’elicottero di autostrade intasate.) Nessuno vide mai un Invasore. Le foto mostrano dei segni nel cielo che al momento nessun osservatore aveva notato, come punti ciechi nell’occhio. Forse gli Invasori erano quelli. (Foto di edifici che crollano, di strade che vengono distrutte, con vortici colorati nell’aria.)

Per quanto se ne sa dalle informazioni ricevute prima che le trasmittenti smettessero di funzionare, gli Invasori non hanno mai ucciso neppure un essere umano. Si limitarono a distruggere tutti gli artefatti della civiltà umana. Lasciarono dietro di sé la terra nuda, dalla quale spuntavano pianticelle e erba.

Nei due anni successivi dieci miliardi di esseri umani morirono di fame.

Poseidone è un pezzo di roccia irregolare. È l’oggetto più lontano che può essere considerato come appartenente a Giove. Essendo retrogrado e inclinato di centocinquanta gradi rispetto all’equatore di Giove, è uno dei corpi del sistema solare con cui è più difficile incontrarsi.

Il Terra Natale II era una nave a caduta libera, un trasporto progettato per carichi ingombranti e non urgenti. Viaggiava su orbite iperboliche e non secondo le linee rette di un razzo veloce.

«Congratulazioni, Comandante,» disse Lilo. «È stato un buon lavoro.»

«Huh? Ah, vuol dire l’accostamento?» Scrollò le spalle, ma lei vide che era contento. Era arrivata a conoscerlo abbastanza bene nei ventinove giorni del viaggio fino a Giove.

«Veramente,» disse.» «Al giorno d’oggi la maggior parte dei piloti spaziali sono come addetti agli ascensori. Rendono il viaggio piuttosto noioso.»

«Sì, non posso contraddirla.»

«Lei mi fa pensare ai giorni in cui le persone si mettevano semplicemente in viaggio. Dall’altra parte non ci sono stazioni di rifornimento, non c’è aria, non c’è niente. E credo che le piaccia.»

Lui sorrise. «Immagino che non farei questo lavoro se non mi piacesse. Però mi sono sempre sentito nato nell’epoca sbagliata. Non c’è più avventura. Questo viaggio è praticamente la cosa più pericolosa che si possa fare, ed è illegale. Deve essersi domandata come sia stato possibile andare su Giove.» Iphis le spiegò il sistema di Tweed.

Era illegale assumere un’orbita chiusa intorno a Giove, o atterrare su una sua luna. La scappatoia consisteva nel fatto che era legale servirsi di Giove per modificare un’orbita e prendere un’altra direzione. Le navi passeggeri non lo facevano mai, troppe persone avevano paura anche solo di avvicinarsi a Giove. Ma c’erano molti operatori indipendenti disposti a farlo per risparmiare tempo e denaro.

Il trucco consisteva nell’avere due navi. Tweed ne aveva trovata una su Plutone, data come dispersa e presumibilmente distrutta. Una nave identica veniva contemporaneamente comprata. Adesso tutte e due le navi avevano lo stesso numero di registrazione. Ancor più importante, avevano lo stesso comandante. Lilo andava su Giove con il Terra Natale II comandato da Iphis II. Ma c’era un Terra Natale I e un Iphis I, un clone, che il numero due non aveva mai incontrato e probabilmente non avrebbe incontrato mai.

«La dogana, per sua natura, è interessata solo alle navi in arrivo. Io parto per Titano, indicando solo Vaffa come passeggera. Arrivo su Giove e intanto il mio clone e un’altra Vaffa tornano da Poseidone. Prendono il mio posto sulla rotta che stavo percorrendo. Su Titano tutto torna, perché l’altra nave arriva trasportando solo quello che avevo dichiarato sulla Luna. Se qualcuno notasse i miei gas di scarico, qui fra le lune, non direbbe niente. Probabilmente penserebbe che gli Invasori stiano facendo qualcosa.»