«E quindi sprecate tempo con me.»
«Lei non è del tutto sincera con noi.»
«Ho un'unica regola di condotta nella mia vita, non mentire mai a me stessa.»
«E tutte le altre forme di menzogna sono ammissibili?»
«Provi a immaginare un'intera giornata in cui si dica sempre la verità», ribatté lei. «Il danno che si farebbe. Non funzionerebbe nulla, la politica crollerebbe, il mondo dei tribunali andrebbe in pezzi, sarebbe assolutamente impossibile concludere una sola trattativa d'affari. E questo perché sono tutti sistemi creati dall'uomo in modo da poter realizzare le cose. Perfino nel mondo della matematica e della fisica si deve ancora operare con dati imperfetti, per arrivare alla verità definitiva. No, Inspector Jefe, non si può ottenere verità senza menzogna.»
«E dove ha avuto la possibilità di sviluppare ragionamenti tanto filosofici?»
«Non a Siviglia», rispose Consuelo Jiménez. «Nemmeno Basilio Lucena El Tonto poteva tenermi testa su questo, nonostante tutta la sua stupida istruzione.»
«Mio padre sarebbe stato d'accordo con lei», disse Falcón. «Pensava che l'università fosse solo un'occasione offerta a qualche idiota per imprimere nella mente dei suoi studenti ridicoli sistemi di pensiero.»
«Mi piaceva suo padre… enormemente. Gli ho perfino perdonato il suo piccolo inganno nel vendermi le sue copie 'originali'.»
Falcón si agitò sulla sedia. Quella donna sapeva come premere sui punti dolenti.
«Immagino che una delle sue qualità nella conduzione dei ristoranti sia la parsimonia», osservò. «Purtroppo l'ha applicata anche nel reparto sincerità, tutto qui… spero.»
«Sono ben confezionata, Inspector Jefe, ho imparato a presentare me stessa. Ma ora lei e forse metà della Jefatura sapete di me cose che io sola conoscevo. Ma le conoscevo. Ho convissuto con questi segreti quasi quotidianamente. Certo, non sono contenta che siano stati portati allo scoperto, come è successo di recente, ma ho represso fermamente ogni eventuale impulso a rimuovere. Una volta avviati su quella strada, si arriva facilmente all'oblio. Non è una strada facile da ripercorrere, mio marito è arrivato all'unico possibile sbocco della calle Negación.»
«Però non è stato per sua volontà che è morto.»
«Si è trasformato in una vittima, ha cominciato a muoversi in un mondo pericoloso. Io ci ho messo solo la punta del piede e so quanto è freddo. Mio marito ne avrebbe compreso soltanto un aspetto, e cioè che il sangue che scorre nelle vene da rettile di quel mondo è il denaro. Ma che cosa crede che vedesse quella gente in uno come Raúl? Glielo dico io. Non vede la grande forza che gli è stata necessaria per diventare un uomo d'affari di successo, vede le sue debolezze, vede un cieco che brancola in un mondo oscuro.»
«Lei mi sta offrendo una teoria», osservò Falcón.
«Ieri ho dovuto ascoltare l'Inspector Ramírez che mi presentava la sua teoria. Sono stata un modello di pazienza. Sono stata anche lusingata al pensiero che le autorità costituite della Jefatura ritenessero una donna capace di mettere in esecuzione un piano tanto elaborato; ma è anche vero che la morte di Raúl mi ha dato il controllo del suo impero commerciale, perciò forse un simile giudizio non è poi così sbagliato.»
«Un impero che suo marito cercava di vendere.»
«Sì, l'Inspector Ramírez ha attribuito un grande rilievo a questo particolare», ammise la donna. «Ma uccidere la prostituta, Inspector Jefe, trasportare il cadavere nel cimitero, nella cappella Jiménez… non mi sembra affatto l'opera di un killer professionista.»
«Mi sorprenderebbe che una donna come lei disponesse di una scelta di killer professionisti, penserei piuttosto che dovesse ricorrere a qualcuno da poter… persuadere ad agire per suo conto.»
«Non mi esporrei mai fino a quel punto con nessuno: sarei nelle mani di quella persona per tutta la vita», ribatté Consuelo Jiménez accendendosi una sigaretta. «Però, mi creda, Inspector Jefe, so perché continuate a bussare alla mia porta.»
«Non è per mancanza di altre porte a cui bussare», mentì Falcón. «È perché non veniamo mai via di qui del tutto soddisfatti, rimane sempre qualcosa in sospeso. L'altro giorno lei ha detto che non esiste nessuna pratica relativa alla presidenza di suo marito della commissione per l'Expo '92. Ieri ha detto all'Inspector Ramírez che poteva ispezionare solo le casse contenenti i filmini domestici e nessun'altra. L'ha minacciato…»
«Be', ora mi sta rivelando un'altra cosa, che perfino la Jefatura può cadere nelle trappole della cultura dell'ambiguità», affermò la donna, esilarata. «Siete liberi di frugare in quelle casse quanto vi pare, per me sono storia antica, non hanno nulla a che vedere con la mia vita con Raúl. Quel suo Inspector Ramírez è una specie di toro da corrida.»
«Dunque lei non farebbe che questo, è così? Difendere la sua vita privata?»
«Perché dovrei farvi invadere aree che non riguardano le vostre indagini?»
«Come sa che non le riguardano?»
«Perché non ho ucciso mio marito e non l'ho fatto uccidere.»
«La sua reticenza ci costringe a essere invadenti.»
«Mi dica che cosa ha in mano, Inspector Jefe, non sopporto più questo tira e molla.»
«Vorrei sapere che cosa sa Marta Jiménez delle misure di sicurezza nella progettazione di edifici destinati ad accogliere grande affluenza di pubblico.»
La donna batté le palpebre e spense la sigaretta.
«Vorrei sapere quale fosse la natura del rapporto tra suo marito ed Eduardo Carvajal.»
Consuelo Jiménez accese un'altra sigaretta.
«Mi interesserebbe sapere se vi fossero altri accordi di affari con… come si chiamava? Uno dei vecchi amici di Tangeri di Raúl…»
«Non giochi con me, Inspector Jefe.»
«Ramón Salgado.»
La donna deglutì e riprese a fumare. Il fruscio metallico del nylon arrivò alle orecchie di Falcón quando lei mosse le gambe l'una sull'altra.
«Non parlerò di questi argomenti senza la presenza del mio avvocato», dichiarò la signora Jiménez.
«Non mi sorprende.»
«Ma le dirò una cosa: questa pista non risolverà il suo caso di omicidio.»
«Come fa a esserne così sicura? Parla sempre come se sapesse tante cose. Dovrebbe capire che è questa sua reticenza a indurre un certo comportamento nella Jefatura.»
«Sto proteggendo i miei interessi, non un assassino.»
«Conosceva Salgado prima di venire a vivere a Siviglia?»
Silenzio.
«L'ha conosciuto nell'ambiente dell'arte a Madrid?»
Altro silenzio.
«È stato Ramón Salgado a presentarle Raúl Jiménez?»
«Lei è come un chirurgo poco esperto, Inspector Jefe. Apre la gente e fruga all'interno per cercare un pezzo malato da tagliare. Sono preoccupata all'idea che possa tagliare un organo perfettamente sano, tanto per far vedere di aver concluso qualcosa.»
«Collabori, Doña Consuelo, non le chiedo altro.»
«Ho collaborato con lei nelle indagini sull'assassinio di mio marito. Ammesso che io sia reticente, lo sono solo quando lei vuole entrare in settori che non dovrebbero riguardare chi indaga su un omicidio.»
«Sarebbe disposta a collaborare con qualcuno inviato da Madrid? Uno di quegli investigatori con poteri speciali, esperti nelle indagini sulla corruzione e le frodi?»
«In genere le minacce rendono gli altri aggressivi.»
«Stiamo diventando bellicose?»
«So chi è stato a cominciare», affermò la donna, spegnendo il mozzicone di sigaretta.
Si guardarono attraverso il fumo della battaglia.
«Lei è una donna dotata di intuizione», riprese Falcón. «Sa a che cosa io sia interessato. E la malversazione e la frode mi interessano molto relativamente. Mi rendo conto che negli affari si hanno favori da restituire, si deve dimostrare apprezzamento per gli amici, pagare un anticipo sulla parola buona bisbigliata nell'orecchio giusto o ricompensare un silenzio. Che lo si faccia con denaro pubblico è comprensibilmente vantaggioso, solo lo stato ha forzieri così capaci.»