«Che cosa vuole?» Raramente, anzi quasi mai, gli sbirri della W.P.O. si facevano vedere a San Francisco.
«La W.P.O. e cosi interessata ai modelli Nexus-6 da volere che uno dei loro ti affianchi. Un osservatore, ma anche, se ne e all'altezza, un aiuto. Sta a te decidere se e quando puo esserti utile. Comunque, il permesso di starti appiccicato gliel'ho gia accordato io».
«E la taglia?» chiese Rick.
«Non devi dividerla», spiego Bryant, e si lascio sfuggire una risatina stridula.
«Proprio non mi parrebbe giusto dal punto di vista economico». Non aveva la minima intenzione di spartire i propri profitti con un duro della W.P.O.. Rick studio attentamente il foglio informativo di Polokov: forniva una descrizione dell'uomo - anzi, del droide - e il suo indirizzo attuale e il luogo di lavoro: la Bay Area Scavenger Company, l'impresa di nettezza urbana con gli uffici a Geary Street.
«Vuoi aspettare che arrivi l'agente sovietico per aiutarti a ritirare Polokov?» domando Bryant.
Rick diede segno d'irritarsi. «Ho sempre lavorato da solo. Certo, sta a te decidere - faccio tutto quello che dici. Ma secondo me e meglio dare addosso a Polokov immediatamente, senza stare ad aspettare che Kadalyi arrivi in citta».
«Allora procedi da solo», decise Bryant. «E poi per il prossimo, e si trattera di Luba Luft - eccoti anche il suo foglio descrittivo - puoi tirati dietro Kadalyi».
Ficcate le veline nella valigetta, Rick usci dall'ufficio del superiore e sali un'altra volta sulla terrazza dov'era parcheggiata Paereomobile. E adesso facciamo una visitina al signor Polokov, disse tra se, tastando la torcia laser che teneva sotto la giacca.
Come primo approccio all'androide Polokov, Rick si fermo agli uffici della Bay Area Scavenger Company.
«Sto cercando un vostro impiegato», disse alla serissima signora dai capelli grigi che stava al centralino. Il palazzo della nettezza urbana lo impressiono: enorme e moderno, conteneva un gran numero di impiegati d'alto livello, esclusivamente impegnati in lavori d'ufficio. La spessa moquette, le costose scrivanie di legno massello, gli fecero ricordare che la raccolta dell'immondizia e la gestione delle discariche, dopo la guerra, erano diventate uno degli affari piu importanti di tutta la Terra. L'intero pianeta aveva cominciato a disintegrarsi, trasformandosi in ciarpame, e per mantenere il pianeta abitabile da parte della popolazione superstite di tanto in tanto la spazzatura andava portata via... altrimenti, come piaceva dire a Buster Friendly, la Terra sarebbe morta sotto uno strato - non di polvere radioattiva - ma di palta.
«Si rivolga al signor Ackers», gli disse la centralinista. «E lui il capo del personale». Gli indico una mastodontica scrivania di finto rovere occupata da un individuo occhialuto, magro ed effeminato, sommerso da montagne di documenti.
Rick esibi il suo tesserino di poliziotto. «Dove si trova in questo momento il vostro dipendente Polokov? Al lavoro o a casa?»
Dopo aver consultato malvolentieri i registri, il signor Ackers disse: «Polokov dovrebbe essere al lavoro: ha il compito di compattare le aereomobili in disuso nel nostro impianto di Daly City e poi gettarle nella baia. Pero...» Il capo del personale consulto un altro documento, poi si mise al video-fono e fece una chiamata interna. «Insomma, non c'e», disse, chiudendo la chiamata. Riattaccando, disse a Rick, «Polokov oggi non si e visto al lavoro. Nessuna spiegazione. Cosa ha combinato, agente?»
«Se dovesse farsi vivo», disse Rick, «non gli dica che sono venuto qui a far domande su di lui. Ha capito?»
«Certo, ho capito», rispose Ackers imbronciato, come se il suo alto livello di conoscenza in questioni di polizia fosse stato messo in dubbio.
Con l'aereomobile truccata del dipartimento Rick quindi volo fino al condominio dove abitava Polokov, al Tenderloin. Quello non lo prendiamo piu, si disse. Quef due - Bryant e Holden - hanno aspettato troppo. Invece di spedirmi a Seattle, Bryant doveva sguinzagliarmi dietro a Polokov — meglio ancora se l'avesse fatto ieri sera, appena Dave Holden e stato beccato.
Che schifo diposto squallido, osservo nell'attraversare la terrazza per arrivare all'ascensore. Gabbie di animali abbandonate, incrostate da mesi e mesi di polvere. E, in una gabbia, un animale finto che aveva smesso di funzionare, un pollo. In ascensore scese fino al piano di Polokov; trovo il corridoio al buio, come fosse una caverna sotterranea. Con la torcia a raggio ermetico in dotazione alla polizia illumino il corridoio e lancio un'altra occhiata alla velina. Il test di Voigt-Kampff era gia stato somministrato a Polokov: quella parte poteva saltarla, e passare direttamente a distruggere l'androide.
Meglio prenderlo da qui fuori, decise. Poso a terra la borsa delle armi, e l'apri. Ne trasse un trasmettitore nondirezionale di onde Penfield; scelse il tasto "catalessi". Lui era protetto dall'emanazione per mezzo di una emissione di controonde dirette esclusivamente a lui dall'involucro in metallo del trasmettitore.
A questo punto dovrebbero essere tutti secchi come baccala, si disse, e spense il trasmettitore. Tutti quant, umani e androidi indifferentemente, che si trovano nei dintorni. Nessun rischio per me; devo solo entrare li dentro e sparargli con il laser. Sempre che sia ancora nell'appartamento, ovviamente, il che e improbable.
Utilizzando una chiave infinita, in grado di analizzare e aprire ogni forma nota di serratura, entro nell'appartamento di Polokov, laser alla mano.
Niente Polokov. Solo mobilia mezza sfatta, un luogo in balia della palta e del degrado. Non c'erano oggetti personali: lo accolsero solo dei resti abbandonati che Polokov aveva ereditato nell'occupare l'appartamento e che nell'abbandonarlo lasciava al prossimo inquilino - se mai ce ne sarebbe stato un altro.
Lo sapevo, si disse. Bene, ecco andatf in fumo iprimi mille dollari di taglia; probabilmente ormai e fuggito fino al Circolo Polare Antartico. Fuori dalla mia giurisdizione: un altro cacciatore di taglie di un altro dipartimento di polizia ritirera Polokov e incassera la ricompensa. Avanti, allora, pensiamo ai droidi che non sono ancora statf messi sull'awiso come Polokov. Passiamo a Luba Luft.
Torno sulla terrazza, sali sull'aereomobile e fece rapporto per telefono a Harry Bryant. «Nessuna fortuna con Polokov. Probabilmente ha tagliato la corda subito dopo aver beccato Dave». Consulto l'orologio. «Vuoi che vada alla base a prendere Kadalyi? Risparmierei tempo: ho voglia di cominciare con Luba Luft». Aveva gia il foglio informativo che la riguardava aperto davanti a se e aveva iniziato a studiarlo approfonditamente.
«Ottima idea», disse Bryant, «se non fosse che Kadalyi e gia arrivato; la navicella dell'Aeroflot - come al solito, dice lui - e arrivata in anticipo. Aspetta un momento». Confabulo con un interlocutore invisibile. «E in volo per venire dove sei tu adesso», disse Bryant, ritornato sullo schermo. «Intanto aggiornami sulla signorina Luft».
«Una cantante lirica. Secondo quanto si dice viene dalla Germania. Attualmente con la Compagnia del Teatro d'Opera di San Francisco». Rick fece un cenno d'intesa, concentrato sul foglio informativo. «Deve avere una bella voce per crearsi dei contatti tanto in fretta. Va bene, Kadalyi l'aspetto qui». Spiego a Bryant dove si trovava e chiuse.
Mi faro passare per un melomane, decise mentre proseguiva la lettura. Mipiacerebbe vederla interpretare Donna Anna nel Don Giovanni. Nella mia collezione personale ho alcuni nastrf dele grandi dei tempi andatf come Eiisabeth Schwartzkopf e Lotte Lehmann e Lisa Della Casa; questo ci fornira qualche argomento di conversazione mentre preparo l'apparecchiatura per il Voigt-Kampff.
Il telefono dell'aereomobile squillo. Rick stacco il ricevitore.