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«O nein», l o interruppe Luba. «Li non ci andrei mai. Questa risposta e facile».

«Ma la domanda non e questa!»

«Ha sbagliato la domanda? Ma io l'avevo capita! Perche la prima domanda che capisco e sbagliata? Forse io non devo capire?» Palpitando agitata si passo piu volte la mano sulla guancia - staccando cosi la ventosa. Cadde per terra e rotolo fin sotto la toletta. «Ach Gott», mormoro, chinandosi per recuperarla. Il rumore di uno strappo, il rumore di tessuto che si lacera. Il suo complicato costume.

«La prendo io», disse Rick, spostandola da un lato; si inginocchio, tasto sotto la toletta fino a che le dita non trovarono la ventosa.

Quando si rialzo si trovo davanti a una torcia al laser.

«Le sue domande», disse Luba Luft con voce chiara e formale, «hanno cominciato ad avere a che fare con il sesso. Me l'aspettavo, prima o poi. Lei non e del dipartimento di polizia; lei e un maniaco sessuale».

«Puo controllare i miei documenti». Porto la mano alla tasca della giacca. La mano, vide, gli aveva ripreso a tremare, come prima con Polokov.

«Se mette la mano nella tasca», disse Luba Luft, «l'ammazzo».

«Lo fara comunque». Si chiese come sarebbero andate le cose se avesse aspettato che Rachael Rosen fosse venuta a dargli una mano. Ma quel pensiero non serviva proprio a nulla.

«Mi faccia vedere qualcun'altra delle sue domande». Allungo la mano, e lui con riluttanza le passo i fogli. «"Su una rivista trova un fotocolor a piena pagina di una ragazza nuda." Bene, questa e una. "Rimane incinta di un uomo che le ha promesso di sposarla. Ma costui se ne va via con un'altra donna, la sua migliore amica; lei abortisce". Lo schema delle sue domande e chiaro. Chiamo la polizia». Sempre puntandogli contro la torcia laser, la cantante attraverso la stanza, prese il videofono e chiamo il centralino. «Mi metta in linea con il Dipartimento di Polizia di San Francisco», disse. «Ho bisogno di un poliziotto».

Rick disse, con sollievo, «E la migliore idea che potesse avere». Eppure gli pareva strano che Luba si fosse decisa a fare quella chiamata; perche non l'aveva ammazzato? Quando l'agente sarebbe arrivato lei non avrebbe piu avuto alcuna possibilita, la situazione si sarebbe volta in favore di Rick.

Probabilmente e convinta di far parte del genere umano, concluse. E ovvio che non sa di essere un androide.

Dopo alcuni minuti, nel corso dei quali Luba l'aveva tenuto con molta attenzione sotto la mira del laser, un grosso poliziotto di pattuglia arrivo indossando l'arcaica divisa blu con tanto di stella e pistola. «Bene bene», disse subito a Luba. «Metta via quell'arnese». Lei poso il laser e il poliziotto lo raccolse per esaminarlo, per vedere se era carico. «Allora, cos'e successo qui?» le chiese. Poi, senza darle il tempo di rispondere, si rivolse a Rick. «E lei chi e?» gli chiese.

Luba Luft disse: «E entrato nel mio camerino, non l'avevo mai visto in vita mia. Voleva fare un'inchiesta o qualcosa del genere, voleva farmi delle domande; ho pensato che non ci fosse niente di male e ho accettato, ma poi ha cominciato a farmi delle domande oscene».

«Vediamo i documenti», disse il poliziotto a Rick aprendo la mano. Mentre prendeva il tesserino di riconoscimento Rick disse, «Sono un cacciatore di taglie del dipartimento».

«Conosco tutti i cacciatori di taglie», disse il poliziotto mentre controllava il portafoglio di Rick. «Appartiene al Dipartimento di Polizia di San Francisco?»

«Il mio superiore e l'ispettore Harry Bryant», disse Rick. «Ho preso in mano la lista di Dave Holden, adesso che Dave e all'ospedale».

«Ho gia detto che conosco tutti i cacciatori di taglie», disse il poliziotto, «e non l'ho mai nemmeno sentita nominare». Restitui il tesserino a Rick.

«Chiami l'ispettore Bryant», disse Rick. «Non esiste nessun ispettore Bryant», ribatte il poliziotto.

Rick si rese conto di cosa stava accadendo. «Sei un androide anche tu», disse al poliziotto. «Come la signorina Luft». Ando al videofono e prese il ricevitore. «Lo chiamo io il dipartimento». Si chiese fino a che punto sarebbe riuscito ad arrivare prima che i due androidi lo bloccassero. «Il numero», disse il poliziotto, «e...» «Lo so benissimo il numero». Rick compose il numero, adesso aveva in linea il centralino della polizia. «Mi faccia parlare con l'ispettore Bryant», chiese. «Scusi, chi lo vuole?»

«Rick Deckard». Rimase in attesa; intanto, da un lato il poliziotto in divisa stava raccogliendo una dichiarazione di Luba Luft; nessuno dei due badava a lui.

Vi fu una pausa e poi la faccia di Harry Bryant apparve sul videoschermo. «Cosa stai facendo?» chiese a Rick.

«Ho dei problemi», disse Rick. «Uno di quelli dell'elenco di Dave e riuscito a chiamarvi e si e fatto mandare una specie di poliziotto. A quanto pare non riesco a fargli capire chi sono; dice che conosce tutti i cacciatori di taglie del dipartimento e che non ha mai sentito parlare di me». Aggiunse: «Non ha mai sentito parlare neanche di te». Bryant disse: «Passamelo».

«L'ispettore Bryant vuole parlarle». Rick gli passo il ricevitore del videofono. Il poliziotto smise di interrogare la signorina Luft e venne all'apparecchio.

«Agente Crams», disse brusco il poliziotto. Una pausa. «Pronto?» Rimase in ascolto, disse pronto diverse altre volte, aspetto, e poi si rivolse a Rick. «Non c'e nessuno in linea. Nemmeno sullo schermo». Indico il videoschermo e Rick vide che era vuoto.

Togliendo il ricevitore dalle mani del poliziotto Rick disse, «Ispettore Bryant?» Rimase in ascolto, attese; nulla. «Rifaccio il numero». Riattacco, attese un po', quindi rifece il numero a lui ben noto. Il telefono squillava, ma non rispondeva nessuno. Il telefono continuava a squillare.

«Faccia provare a me», disse l'agente Crams, togliendogli di mano il ricevitore. «Avra sbagliato numero». Richiamo. «Il numero e 842...» «Lo so qual e», disse Rick.

«Sono l'agente Crams», disse il poliziotto all'apparecchio. «L'ispettore Bryant ha a che fare con il dipartimento?» Una breve pausa. «Ah. Allora cosa mi sa dire di un cacciatore di taglie, Rick Deckard?» Ancora una pausa. «Sicuro? Non e che magari da poco tempo... oh, ho capito; va bene, grazie. No, tutto sotto controllo». L'agente Crams chiuse la comunicazione e si rivolse a Rick.

«Ce l'avevo in linea», disse Rick. «Ci ho parlato; mi ha chiesto di parlare con lei, agente. Ci deve essere un guasto; la comunicazione si deve essere interrotta per chissa quale motivo. Non ha visto? La faccia di Bryant prima era sullo schermo e poi e sparita». Era assolutamente sconcertato.

L'agente Crams disse, «Ho raccolto la deposizione della signorina Luft, Deckard. Andiamo al Palazzo di Giustizia, devo mettere a verbale il capo d'accusa».

«E va bene», disse Rick. Rivolto a Luba Luft disse, «torno subito. Non ho ancora finito il suo test».

«E un maniaco», disse Luba Luft all'agente Crams. «Mi fa venire la pelle d'oca», e rabbrividi.

«Che opera state provando?» le chiese l'agente Crams. «II Flauto Magico», disse Rick.

«Non l'ho chiesto a lei; l'ho chiesto alla signorina». Il poliziotto gli lancio un'occhiata di disgusto.

«Non vedo l'ora di arrivare al Palazzo di Giustizia», disse Rick. «E ora di sistemare questa faccenda una volta per tutte». Si avvio verso la porta del camerino, valigetta in mano.

«Prima la devo perquisire». L'agente Crams lo perquisi con destrezza e trovo la pistola di servizio di Rick e il laser. Li sequestro entrambi, dopo aver annusato per un attimo la bocca della canna della pistola. «Ha sparato da non molto», disse.

«Ho appena ritirato un droide», disse Rick. «Quel che ne resta e ancora in macchina, qui sulla terrazza».

«Va bene», disse l'agente Crams. «Saliamo a dare un'occhiata».

Mentre loro due uscivano dal camerino, la signorina Luft li segui fin sulla porta. «Non fara tornare qui quel tipo, vero agente? Mi fa davvero paura; e talmente strano».