Phil Resch fece fuoco e nello stesso momento Luba Luft, in uno spasimo di frenetica paura, si contorse e cerco di staccarsi dalla parete, gettandosi a terra. Il raggio manco il bersaglio, ma Resch lo abbasso subito e lo mando a rintanarsi, silenzioso, nella pancia della ragazza. Luba comincio a strillare; era raggomitolata contro la parete dell'ascensore e continuava a urlare. Proprio come nel quadro, penso Rick, poi, con la sua torcia laser, la fini. Il corpo di Luba Luft cadde di colpo in avanti e rimase sul pavimento a faccia in giu. Neanche un tremito lo scosse.
Con la torcia laser Rick ridusse sistematicamente in cenere il volume che solo pochi attimi prima aveva comprato per Luba. Si dedico meticolosamente a questo compito, senza dire una parola; Phil Resch lo osservava senza capire, un'espressione perplessa sul volto.
«Be', almeno il libro te lo potevi tenere», disse Resch, alla fine. «Dopo tutto, ti e costato...»
«Secondo te, gli androidi ce l'hanno un'anima?» l'interruppe Rick.
Con la testa inclinata da una parte, Phil Resch lo fisso con aria ancora piu perplessa.
«Il libro me lo posso permettere», disse Rick. «Oggi ho guadagnato tremila dollari fino ad adesso e non sono neanche a meta».
«Perche, vuoi rivendicare anche Garland?» chiese Resch. «Ma se sono stato io a stenderlo, mica tu. Tu ti sei limitato a buttarti a terra. E anche Luba. Sono stato io a beccarla».
«Tu non puoi incassare i soldi. Non puoi chiederli ne al tuo ufficio ne al nostro. Appena arriviamo in macchina ti sottoporro al test di Bonelli o a quello di Voigt-Kampff, poi vedremo. Anche se non sei nel mio elenco». Con mani tremanti apri la valigetta, rovisto tra i fogli di carta velina sgualcita.
«No, tu non ci sei. Percio legalmente non posso rivendicarti: per prendere qualcosa devo rivendicare Luba e Garland».
«Ma allora sei sicuro che io sia un androide? E questo che ti ha detto Garland?»
«Cosi ha detto Garland».
«Magari mentiva», disse Phil Resch. «Per tenerci divisi! Come adesso. Siamo matti a lasciare che loro ci dividano; su Luba Luft hai ragione - non avrei dovuto lasciare che mi facesse saltare i nervi in quel modo. Devo essere troppo sensibile. Pero mi sa che in un cacciatore di taglie e una reazione assolutamente naturale; probabilmente anche tu sei cosi. Comunque, guarda, tanto Luba Luft dovevamo ritirarla in ogni caso, magari tra mezz'ora solo tra mezz'ora. Non avrebbe avuto neanche il tempo di sfogliare quel libro che le hai comprato. E ad ogni modo penso ancora che non avresti dovuto distruggerlo; e stato uno spreco. Non riesco a seguire i tuoi ragionamenti; non sono razionali, ecco che c'e».
Rick annuncio: «Esco dal giro».
«E che ti metti a fare?»
«Qualsiasi cosa. Polizze d'assicurazione, come quelle che doveva fare Garland. Oppure, magari emigro. Si», annui. «Me ne andro su Marte».
«Ma qualcuno dovra pur fare questo lavoro», gli fece notare Phil Resch.
«Possono sempre usare degli androidi. Sarebbe meglio che lo facessero i droidi. Io non ce la faccio piu; ne ho avuto abbastanza. Quella li era una magnifica cantante. Il pianeta avrebbe potuto goderne. E tutta una pazzia».
«Si, ma e necessario. Ricorda: per scappare hanno ucciso degli umani. E se non ti avessi tirato fuori da quella stazione di polizia, avrebbero ucciso anche te. Ecco perche Garland aveva bisogno di me; ecco perche mi ha mandato a chiamare. E Polokov? Non ha cercato anche lui di ammazzarti? E non ci ha quasi provato anche Luba Luft? Noi ci stiamo semplicemente difendendo; loro sono qui, sul nostro pianeta... non sono altro che degli alieni clandestini e omicidi che fingono li essere...»
«Poliziotti o cacciatori di taglie», completo la frase Rick.
«E va bene; sottoponimi al test di Bonelli. Forse Garland mentiva. Secondo me, non c'e dubbio: le memorie fasulle non possono proprio essere cosi perfette. E il mio scoiattolino?»
«Gia, lo scoiattolino. M'ero scordato dello scoiattolo».
«Senti, se sono un droide e tu devi ammazzarmi, puoi tenertelo tu il mio scoiattolo. Qua, te lo metto per iscritto, te lo lascio in eredita».
«I droidi non possono lasciare niente in eredita. Non possiedono niente da lasciare in eredita».
«E allora prenditelo e basta», concluse Resch.
«Forse», disse Rick. L'ascensore era ormai arrivato al primo piano; le porte si aprirono. «Rimani qui con Luba; faccio venire una macchina della polizia per farla portare al palazzo giustizia. Per l'analisi del midollo osseo». Vide una cabina telefonica, vi s'infilo, inseri una monetina e con mani tremanti compose il numero. Nel frattempo un gruppo di persone che era in attesa dell'ascensore si era raccolto attorno a Phil Resch al corpo di Luba Luft.
Era davvero una cantante stupenda, si disse Rick, riappendendo la cornetta alla fine della telefonata. Non capisco: come fa un talento del genere a essere una minaccia per la nostra societa? Ma la minaccia non era il talento, si disse; Era lei stessa. Come lo e anche Phil Resch, penso. Anche lui e una minaccia, esattamente nello stesso modo, per gli stessi motivi. Percio non posso ancora smettere. Uscito dalla cabina si fece largo tra la folla e torno da Resch e dalla figura prona dell'androide. Qualcuno aveva steso una giacca sopra di lei. Non era quella di Resch.
Avvicinandosi a Phil - che se ne stava un po' in disparte fumando con veemenza un piccolo sigaro grigio - gli disse: «Spero tanto che il risultato del test dimostri che sei un androide».
«Ma mi vuoi proprio male», esclamo meravigliato Phil Resch. «Cosi, di colpo; quand'eravamo su a Mission Street non mi volevi mica cosi male. Eh no, non mentre ti salvavo la vita».
«Comincio a vedere lo schema. Il modo in cui hai ammazzato Garland e poi il modo come hai ammazzato Luba. Tu non ammazzi come faccio io; non cerchi di... Diavolo! Adesso capisco. A te piace ammazzare. Tutto quel che ti serve e un pretesto. Se avessi un pretesto, ammazzeresti anche me. Ecco perche ti sei attaccato subito alla possibilita che Garland fosse un androide: lo rendeva disponibile come bersaglio. Mi chiedo che cosa farai quando non passerai il test di Bonelli. Ti ammazzerai da solo? A volte gli androidi lo fanno». Ma in effetti era un'eventualita molto rara.
«Si, me ne occupero da solo», disse Phil Resch. «Tu non dovrai far niente, a parte sottopormi al test».
Arrivo la macchina della polizia; due agenti saltarono fuori, si avvicinarono, videro la folla che si era radunata e si fecero largo tra di essa. Uno di loro riconobbe subito Rick e lo saluto con un cenno del capo. E cosi, adesso possiamo andare, si rese conto Rick. Il nostro compito qui e finito. Era ora.
Mentre si dirigevano a piedi verso il teatro dell'opera, sulla cui terrazza avevano lasciato l'auto, Resch gli disse: «Ora ti consegno la mia torcia laser, cosi non ti dovrai preoccupare di come reagiro dopo il test. Riguardo alla tua sicurezza personale». Gli porse la torcia e Rick la prese.
«Come farai ad ammazzarti senza un'arma? Voglio dire, se non dovessi passare il test», chiese Rick. «Tratterro il fiato».
«Cristo santo!» esclamo Rick, «Non e possibile».
«Non c'e mica il passaggio automatico al nervo vago negli androidi», spiego Phil Resch. «Non e come negli umani. Non te l'hanno spiegato quando ti hanno addestrato? A me l'hanno insegnato anni fa».
«Si, pero, morire in quel modo!» protesto Rick.
«Non si sente mica dolore. Che c'e di strano?»
«E che...» fece un gesto. Non riusciva a trovare le parole giuste.
«Non credo proprio che saro costretto a farlo», disse Phil Resch.