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«Certo che e illegale. Ma se ci pensi, la maggior parte delle varianti del sesso sono illegali. Pero la gente le pratica lo stesso».

«E se fosse - non sesso - ma amore?»

«Amore e solo un altro nome del sesso».

«Come amor di patria», preciso Rick, «l'amore per la musica».

«Se parliamo di amore verso una donna o una sua imitazione androide, si tratta di sesso. Svegliati e guarda in faccia il problema, Deckard. Volevi andare a letto con un androide di tipo femminile - niente di piu, niente di meno. Anch'io ci sono passato, una volta. Quand'ero agli inizi della mia carriera di cacciatore di taglie. Non farti demoralizzare troppo; ti passera. Quel che e successo ti e capitato tutto in ordine inverso. Non devi ammazzarla - o essere presente quando viene ammazzata - e poi sentirti fisicamente attratto. Devi fare esattamente il contrario». Rick lo fisso incredulo. «Cioe, prima andarci a letto...»

«E poi ammazzarla», taglio corto Phil Resch. Il suo ghigno indurito e sgranato non se ne andava.

Tu si che sei un buon cacciatore di taglie, si rese conto Rick. Il tuo atteggiamento lo prova. Ma io ?

D'un tratto, per la prima volta in vita sua, aveva cominciato a dubitarne.

CAPITOLO TREDICESIMO

Di ritorno dal lavoro, John R. Isidore si libro nel cielo del tardo pomeriggio come un arco di fuoco puro. Chissa se e ancora li, si chiese. Nel vecchio appartamento infestato dalla palta, che guarda Buster Friendly al televisore e trema di paura ogni volta che immagina che qualcuno passi nel corridoio. Compreso, mi sa, me.

Si era gia fermato a un negozio di borsa nera. Nel sedile accanto al suo, una busta piena di leccornie, tipo tofu, pesche mature, dell'ottimo formaggio molle e dal malvagio odore, oscillava avanti e indietro ogni volta che J.R. accelerava o rallentava; siccome era un po' teso, stasera, guidava in modo un po' irregolare. E la sua macchina, che pure era stata dal meccanico, ogni tanto tossiva e perdeva colpi, proprio come aveva fatto per mesi prima di essere sottoposta a revisione. Accident, esclamo Isidore tra se e se.

L'aroma delle pesche e del formaggio volteggiava nell'abitacolo, riempiendogli il naso di piacere. Erano tutte rarita per le quali aveva speso due settimane di paga - prese in prestito in anticipo dal signor Sloat. Come se non bastasse, sotto il sedile, al sicuro da rotolamenti e rotture, una bottiglia di Chablis dondolava pian piano: la rarita piu rara di tutte. L'aveva tenuta in una cassetta di sicurezza della Bank of America, resistendo alla tentazione di venderla per quanto alti fossero i prezzi che gli offrivano, proprio nell'eventualita che alla fine, dopo tanta attesa, all'ultimo momento, fosse apparsa all'orizzonte una ragazza. Non era mai successo, fino a questo momento.

Come sempre, la terrazza del suo palazzo, cosparsa di rifiuti e deserta, lo depresse un po'. Passando dalla macchina all'ascensore, cerco di attenuare la sua visione periferica; si concentro sulle preziose cose che portava, la bottiglia e la busta, assicurandosi solo di non inciampare in qualche detrito e finire nella disperazione economica piu nera e ignominiosa con un ridicolo capitombolo. Quando la cigolante cabina dell'ascensore arrivo vi sali e scese non al suo piano, ma a quello di sotto dove ora abitava Pris Stratton, la nuova inquilina. Dopo pochi secondi era gia davanti alla sua porta e bussava con la bottiglia, mentre in petto il cuore gli andava in pezzi.

«Chi e?» La voce della ragazza era attutita dalla porta eppure si sentiva chiaramente: aveva un tono spaventato, ma acuto come una lama.

«Sono J.R. Isidore», disse allegramente, adottando il tono sicuro recentemente acquisito grazie al videofono del signor Sloat. «Ho qui alcuni articoli allettanti e credo che potremmo mettere insieme una cenetta piu che ragionevole».

La porta s'apri, seppur di poco; Pris, con il buio alle spalle, scruto la penombra del corridoio. «Ha la voce un po' diversa», disse. «Piu adulta».

«Oggi al lavoro ho dovuto sistemare un paio dei soliti problemi. Niente di eccezionale. Se m-magari m-mi fa entrare...»

«Me li racconti». Comunque, la ragazza apri quel tanto la porta da lasciarlo passare. Poi, vedendo quello che portava, lancio un'esclamazione di sorpresa; il volto le s'illumino di una gioia esuberante, da folletto. Ma quasi subito, senza alcun preavviso, un'amarezza mortale le trasformo i lineamenti e le si raggrumo in faccia come cemento. La gioia era svanita.

«Che c'e?» chiese lui; s'affretto a portare la busta e la bottiglia in cucina, poso tutto sul tavolo e torno subito da lei.

Con voce atona Pris disse: «E roba sprecata per me».

«E perche?»

«Oh...» Si strinse nelle spalle e si allontano, senza una vera meta, le mani sprofondate nelle tasche della pesante gonna di antica foggia che indossava. «Magari una volta glielo spiego». Poi rialzo lo sguardo. «Ad ogni modo, e stato molto carino da parte sua. Ora, pero, vorrei che se ne andasse. Non mi va di vedere gente». Senza molta convinzione si sposto verso la porta d'ingresso; trascinava i piedi e pareva svuotata d'ogni energia, come se le sue riserve s'andassero rapidamente esaurendo. «Ah, lo so perche si sente cosi», disse lui.

«Ah si?» La sua voce, sterile e distratta, cadde ancor piu nello scoramento mentre riapriva la porta.

«E perche non ha amici. Sta molto peggio di quando l'ho vista stamattina; e perche...»

«Io ce li ho gli amici». Un improvviso tono d'autorita le irrigidi la voce; il vigore le ritorno in modo palpabile. «O almeno, li avevo. Sette amici. Almeno all'inizio, ma ormai i cacciatori di taglie hanno avuto modo di mettersi al lavoro e percio alcuni di loro - forse tutti - sono morti». Si sposto verso la finestra e fisso l'oscurita fuori, punteggiata qua e la da qualche luce. «Puo darsi che sia l'ultima rimasta tra noi otto. Cosi puo anche darsi che lei abbia ragione».

«Che cosa sono i cacciatori di taglie?»

«Ah, gia. Voialtri non dovreste saperlo. Un cacciatore di taglie e un professionista dell'omicidio a cui viene consegnato un elenco delle persone che deve ammazzare. Gli viene pagata una somma - mi pare che la tariffa attuale sia di mille dollari - per ognuna che riesce a far fuori. Di solito ha anche un contratto con il comune e percio riceve anche uno stipendio. Pero glielo tengono basso, in modo che ha un incentivo in piu per mettersi in caccia».

«Ne e sicura?» chiese Isidore

«Si», annui. «Vuoi dire se sono sicura dell'incentivo? Si, l'incentivo c'e. E poi, ci si diverte pure».

«Secondo me, si sbaglia», disse Isidore. Mai, in vita sua, aveva sentito una cosa del genere. Per esempio, Buster Friendly non ne aveva mai parlato. «Non e una cosa che s'accorda agli attuali principi etici del Mercerianesimo», le fece notare. «La vita e tutta uguale: "Nessun uomo e un'isola" come disse Shakespeare, tanto tempo fa».

«Veramente era John Donne».

Isidore era visibilmente agitato: «E la cosa piu brutta che abbia mai sentito. Ma non puo rivolgersi alla polizia?» «No».

«E danno la caccia anche a lei? Cioe, possono venire anche qui ad ammazzarla?» Adesso capiva perche la ragazza si comportava in modo cosi circospetto. «Per forza che ha paura e non vuoi vedere nessuno». Ma intanto pensava: Senz'altro si sbaglia. Deve essere matta, soffre di manie di persecuzione. Forse e una lesione cerebrale provocata dalla polvere; magari e una speciale anche lei. «Dovranno prima fare i conti con me».

«E come?» Sorrise, seppur debolmente; mise in mostra una dentatura bianchissima, minuta e regolare.

«Faro domanda per avere la licenza di portare una torcia laser. Non e difficile ottenerla, da queste parti dove non gira quasi nessuno; la polizia non pattuglia il quartiere - ci si aspetta che ognuno si difenda da solo».

«E quando e al lavoro?»

«Prendero un periodo di aspettativa!»

«E molto gentile da parte sua, J.R. Isidore. Ma se i cacciatori di taglie hanno beccato gli altri, se hanno beccato Max Polokov e Garland, Luba, Hasking e Roy Baty...» S'interruppe. «Roy e Irmgard Baty. Se sono morti anche loro, allora davvero non ne vale piu la pena. Sono i miei migliori amici. Chissa perche diavolo non si fanno vivi?» Impreco dalla rabbia.