«Per favore», esclamo Isidore.
Pris gli rivolse un'occhiata interrogativa. «Vale qualcosa?»
«Non lo mutilare», mormoro lo speciale in tono implorante e con un filo di voce.
Le forbici di Pris scattarono e troncarono di netto una delle zampette del ragno.
In salotto, dallo schermo televisivo, Buster Friendly stava dicendo: «Esaminate attentamente questo ingrandimento di una sezione dello sfondo. Questo e il cielo che di solito vedete. Un momento, chiamero Earl Parameter, il capo della mia squadra di investigatori, che vi spieghera questa scoperta che in pratica fara tremare il mondo».
Pris stacco un'altra zampa del ragno, impedendogli di fuggire con il bordo della mano. Sorrideva soddisfatta.
«Gli ingrandimenti dell'immagine», una nuova voce dalla TV stava spiegando, «sottoposti a una rigorosa analisi in laboratorio, rivelano che lo sfondo grigio del cielo e la luna diurna alle spalle di Mercer non solo non sono Terrestri... ma sono addirittura artificiali!»
«Te la stai perdendo!» grido ansiosa Irmgard a Pris; poi corse alla porta della cucina e vide quel Pris stava facendo.
«Oh, quello lo puoi fare anche dopo», le disse in tono invitante. «E cosi importante quello che stanno dicendo; prova che tutto quello che pensavamo...»
«Zitta un po' !» l'interruppe il marito.
«...e vero!» concluse Irmgard.
La televisione prosegui: «La "luna" e in realta dipinta; negli ingrandimenti, uno dei quali potete ora osservare sullo schermo, si vedono addirittura le pennellate. E ci sono anche prove che i ciuffi d'erba sparuta e il terreno arido e tetro - forse perfino le pietre che vengono lanciate contro Mercer da presunti e invisibili avversari - sono anch'essi tutti finti. E possibile infatti che le "pietre" siano fatte di materiale plastico soffice e, pertanto, non possano causare vere e proprie ferite».
«In altre parole», intervenne Buster Friendly, «Wilbur Mercer non soffrirebbe affatto».
Il capo investigatore rispose: «Alla fine, signor Friendly, siamo riusciti anche a rintracciare un ex esperto di effetti speciali di Hollywood, un certo Wade Cortot, che ha dichiarato, senza esitare, che, sulla base della sua lunga esperienza cinematografica, la figura di "Mercer" puo essere semplicemente una comparsa che avanza su uno sfondo riprodotto in studio. Cortot e arrivato perfino a dichiarare che riconosce lo sfondo come quello usato da un regista di second'ordine, ormai fallito da un pezzo, con cui Cortot ha avuto a che fare diversi decenni fa».
«E cosi, secondo questo Cortot», concluse Buster Friendly, «in pratica non ci possono essere piu dubbi».
Pris ormai aveva tagliato tre zampe al ragno, che si trascinava a fatica sul piano del tavolo in cerca di una via di scampo, una strada verso la liberta. Ma senza trovarla.
«Con tutta franchezza, abbiamo creduto a Cortot», continuo il capo investigatore, con il suo tono asciutto e pedante, «e abbiamo passato parecchio tempo a esaminare migliaia di fotografie pubblicitarie di comparse impiegate dall'ormai estinta industria cinematografica hollywoodiana».
«E avete scoperto...»
«Sentite questa», disse Roy Baty. Irmgard fissava affascinata lo schermo e Pris interruppe la sistematica mutilazione del ragno.
«Dopo migliaia e migliaia di foto, abbiamo individuato un certo Al Jarry, ormai vecchissimo, che ha lavorato a lungo come comparsa nei film di prima della guerra. Cosi dal nostro laboratorio abbiamo inviato una squadra a casa di Jarry, a East Harmony, Indiana. Lascero a uno dei membri della squadra il compito di descrivervi quello che hanno scoperto». Ci fu una pausa di silenzio, poi una voce, altrettanto piatta, comincio a dire: «La casa situata in Lark Avenue, a East Harmony, e sciatta e malridotta e si trova nella periferia del paese in una zona dove non abita piu nessuno, tranne Al Jarry. Dopo esser stati cordialmente invitati a entrare e fatti accomodare in un soggiorno fetido, ammuffito e pieno di palta assortita, ho esaminato con mezzi telepatici la nebbiosa e sfocata mente di Al Jarry che sedeva di fronte a me con la testa piena di macerie».
«State a sentire», disse Roy Baty, seduto all'estremita della sedia, come fosse pronto a fare un balzo.
«Ho cosi scoperto», continuo il tecnico, «che in effetti il vecchietto ha girato una serie di cortometraggi video, della durata di quindici minuti, per un produttore che lui non ha mai incontrato. E che, come avevamo previsto, le "pietre" erano fatte di gommapiuma. Il "sangue" versato era in realta salsa di pomodoro e» - a questo punto il tecnico si lascio sfuggire una risatina - «l'unica sofferenza subita dal signor Jarry e stata quella di aver passato un'intera giornata senza assaggiare neanche un goccio di whisky».
«Al Jarry», riprese Buster Friendly, il cui volto era intanto ricomparso sullo schermo. «Bene, bene. Un vecchietto che anche da giovane non ha mai combinato niente di importante, niente che ne lui stesso ne noi possiamo ammirare. Al Jarry ha girato un filmetto noioso e ripetitivo, anzi tutta una serie di tali filmetti, per conto di chi non lo ha mai saputo e ancora non lo sa. E stato spesso affermato da parte degli aderenti all'esperienza del Mercerianesimo che Wilbur Mercer non e un essere umano, che e addirittura un'entita superiore e archetipica proveniente forse da un altro pianeta. Be', in un certo senso questa affermazione si e rivelata corretta. Wilbur Mercer non e un essere umano, anzi addirittura non esiste neanche. Il mondo in cui arranca e in realta un banale, sciatto sfondo di uno studio cinematografico, un vecchio residuato di Hollywood, ormai da anni finito in palta. E allora chi ha organizzato questa truffa ai danni dell'intero sistema solare? Pensateci un attimo, amici».
«Potremmo non riuscire mai a scoprirlo», mormoro Irmgard.
Buster Friendly riprese: «Potremmo non riuscire mai a scoprirlo. Ne possiamo sondare quale bizzarro motivo si nasconde dietro questa truffa. Si, amici, ho detto proprio truffa: Il Mercerianesimo e una truffa!»
«Secondo me lo sappiamo benissimo», disse Roy Baty. «E evidente: il Mercerianesimo e stato inventato...»
«Ma riflettete un attimo, amici», continuo Buster Friendly. «Chiedetevi un po' che cos'e che fa il Mercerianesimo. Be', se si stanno a sentire i suoi numerosi praticanti, l'esperienza fonde...»
«E quell'empatia che hanno gli umani», disse Irmgard.
«...uomini e donne in tutto il sistema solare in una singola entita. Pero e un'entita che puo essere gestita dalla cosiddetta voce telepatica di "Mercer". Fate bene attenzione. Un aspirante Hitler ambizioso e politicamente preparato potrebbe...»
«No, e quella roba la, l'empatia», disse Irmgard con veemenza. Serro i pugni e ando in cucina da Isidore. «Non e forse un modo di provare che gli umani possono fare una cosa che noi non possiamo? Perche, senza l'esperienza di Mercer, vi possiamo credere solo sulla parola che siete in grado di provare questa faccenda dell'empatia, questa cosa di gruppo, condivisa da voialtri. Come va il ragno?» Si chino sopra la spalla di Pris.
Con un colpo di forbicine Pris stacco un'altra zampa al ragno. «Adesso siamo a quattro», annuncio. Diede una spintarella al ragno. «Non vuole camminare, anche se ne sarebbe capace».
Roy Baty apparve sulla soglia, respirando rumorosamente, un'aria di vittoria sul volto. «E fatta! Buster l'ha detto chiaro e tondo e praticamente ogni essere umano del sistema l'ha sentito: "II Mercerianesimo e una truffa!" L'intera esperienza empatica non e altro che una truffa». Si avvicino e guardo incuriosito il ragno.
«Non vuole neanche provare a camminare», l'informo Irmgard.
«Adesso lo faccio camminare io». Roy Baty tiro fuori una scatola di fiammiferi e ne accese uno: lo accosto al ragno, sempre piu vicino, finche la bestiola si trascino a fatica lontano dalla fonte di calore..
«Visto? Avevo ragione», esclamo Irmgard. «Ve l'avevo detto che sarebbe riuscito a camminare anche con quattro zampe sole». Scruto incuriosita il volto di Isidore. «Be', che hai?» Gli tocco un braccio, «Dai, che non hai perso niente; ti pagheremo noi il prezzo segnato su quel coso - come si chiama? - il catalogo Sidney. Non fare quella faccia. Non e straordinario quello che hanno scoperto a proposito di Mercer? Hanno fatto un sacco di ricerche! Ehi, rispondi!» Ansiosa, cerco di smuoverlo.