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Davies aveva dichiarato che i principi della navigazione si apprendono meglio su una barca che su una nave, così Shandy era andato a dare una mano alla ciurma della Jenny. Dopo aver acquisito tanta familiarità col Carmichael, la Jenny col suo unico albero e le vele di taglio gli sembrava poco più di una scialuppa; ma portava quattordici cannoncini e dodici cannoni girevoli, e quando avevano spiegato tutte le vele dopo aver sganciato il cavo di rimorchio, lui aveva potuto avvertire attraverso le piante dei piedi nudi che era potenzialmente un vascello molto più veloce.

Il Carmichael tuttavia si mise in testa, e Shandy, al quale era stato detto di starsene in ozio e fuori dai piedi finché non fossero giunti ben al largo, si accovacciò sul ponte del castello di prua, grande a malapena quanto un tavolo, e osservò la nave che avanzava maestosamente un paio di centinaia di iarde davanti a loro, e si domandò quale luogo avesse trovato Beth per tenersi fuori dai piedi ora che la nave era stata resa così efficiente.

«Eccoti qua, Jack,» disse Skank, porgendogli una tazza di legno piena di rum prima di tornare barcollando per dare una mano ad assettare il fiocco. «Ancora un po’ e cado fuori bordo.»

«Grazie,» disse Shandy, accettandola con cautela e domandandosi se quella gente era del tutto sobria. Si voltò a guardare al di sopra dell’anca di babordo e osservò la massa frastagliata verde e porpora che era l’Isola di New Providence allontanarsi alle loro spalle sull’azzurra superficie cristallina del mare. Gli venne in mente che forse non sarebbe più tornato in quel luogo.

Skank tornò lentamente sul castello di prua e si appoggiò al sostegno di uno dei cannoncini girevoli. «Già,» disse, come avallando qualcosa che Shandy aveva detto, «forse non ci torneremo mai più. L’anno prossimo sarà più difficile vendere il nostro bottino, perché non ci sarà il solito posto concordato dove i ricchi mercanti manderanno i loro compratori.»

Shandy sorseggiò il rum. «I ricchi mercanti trattano coi pirati?»

«Beh, sicuro… come credi che facciano per diventare ricchi? E per restarlo? Naturalmente di solito non vengono di persona… mandano i loro portavoce e fiduciari per combinare gli acquisti. A volte per gli affari più grossi abbiamo anche consegnato la merce; in quante notti senza luna ho calato una scialuppa coi remi avvolti nella stoffa in qualche ignota insenatura della Giamaica o di Haiti o delle Barbados. Certo, la cosa è vantaggiosa per tutti; noi possiamo vendere la merce tremendamente a buon mercato, dal momento che non ci costa nulla.»

Non proprio per tutti, pensò Shandy. «Questi mercanti ai quali vendete… sanno che la merce è rubata?»

«Oh, sicuro, Jack, come potrebbero non saperlo? Infatti, alcuni possono anche permettersi di corrompere le pattuglie costiere della Royal Navy affinchè guardino altrove quando noi trasportiamo un carico. E Thatch stesso provvede alla maggior parte dei nostri contatti coi ricchi: Bonnet sulle Barbados — che adesso è diventato lui stesso un pirata, e questa è una cosa che non riesco proprio a capire — e Lapin e Shanderknack ad Haiti, e…»

«Chi ad Haiti?» Shandy si afferrò a una sartia tesa per mantenere l’equilibrio, e dovette consapevolmente trattenersi dal lasciar cadere la tazza.

«Lapin — che vuol dire coniglio, dicono, e si adatta perfettamente all’uomo — e Shanderknack o comunque si pronunci in francese.» Skank si accigliò, ancora ebbro. «Il tuo vero nome è qualcosa di simile a quello, no?»

«Quasi.» Shandy trasse un profondo respiro e poi fece uscire il fiato. «Questo… Shanderknack fa molti affari con v… con noi?»

«Oh, sì, è uno speculatore. Thatch non ama avere a che fare con gli speculatori. Sono sempre sul punto di diventare ricchi, capisci, ma, in qualche modo, se torni dopo un anno sono ancora al punto di prima. Quando hanno denaro non vedono l’ora di darlo a noi, e quando non ce l’hanno vogliono credito… e ai cittadini ricchi Thatch è felice di darlo.»

«Dev’essere un genere di debito molto duro da pagare,» disse Shandy, assorto.

Skank gli rivolse un sorriso compassionevole, si spinse via dal cannone girevole e s’incamminò a passo lento verso poppa.

Shandy rimase sul castello di prua, e, lentamente, un sorriso approfondì le linee della sua faccia scura, e i suoi occhi si strinsero pregustando il giorno in cui sarebbe stato in grado di utilizzare questo nuovo briciolo di informazione contro suo zio. Era lieto che i pirati si stessero recando soltanto in una zona disabitata della costa della Florida, senza che fosse in programma una scaramuccia, poiché sarebbe stato impensabile che lui rimanesse ucciso prima di imbattersi nel fratello del padre.

Non appena giunsero a nord delle secche delle Bahamas e si trovarono nelle acque profonde del Canale di Providence, Shandy fu chiamato a poppa da Hodge, lo smilzo e ghignante skipper della Jenny, e gli venne detto che avrebbe dovuto cominciare a guadagnarsi il pane… e per le successive cinque ore Shandy si trovò oberato di lavoro. Imparò a issare l’angolo di penna della vela di randa finché non si vedevano che poche increspature sulla vela maestra, in modo che fosse parallela al pennone, e non semplicemente spianata, come a lui sembrava più corretto; aveva già afferrato il fatto sconcertante che scotte e sartie erano corde, non vele, ma ora imparò dei trucchi per usare le scotte in modo da opporre con maggior profitto le vele al vento. E, essendo la Jenny talmente più agile del Carmichael che Hodge decise di concedere alla nuova recluta un assaggio delle tattiche di manovra, imparò i rudimenti per far bordeggiare il vascello nel vento, e capì quando un cambiamento della direzione del vento poteva suggerire il bordeggio. Imparò a osservare i cerchi di legno che mantenevano attaccata la vela maestra all’albero, e a capire dal loro tremolio quando l’imbarcazione dovesse deviare leggermente dal vento poiché aveva raggiunto la velocità massima.

Come per contribuire all’addestramento di Shandy, la forma a cavolfiore di un cumulonembo apparve sull’orizzonte orientale, e sebbene dovesse trovarsi ancora a molte miglia di distanza, Hodge ordinò che tutti si dessero da fare per affrontare un fortunale, “ritirando il bucato” — come disse riferendosi alle vele da terzarolare — e fece chiamare il vecchio e canuto bocor sul ponte perché fischiasse una canzone del Dahomey adatta a calmare il vento, e tendere le sartie affinchè le scotte allentate o i pennoni soggetti a spezzarsi non vi si impigliassero.

La burrasca scivolò nera attraverso il cielo color cobalto e fu su di loro prima che fosse trascorsa un’ora dal suo avvistamento — Shandy, che non aveva mai avuto occasione di prestare attenzione al tempo, rimase impressionato dalla sua velocità — e anche con la velatura ridotta al minimo l’imbarcazione s’ingavonò quando il vento la investì.

Una fitta pioggia seguì un minuto dopo, conferendo alle onde un aspetto vaporoso e indistinto, e riducendo il Carmichael a una sagoma grigia. Hodge ordinò che tutte le sartie fossero allentate dato l’inevitabile restringimento, e Shandy era sbalordito perché lo skipper non appariva minimamente impensierito dalla tempesta.