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«Andiamo!» urlò Davies, assestando a Shandy una pesante pacca fra le spalle e poi balzando dalla murata dietro di lui.

* * *

I primi minuti a bordo della Jenny furono un incubo frenetico: una dozzina di uomini, metà dei quali feriti, facevano sforzi immani per issare le vele, metà delle quali lacerate dai colpi di cannone, nello sforzo disperato di avviarsi e allontanarsi prima che la nave da guerra affondasse, creando così una turbolenza abbastanza potente da affondare vascelli più grossi della Jenny.

Alla fine, quando la nave della Royal Navy fu affondata fino alla sua metà, e la sua enorme prua gocciolante sollevata interamente fuori dall’acqua, e le sue due scialuppe, stipate di marinai, si furono allontanate di trenta iarde a sud, la vela maestra della Jenny smise di fluttuare e si gonfiò con un tonfo. Pochi momenti dopo la corvetta cominciò a muoversi nell’acqua e Davies ordinò di allentare la barra. Si trovavano cento iarde a sud-est e stavano acquistando velocità quando la prua della nave da guerra, vomitando fumo non appena l’aria intorbidita dall’esplosione fu spinta verso l’esterno, scomparve e fu rimpiazzata da un tumulto bianco di schizzi e ribollii.

«Teniamola su un’andatura regolare mentre è… mentre facciamo l’inventario,» gridò Davies stancamente, piegandosi verso poppa. Era pallido sotto l’abbronzatura, e non sembrava avere la forza di allontanarsi dalla battagliola.

Skank assicurò la scotta del fiocco intorno a una galloccia e poi si appoggiò alla frisata per riprendere fiato. «Come… diavolo… abbiamo fatto a tirarci fuori di lì?»

Davies rise debolmente e fece un cenno in direzione di Shandy, che stava accovacciato sulla battagliola di poppa e tremava, più per lo shock che per gli abiti bagnati. «Il nostro caro Shandy si è guadagnato la fiducia del capitano con la sua storiella di essere stato reclutato con la forza… e poi, alla prima opportunità, gli ha sparato.»

Nel silenzio stupefatto che seguì questa dichiarazione, Shandy distolse lo sguardo, mettendosi a fissare quel mucchio di relitti galleggianti visibile in lontananza sulla superficie azzurro-verde del mare ogni volta che le onde sollevavano la poppa della Jenny.

Skank, dimentico della sua stanchezza, si arrampicò sui cadaveri e sul groviglio di sartiame raggiungendo la poppa. «Davvero?» chiese, con la voce resa rauca dalla meraviglia. «Tutto quel tuo io-non-c’entro-niente-con-questi era solo una recita?»

Shandy sospirò, e quando si strinse nelle spalle poté rendersi conto che la tensione era tornata a tormentargli i muscoli. Si tratta della mia vita adesso, pensò. Gli uomini in quelle scialuppe sanno chi sono. Non possono più rinviarmi a giudizio. Si voltò e sogghignò a Skank. «Esatto,» disse. «E ho dovuto renderla abbastanza convincente da ingannare anche voi, in modo da farvi reagire con naturalezza.»

Skank si accigliò, perplesso. «Ma come hai potuto fingere… ero proprio vicino a te…»

«Ve l’ho detto che ho fatto teatro per anni, non è così?» chiese Shandy con ostentata noncuranza. «Ad ogni modo, avete visto che Davies era legato quando è stato portato a bordo, no? Chi avrebbe potuto liberarlo, il capitano? E chi è stato a lanciarvi le spade?»

«Dannazione,» borbottò Skank, scuotendo la testa. «Sei in gamba.»

Davies stava guardando Shandy obliquamente, e rise piano. «Sì,» disse. «Sei un bravo attore, Jack.» Davies ammiccò e vacillò, più pallido di prima, poi scosse bruscamente la testa. «Il vecchio bocor di Hodge è sopravvissuto?»

Dopo qualche momento di ricerca, il corpo eviscerato del bocor fu rinvenuto che oscillava dall’orlo del ponte sulla stiva. «No, Phil,» fu il grido rauco che venne da una gola contratta.

«Bene, cercate il luogo dove ha nascosto i suoi spuntini corroboranti e portatemi tutto a prua.» Si voltò verso Shandy e disse, con voce più bassa. «Fegato secco, salsiccia nera e uva passa, soprattutto. I bocor si rimpinzano sempre di questa robaccia dopo aver adoperato incantesimi potenti, ed io oggi ne ho adoperato uno maledettamente difficile. Quegli spiriti del fuoco erano pronti e affamati.»

«Ho visto. Perché fegato, salsiccia e uva passa?»

«Non lo so. Sono convinti che quella roba mantiene rosse le loro gengive, ma tutti i vecchi bocor hanno gengive bianche.» Davies tirò un profondo respiro, poi gli diede una pacca sulla schiena. «Dev’esserci del rum là davanti… ne ho bisogno per svegliare il Compagno Premuroso così potrà dedicarsi alla mia spalla ferita, e scommetto che non ne rifiuterai un sorso o due.»

«No,» disse Shandy, con fervore.

«Hodge se l’è cavata?» chiese Davies a un uomo vicino a lui.

«No, Phil. Si è beccato una palla nello stomaco mentre stavamo superando la murata. Si è gettato, ma non è più riemerso.»

«Molto bene, provvederò io. Rotta a sud-est,» gridò Davies alla ciurma demoralizzata. «Quelli di voi che sono troppo feriti per lavorare, riparino le vele e le cime spezzate. Dobbiamo navigare veloci, notte e giorno, per arrivare in tempo all’appuntamento in Florida.»

«All’inferno, Phil,» si lamentò un tipo vecchio e smilzo, «siamo ridotti troppo male. Nessuno potrà biasimarci se ce ne torniamo a New Providence.»

Davies gli rivolse un sogghigno lupesco. «Da quando in qua qualcuno di noi si è preoccupato delle colpe che possono addossarci? Il Carmichael è la mia nave, e la rivoglio indietro; e credo che Ed Thatch stia per diventare Re delle Indie Occidentali, e io voglio stare seduto in alto quando il fumo si disperde. È un male che alcuni di voi siano abbastanza vecchi da ricordare i giorni pacifici della vita dei bucanieri, perché quei giorni sono finiti da un pezzo… l’estate è finita e la stagione dell’impero è qui, e per alcuni anni ancora non sarà possibile in nessun luogo dei Caraibi limitarsi a stare seduti al sole e a cuocere sul boucan bestiame spagnolo recuperato. È un mondo nuovo questo, un mondo da conquistare, e noi siamo quelli che sanno come viverci senza dover pretendere che sia un distretto dell’Inghilterra o della Francia o della Spagna. Tutto quello che può frenarci è la pigrizia.»

«Beh, Phil,» disse l’uomo, un po’ confuso da questo discorso, «la pigrizia è la cosa che mi viene meglio.»

Davies lo congedò con un gesto. «Allora obbedisci agli ordini — stai appiccicato a me e mangerai e berrai a sazietà, altrimenti sarai morto e dimenticato.» Spinse Shandy verso la prua oscillante, e quando furono là frugò sotto un mucchio di vele, e, con un grido di gioia, tirò fuori una bottiglia. Estrasse il tappo coi denti e tese la bottiglia a Shandy.

Shandy bevve diverse lunghe sorsate del liquore scaldato dal sole; sembrava fatto di vapore quanto di liquido, e quando lui tirò il fiato su dal naso dopo aver restituito la bottiglia, fu come berne un altro sorso.

«Ora dimmi,» disse Davies dopo averne tracannato altrettanto, «perché hai sparato a Wilson?»

Shandy allargò le mano. «Stava per ucciderti. Come ha detto quel guardiamarina, sarebbe stato un assassinio.»

Davies lo scrutò intensamente. «Davvero? Questa è l’unica ragione?»

Shandy annuì. «Sì, che Dio mi aiuti.»

«E quando hai indossato gli abiti nuovi, e hai detto di essere un arruolato per forza e non un vero pirata… eri sincero?»

Shandy sospirò, disperato. «Sì.»

Davies scosse la testa, stupito, e bevve un altro sorso del rum caldo.

«Uh,» disse Shandy, «chi è… era Peachy Bander?»

«Hm?»

«Potrei averne un altro po’? Grazie.» Shandy bevve diverse sorsate e restituì la bottiglia. «Percher Bandy?» disse, preso da leggera vertigine. «Capisci, quello che ti aveva detto qualcosa sul Capitano Wilson. Era vero?»