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Lei guardò nell’altra direzione verso il mare grigio-acciaio, al di sotto del quale il sole era sceso mezzora prima in una vampata così estesa e incandescente che i cirri alti e ricciuti splendevano ancora di rosa; e trovandosi su un tratto di terreno più elevato e non essendo abbacinata dai fuochi, vide la vela in anticipo sui pirati.

Prima giunse fievole un grido sull’acqua da una delle tre navi ormeggiate, e poi uno degli uomini vicino ai fuochi puntò un dito e urlò, «Una vela!»

Tutti i pirati balzarono in piedi e si lanciarono verso le imbarcazioni, preferendo istintivamente essere sull’acqua piuttosto che sulla terra se ci fossero stati guai. Beth esitò, incerta. Se la vela — unica, e piccola in maniera scoraggiante — fosse stata una nave della Royal Navy, lei di certo non voleva trovarsi a bordo di una nave che riuscisse a sfuggirle; ma se si fosse nascosta e fosse rimasta indietro, la nave della marina inglese si sarebbe fermata e avrebbe mandato qualcuno a controllare se fossero rimasti degli sbandati a terra?

Qualcuno ridacchiò vicinissimo, e lei trasalì e soffocò uno strillo.

Leo Friend spuntò da un gruppo di aceri di palude. «Uscita a passeggio, mia c-c-c… Elizabeth?» I suoi occhi, notò lei, sembravano mostrare troppo bianco intorno alle iridi, e un sorriso apparve e scomparve sulla sua faccia, rapido e casuale come una cosa affidata al vento.

«Uh, sì,» disse lei, domandandosi disperatamente come doveva fare per liberarsi di lui. «Che nave è quella, secondo voi?»

«Non ha alcuna importanza,» disse Friend. La sua voce era più stridula del solito quella notte. «Royal Navy, pirati rivali… è troppo tardi perché qualcuno possa fermarci.» Il sorriso spinse in fuori le sue labbra e scomparve di nuovo. «E d-d-domani n-n-noi… do-m-mani s-s-salperemo da q-q… dannazione… qui.» Tirò fuori un fazzoletto di pizzo e si deterse la fronte. «Nel frattempo farò una passeggiata con voi.»

«Sto andando vicino ai fuochi per vedere cosa succede,» gli disse, sapendo che da quando aveva sparato a Davies il grasso medico era riluttante, nonostante i suoi svariati feticci protettivi, a mescolarsi coi pirati.

«Il tuo i-innamorato bucaniere è morto, Elizabeth,» sbottò Friend, l’umore scintillante bruscamente svanito, «e credo che sia segno perlomeno di mancanza di immaginazione scegliere il suo successore nello stesso pollaio.»

Beth lo ignorò e cominciò a scendere con cautela lungo il declivio. Allarmata, sentì che Friend la seguiva. In nome del deh, si domandò, come posso sbarazzarmi di lui e recarmi all’appuntamento con Bonnett?

Un uomo sul Carmichael all’ancora gridò qualcosa che Beth non riuscì a sentire, ma il messaggio fu ripetuto dagli uomini sulla spiaggia. «È la fottuta Jenny !» venne il grido di meraviglia. «La Jenny è sfuggita alla nave da guerra!»

Senza una chiara soluzione di continuità il tumulto allarmato dei pirati divenne uno strepito di acclamazione. Le campane cominciarono a suonare sullo Strepitoso Carmichael e sulla Vendetta di Bonnett — anche se non sulla nave di Barbanera — e vennero scaricati i moschetti nel cielo che s’oscurava, e tutti i musici delle navi tirarono fuori in fretta gli strumenti e cominciarono a schiamazzare.

Lieta, adesso, che non fosse un vascello della Royal Navy, Beth Hurwood affrettò il passo, mentre Friend, vedendo che il vascello non era certo di quelli che potevano offrirle l’opportunità di scappare, rallentò, imbronciato, la sua andatura.

Avendo un pescaggio di gran lunga minore delle altre tre navi, la Jenny fu in grado di bordeggiare molto in prossimità della riva prima di calare l’ancora — il clangore della catena si perse nel pandemonio generale — e alcuni degli uomini che erano a bordo non aspettarono le scialuppe ma si tuffarono dalla prua, confidando audacemente che la rapidità e l’angolazione dei loro tuffi li portassero a nuotare in un’acqua che arrivava a malapena al mento. Alcuni riuscirono effettivamente a nuotare, e colsero l’opportunità per far mostra della loro esotica abilità di nuotare a rana in circolo, diguazzando e soffiando come delfini, prima di dirigersi verso la riva con bracciate plateali e noncuranti.

Uno di essi, tuttavia, si limitò a nuotare verso la riva in un rapido e non pretenzioso stile libero, e fu il primo a mettersi in piedi sull’acqua bassa e a raggiungere faticosamente la spiaggia nella risacca.

«Siano lodati i santi!» gridò uno degli uomini in attesa sulla riva. «Il cuoco si è salvato!»

«Preparaci uno dei tuoi pranzetti, Shandy,» gridò un altro, «prima che i capitani ci guidino nell’entroterra!»

Altri marinai erano giunti a riva, nel frattempo, e le scialuppe delle navi erano state trascinate dalla sabbia sulle onde per facilitare lo sbarco più convenzionale, e Jack Shandy fu in grado di evitare il peggio dell’assembramento per i saluti. Lanciò un’occhiata intorno, cercando in maniera evidente di evitare di rovinarsi la vista notturna col guardare direttamente i fuochi, e poi il suo volto scuro e barbuto si aprì in un sorriso quando vide la magra figura di Beth Hurwood che proprio in quel momento si stava dirigendo, a lunghi passi, verso la radura centrale.

Lei si mise a correre sulla sabbia proprio mentre lui scattava in una corsa irregolare verso di lei, e quando si incontrarono le parve naturale gettargli le braccia intorno al collo.

«Mi avevano detto che eravate rimasti uccisi tutti… in quell’ultima bordata,» disse lei con voce strozzata.

«Per molti di noi è stato così,» disse lui. «Ascolta, ho parlato a lungo con Davies in questi ultimi cinque giorni, e…»

«No, ascolta tu. Stede Bonnett e io stiamo per rubare una barca e fuggire stanotte, e sono sicura che ci sarà posto anche per te. L’arrivo della Jenny ritarderà un poco le cose, immagino, ma nello stesso tempo dovrebbe fornire un’ottimo diversivo. Ora, ecco quello che devi fare: trattieniti sulla spiaggia per un poco finché Bonnett non avrà scelto la barca, dopodiché non perdermi d’occhio, io…»

«Shandy !» giunse un grido dalla folla intorno al fuoco. «Jack! Dove diavolo sei?»

«Maledizione,» disse Shandy. «Ci vediamo dopo.» Si allontanò a lunghi passi da lei, dirìgendosi verso la calca.

«Eccoti qua!» gridò Davies. «Signori, vi presento il mio nuovo quartiermastro!» L’applauso che seguì questo annuncio fu poco entusiasta, ma Davies proseguì. «Lo so… tutti voi state pensando che la cucina e le marionette sono le cose che sa fare meglio, e così pensavo anch’io, ma abbiamo constatato che le sue reali virtù sono altre: coraggio, astuzia e mano rapida e ferma con la pistola. Volete sapere come abbiamo fatto a fuggire dalla nave da guerra?»

I pirati espressero a gran voce la volontà di saperlo. Sul perimetro della folla, Beth Hurwood fece diversi e lenti passi indietro, col volto inespressivo. Shandy si voltò a guardarla al di sopra della spalla, con la chiara volontà di tornare da lei per dirle qualcosa, ma dozzine di mani, e anche uno o due incoraggianti stivali, lo stavano spingendo verso Davies e la piatta radura frai fuochi. Il vecchio e magro capo dei pirati gli rivolse un sogghigno; sebbene Davies avesse maledetto l’assenza di un bocor durante i trascorsi cinque giorni, aveva, lui stesso, preso l’armamentario del bocor defunto ed era riuscito a “svegliare con una pacca il Compagno Premuroso” e a mantenere in una certa misura l’attenzione di quel personaggio sulla corvetta. E adesso gli uomini feriti stavano guarendo senza febbre e la spalla di Davies sembrava essere stata recuperata.