Shandy rivolse allo stregone un sorriso educato e nervoso, poi arretrò e gli girò intorno. Davies, vide in quel momento, stava sul limitare del declivio sabbioso a poche iarde di distanza, e lui arrancò per raggiungerlo.
Davies lo vide, sogghignò, e poi fece un cenno con la testa in direzione di Barbanera. «Un uomo potente, eh?»
«Dio lo sa,» convenne Shandy, senza sorridere. «Ascolta, Phil,» proseguì a bassa voce, «non mi avevi detto che Beth Hurwood sarebbe venuta con noi nelle paludi.»
Davies sollevò le sopracciglia. «Non l’ho fatto? Forse no… probabilmente perché non era una cosa che t’interessava.»
Shandy pensò che l’uomo più anziano stesse parlando un po’ sulla difensiva, e questo lo allarmò ancora di più. «Cosa hanno intenzione di fare con lei?»
Davies sospirò e scosse la testa. «Francamente, Jack, non ne sono certo… anche se so che sono molto preoccupati di evitarle qualsiasi danno. Qualche magia più potente, presumo.»
«Che ha a che fare con la moglie morta di Hurwood?»
«Oh, sicuramente,» convenne Davies. «Come ti ho detto sulla Jenny, la speranza di riportarla indietro è tutto ciò che spinge il vecchio ad agire.»
Shandy scosse la testa, preoccupato. «Ma se i loa caraibici qui sono deboli, come tu mi hai detto, come diavolo si aspettano di mantenerla incolume in quella palude? E chi è questo Maìtre Carrefour?»
«Hm? Oh, è il nostro vecchio Compagno Premuroso. Thatch lo pronuncia correttamente. Significa padrone degli incroci. Padrone delle differenti possibilità, in altre parole… del caso. Ma sì, lui e Samedi e il resto degli spiriti minori sono diventati più deboli mentre ci spingevamo più a nord dei luoghi ai quali sono ancorati. Nessun dubbio che ci siano loa anche qui, ma saranno Indiani… non possono far nulla per noi. Già, siamo quasi del tutto soli quaggiù. Come ha detto Thatch, dobbiamo camminare coi nostri piedi. Ma naturalmente dopo che avremo raggiunto questo magico punto focale, o fontana, o qualunque cosa sia, se Hurwood sarà in grado di mantenere la sua promessa di mostrarci come usarlo — senza essere infestati, come avvenne a Thatch quando scoprì il luogo — allora forse riusciremo semplicemente a volare via.»
Shandy si acciglio, incollerito. «Maledizione… adesso capisco perché Barbanera venne qui la prima volta. Penso che lui sapesse vagamente che c’era un qualche abisso magico in questa giungla — ma cosa lo spinse a procurarsi tanti guai per raggiungerlo? Dal momento che, soprattutto, non sembra essere mai stato abbastanza pratico di magia per tenersi fuori dai guai?»
Davies fece per parlare, poi ridacchiò e scosse la testa. «Da quanto tempo ti trovi nell’emisfero occidentale, Jack?»
«Lo sai bene.»
«Certo. Un mese, diciamo. Bene, io ho visto per la prima volta queste isole quando avevo sedici anni, l’anno dopo la banda dei reclutateli mi rapì in una strada di Bristol e mi informò che ero un marinaio della Marina di Sua Maestà. No, lasciami parlare. Tu parlerai dopo. Ad ogni modo, fui marinaio sulla fregata Cigno, e nel maggio del 1692 — avevo diciotto anni allora — il Cigno giunse a Port Royal, che a quei tempi era il principale porto della Giamaica, e noi lo portammo nel bacino di carenaggio a cento iarde di distanza dalle mura di Fort Carlyle.» Davies sospirò. «Presumo che dieci anni prima Port Royal fosse un vero e proprio buco infernale — era la base di Henry Morgan — ma quando io giunsi là era solo una graziosa e vivace cittadina. Beh, il due di giugno, mentre i miei compagni stavano lavorando nel sole a grattare cirripedi dallo scafo del Cigno, io ero sulla spiaggia a riferire di un errore di imbarco nei magazzini del Re, e quando terminai m’infilai in una porta adiacente, la taverna di Lettleton. E ti dico, Jack, che proprio mentre stavo andando via da quel luogo, pieno di birra e dell’eccellente stufato di Littleton — manzo e tartaruga era, ricordo — Thames Street sussultò sotto i miei piedi, e un boato simile a quello dei cannoni o del tuono giunse rimbombando dall’entroterra. Mi voltai verso la taverna giusto in tempo per vedere l’intera facciata di quel luogo farsi a fette come quando tagli una torta, e poi la strada di mattoni crepare… in strisce, come… e scivolare nel mare, con l’intera città dietro di essa.»
Shandy ascoltava con avidità, avendo per il momento dimenticato il loro precedente argomento di discussione.
«Credo di essere rimasto sott’acqua per tre minuti,» proseguì Davies, «percosso da mattoni e rifiuti, e sul punto di essere smembrato dall’acqua stessa, che non riusciva a decidere da quale parte cadere. Finalmente riemersi in superficie e mi afferrai a una trave di tetto, che stava oscillando come uno stuzzicadenti sul mare più agitato e impazzito di cui tu abbia mai sentito parlare. Alla fine fui ripescato dal Cigno stesso, che fu uno dei dannatamente pochi vascelli a non andare in pezzi — forse perché era già capovolto quando il terremoto colpì. Stava incrociando in quel nuovo tratto di oceano che, fino a mezzogiorno, era stato Port Royal, e tirammo fuori un mucchio di altre persone da quel mare bianco — era tutto spumeggiante e ribollente, sai? Come un’enorme pentola di birra fermentante — ma successivamente seppi che erano morte duemila persone laggiù.»
«Gesù,» disse Shandy, sgomento. Poi, «Uh, ma questo come si collega a…»
«Oh, giusto, scusa… mi sono lasciato trasportare dai ricordi. Beh, tre isolati più all’interno, su Brod Street, quello stesso terribile due di giugno, un vecchio mago proveniente dall’Inghilterra — del genere di Hurwood, presumo — stava provando un potente rituale di resurrezione. Non credo che fosse molto abile, ma quel giorno aveva con sé un ragazzo di sedici anni che era stato allevato frai negri liberi sulle montagne della Giamaica, un ragazzo che, sebbene bianco, era stato addestrato nel vudù e consacrato, proprio l’anno prima, al più temibile dei loa, il Signore dei Cimiteri, il Baron Samedi, la cui segreta drogue è il fuoco che arde lentamente. Era la reincarnazione tramite la magia quello di cui si stavano occupando, e cercavano di imparare a collocare le anime vecchie nei corpi nuovi. Ciò richiede sangue umano fresco, e loro avevano preso qualche povero diavolo che lo fornisse. Il vecchio mago inglese aveva già tentato in precedenza questa cosa, e, non so, forse era riuscito nei suoi giorni migliori a riportare una cimice morta o due in vita, ma quel giorno aveva quel ragazzo di sedici anni legato con doppio filo a sé, giusto?»
«Giusto…?» fece eco Shandy.
«Beh, risulta — nessuno di loro lo sapeva a quel tempo, anche se probabilmente pochi dei vecchi bocor lo sapevano, e di certo gli indiani caraibici prima ancora — risulta che la resurrezione magica per ottenere il massimo risultato dev’essere eseguita in mare. Dev’esserci una relazione fra il sangue e l’acqua marina, credo. Beh, questo ragazzo bianco era il più potente mago naturale del suo colore di cui si fosse mai sentito parlare… e lui eseguì la resurrezione magica a Port Royal… sulla terra.»
Shandy attese un momento. «Uh… sì? E allora?»
«Allora la città di Port Royal fu scaraventata nell’oceano, Jack.»
«Oh.» Shandy guardò l’oceano nero. «Questo… questo ragazzo di sedici anni…»
«…si chiamava Ed Thatch. Fin da allora ha cercato di perfezionare il rituale della resurrezione. Ed è questo che lo portò su questa costa due anni fa. Me lo hai chiesto, ricordi?»
«Sì.» Shandy non si sentiva affatto rassicurato. «Molto bene, ma cos’è questo punto focale o fontana che stiamo andando a cercare nella giungla?»
Davies gli strizzò l’occhio. «Accidenti, credevo che tu lo sapessi, Jack. È un buco nel muro fra la vita e la morte, e chiunque sia nelle sue vicinanze viene investito dallo spruzzo proveniente da un lato o dall’altro. Non conosci il racconto? È quello che stava cercando Juan Ponce de Leon… la chiamò Fontana della Giovinezza.»