Quando la marea salì di nuovo a prima sera, le quattro corvette malconce sfilarono oltre l’isola Beacon e proseguirono verso la Laguna di Ocracoke. I pirati sopravvissuti erano a bordo dell’Avventura sorvegliati da guardie armate, e la testa di Barbanera pendeva dal bompresso della corvetta della marina. Il sangue aveva smesso di gocciolare dal macabro trofeo già da diverse ore, e la maggior parte di esso aveva striato la fredda acqua salata per nutrire i piccoli pesci, ma un grumo era rimasto solido, e ora aderiva allo scafo della corvetta immediatamente al di sotto del livello dell’acqua.
Con molta lentezza, pulsava.
CAPITOLO VENTUNESIMO
Il colpo di pistola rotolò via sul lungo porto dell’Isola di New Providence, e sebbene ci fosse uno scintillio sul ponte della Delicia quando uno degli ufficiali della Navy a bordo girò il cannocchiale verso la riva, nessuno sussultò per la paura di essere ucciso, o nella previsione di vedere qualcun altro ucciso, come sarebbe certamente accaduto sei mesi prima, e Jack Shandy avanzò a piedi nudi sulla sabbia cocente in direzione del pollo che aveva appena decapitato con una palla di pistola. Evidentemente era presto e le bevute giornaliere non gli avevano ancora rovinato la mira.
Raccolse la testa. Come aveva temuto, il becco aveva delle lettere scritte su di esso, e lui la lasciò cadere.
Dannazione, pensò. Basta col pollo alla griglia. Sono lieto che il vecchio Sawney non abbia ancora cominciato a trasmettere febbri magiche con le aragaste.
Si ficcò la pistola nella fusciacca e s’incamminò verso il forte. La muratura dal colore più scuro delle nuove sezioni di muro conferiva all’intero edificio un aspetto variopinto, e Shandy pensò che probabilmente erano stati i miglioramenti esteriori, più che la bandiera britannica e la presenza di Woodes Rogers, il governatore ufficiale, a spingere il vecchio e matto Governatore Sawney ad andarsene da quel luogo.
Mentre avanzava a fatica verso il gruppo di tende lanciò un’occhiata al porto, alla sua sinistra. C’erano meno barche in quei giorni di quante ce n’erano state prima dell’arrivo di Rogers, e fu facile adocchiare la vecchia Jenny. Shandy aveva abbandonato il suo grado di capitano quando aveva accettato il perdono tre mesi prima, e Venner si era fatto avanti nominando se stesso capitano. Ormai, però, tutti avevano accettato il perdono, ed era chiaro ai più che i giorni della pirateria erano defunti, per cui nessuno aveva ritenuto che la questione di diventare capitano di una vecchia corvetta malconcia potesse essere meritevole di disputa, così la pretesa di Venner non aveva incontrato ostacoli. Lui aveva fatto carenare il vascello, l’aveva ripulito e riattrezzato, ed era ovvio che intendesse violare il suo perdono e agire di propria iniziativa. Shandy aveva sentito dire che stava furtivamente reclutando una ciurma in quella fetta della popolazione che sentiva nostalgia per i vecchi e brutti tempi — non si era rivolto a Shandy, il quale ad ogni modo non era interessato.
Il brigantino della Navy che quella mattina aveva visto avanzare lentamente fra le secche adesso era ormeggiato, ma anche se i rifornimenti venivano scaricati e trasportati a riva, non c’era quell’atmosfera festiva che lui si sarebbe aspettato: gli uomini se ne stavano sulla spiaggia in piccoli gruppi, conversando piano e scuotendo le teste, e una delle prostitute stava singhiozzando teatralmente.
«Jack!» gridò qualcuno. Shandy si voltò e vide Skank che correva verso di lui.
«’Giorno, Skank,» disse quando il giovane si fermò, ansimando, di fronte a lui.
«Hai sentito le ultime notizie?»
«Probabilmente no,» disse Shandy. «Se le ho sentite, le ho dimenticate.»
«Barbanera è morto!»
Shandy sorrise al ricordo, come accade quando si viene a sapere che un antico gioco dell’infanzia diverte ancora i ragazzini di oggi. «Ah.» Continuò a camminare, e Skank trotterellò al suo fianco. «È certa questa notizia?» domandò Shandy, fermandosi davanti alla tenda che veniva utilizzata come una sorta di pub all’aria aperta.
«Oh, sì, non potrebbe essere più sicura. È stato nel North Carolina, un mese fa. Metà dei suoi uomini sono stati catturati, e la testa del vecchio Thatch è stata consegnata al governatore.»
«È morto sull’acqua, presumo,» osservò Shandy, accettando la tazza di rum che ormai non aveva più bisogno di ordinare.
Skank annuì. «Già. Si trovava nella Laguna di Ocracoke, su una corvetta chiamata Avventura. Aveva nascosto la Vendetta della Regina Anna da qualche parte, e anche tutto il suo bottino, dicono. Sostengono che non aveva un solo reale a bordo. Non ce n’erano altri come lui… probabilmente gli uomini della Navy hanno preso tutto il denaro.»
«No… scommetto…» Shandy fece una pausa per bere un lungo sorso di rum. «Scommetto che aveva nascosto tutto. Avventura, eh? Un nome perfetto… è stata la sua grande avventura, presumo.»
Skank si girò a guardare le tende e la spiaggia e gli scafi semisommersi delle navi abbandonate che il Governatore Rogers stava già facendo, smantellare e trasportare via. «Penso che questa davvero non sia più un’isola di pirati.»
Shandy scoppiò a ridere. «Te ne sei accorto solo adesso? Due giorni fa Rogers ha fatto impiccare otto uomini, ricordi? Per aver violato il perdono. E noi ci siamo limitati a guardare, e ad andarcene quando tutto è finito.»
«Sicuro, ma…» Skank lottò contro la complessità dell’idea che stava cercando di esprimere. «Ma già sapere che il vecchio Thatch si trovi da qualche parte…»
Shandy si strinse nelle spalle e annuì. «E potrebbe tornare. Sì, lo so. Ben presto ci saranno tasse, salari e leggi ai quali ormeggiare la tua barca. E sai una cosa? Penso che la magia smetterà di funzionare anche qui, com’è successo nell’est.»
«Maledizione.» Skank distrattamente prese la tazza di Shandy, bevve una lunga sorsata e poi la restituì. «Dove andrai tu, Jack? Io sto pensando di arruolarmi con Venner.»
«Oh, resterò qui finché non spenderò tutto il mio denaro per il rum, e poi suppongo che mi muoverò, cercherò un lavoro. Per l’inferno, è solo questione di tempo che l’Inghilterra dichiari nuovamente guerra alla Spagna. Allora la pirateria tornerà ad essere legale, e forse mi arruolerò su una nave corsara. Non lo so, questa è una bella giornata, è ho del rum… mi preoccuperò domani dei problemi di domani.»
«Huh. Una volta eri più…» Era il giorno di Skank per i concetti astratti. «Più… nervoso.»
«Già. Lo ero. Me lo ricordo.» Vuotò la tazza e la tese di nuovo perché venisse riempita ancora. «Ma credo che presto non lo ricorderò più.»
Oscuramente turbato, Skank annuì e s’incamminò in direzione delle barche dalle quali si stavano scaricando i rifornimenti.
Shandy si sedette sulla sabbia e sogghignò sul suo rum scaldato dal sole. Più nervoso, pensò. Beh, certo, Skank… avevo delle cose per le quali essere nervoso. Due cose. Volevo affrontare mio zio Sebastian e mostrare al mondo — e alla legge — quello che aveva fatto a mio padre; e, ancora più di questo, volevo salvare Beth Hurwood dal padre ed esporle… alcune conclusioni alle quali ero arrivato. Ma nessuna delle due cose si era dimostrata possibile.
Nel porto la vela maestra della Jenny stava sussultando, e Shandy focalizzò lo sguardo su di essa. Qualcuno apparentemente stava cercando di sollevare la randa per inclinarla maggiormente. Non si può fare, amico, pensò. Quella vecchia sella di randa di ferro battuto è stata talmente deformata dai colpi di cannone che sei già stato fortunato a sollevarla fino a quel punto — e francamente essa prende meglio il vento con poche grinze sulla gola della vela, in ogni caso. Se il vecchio Hodge fosse ancora vivo, o Davies, ti direbbero la stessa cosa. Faresti meglio a impiegare il tuo tempo rimpiazzando un po’ di quel fasciame sottoposto a tensione eccessiva.