Shandy sapeva che era troppo tardi ormai per tentare di ruggire o di invocare aiuto… sarebbe morto, nel giro di un momento, se non avesse escogitato qualcosa, e — cosa più insopportabile dell’idea della morte — sarebbe stato Jim Bonny a inginocchiarsi fra le cosce di Ann; e a questo punto, probabilmente, lei non si sarebbe neppure accorta della differenza, né se ne sarebbe preoccupata.
Ignorando il dolore di un taglio a un dito, ficcò la mano che si agitava nella tasca dei calzoni; c’era ancora sabbia dentro, della palla fatta col fango che aveva grattato via dallo stivale sulla costa della Florida, e lui la arrotolò in una piccola palla fra il pollice e l’indice. Poi tirò fuori di scatto la mano e lanciò il grumo verso il cielo.
E si trovò in una barca, che stava passando sotto un ponte munito di lanterne colorate, e la sua bocca aveva un gusto di fragole invece che di aglio e vino. Ricordò che era là — a Parigi — quando aveva nove anni, che il padre, avendo realizzato un po’ di denaro, lo aveva portato a fare una buona cena e un successivo giro in barca sulla Senna. La figura accanto a lui si voltò, ma questa volta non era suo padre.
Sembrava un vecchio nero, coi capelli e la corta barba bianchi e folti e ricciuti come quelli di una statua di marmo.
«Gli attacchi vodun seri generalmente hanno come bersaglio, e come terreno, i ricordi del contendente in posizione difesiva,» disse il nero in un cadenzato dialetto francese, «essendo i ricordi la sintesi di una persona. Se avessi voluto farti del male, avresti trovato questa scena ricordata, e le persone ricordate in essa, mutata in maniera spaventosa e letale… molto similmente al delirio che si sperimenta durante una febbre alta… ed essa sarebbe peggiorata sempre più finché tu non avessi contrattaccato o fossi morto.» Sorrise e tese una mano. «Il mio nome è Matre Carrefour.»
Dopo un momento di esitazione, Shandy strinse la mano dell’uomo. «Fortunatamente per me,» proseguì il nero, «io sono un loa il cui dominio sono le isole abitate. Ho molti contatti con gli uomini, e posso anticipare le loro azioni, diversamente dal loa naturale che hai incontrato nella foresta della Florida. Il pezzetto di fango che mi hai lanciato non mi avrebbe ucciso — ha perso molta della sua potenza nella settimana e mezza trascorsa da quando lo prendesti — ma tuttavia mi avrebbe ferito se fossi rimasto fermo e mi fossi astenuto dal contrattaccare. Per cui, in questo stesso istante, mi sto ritirando dal conflitto fra te e Mr. Bonny.»
Confuso, Shandy distolse lo sguardo da lui, e lo riportò sul percorso che avevano fatto. Fra i pedoni sul ponte poteva vedere diverse donne; malgrado la luce vivida delle lanterne, solo le loro facce erano particolarmente a fuoco, e gli venne in mente che quello doveva essere stato il modo in cui le donne lo avevano guardato quando aveva dieci anni. Niente a che fare col modo in cui l’aveva guardato Ann Bonny un minuto prima. Quale visione, si domandò con amarezza, è stata la più esatta?
«Uh… grazie,» borbottò Shandy. «Perché stai facendo questo, mi stai lasciando andare? Bonny ha detto che tu lo stavi proteggendo.»
«Vedo che non corre pericolo. Hai intenzione di fargli del male?»
«No… non adesso, non più.»
«Allora non sono negligente.» Qualcosa cambiò in silenzio nel cielo. Shandy alzò lo sguardo e vide che le stelle erano diventate meno chiare, come se un pannello di vetro appena smerigliato fosse sospeso fra lui e loro; Matre Carrefour stava apparentemente permettendo che l’illusione si dissipasse. Il vecchio negro ridacchiò. «Sei fortunato, Mr. Chandagnac, che io sia uno dei loa di Rada e non uno dei più giovani di Petro. Ho la facoltà di non offendermi.»
«Io, uh, sono lieto di questo.» Il gusto di fragole era svanito.
«Lo spero. Hai imparato quella tattica, quel trucco della palla di fango, da Philip Davies… e lo hai sprecato. Lui ti ha insegnato anche qualcos’altro; non mi farebbe piacere sapere che hai sprecato anche quello.»
La sabbia soffice era sotto il fianco sinistro di Shandy e la notte stellata sopra il destro, e lui realizzò che era tornato sulla spiaggia di New Providence; e quando udì il thup della pallina di fango che ricadeva sulla sabbia, seppe che la sua conversazione con Matre Carrefour non era avvenuta nel tempo locale.
Adesso era in grado di deviare gli attacchi magici di Bonny con un gesto e un fischio; lo fece, e si sollevò stancamente in piedi. Bonny li scagliò ancora, e Shandy continuò a respingerli.
«Piantala, Jim,» sospirò. «Ti stai solo procurando un mese di problemi anche solo per sollevare un forchetta. Metti in corpo un bel po’ di fegato e zibibbo e sanguinaccio e forse ti riprenderai.»
Bonny ammiccò, sorpreso, poi strinse i pugni e, con la faccia scura per lo sforzo, latrò una mezza dozzina di sillabe.
Shandy deviò l’attacco verso il mare, e un pesce balzò fuori dall’acqua ed esplose con un lampo azzurro e uno schiocco umido. Shandy scosse la testa verso Bonny. «Continua così e anche i tuoi capelli diventeranno bianchi, come le tue gengive.»
Bonny vacillò, fece un passo verso Shandy e poi si afflosciò, con la faccia a terra. Shandy girò intorno ad Ann, lo raggiunse e gli si accovacciò accanto per voltarlo, affinchè non soffocasse nella sabbia.
Ann si alzò a sedere e si girò a metà. «Vieni qui,» disse.
Lui la raggiunse ma non si sedette. «Devo andare, Ann. Quello… quello che stavamo per fare sarebbe stato bello. Resterò a New Providence solo il tempo necessario per riparare e approvvigionare la Jenny,» disse, avendolo deciso solo nel momento stesso in cui lo diceva, «poi partirò per occuparmi di alcune faccende.»
Ann fu in piedi in un istante. «È per lui?» domandò, scalciando il marito svenuto. «Questo cane spione che mantiene umidi gli stivali di Woodes Rogers leccandoli? Ho messo da parte i soldi per un divorzio-a-pagamento, e tu potresti comprarlo per me subito.»
«No, Ann, non è per lui… o almeno, non del tutto. Io…»
«Bastardo,» strillò lei, «andrai di nuovo dietro a quella puttana Hurwood!»
«Andrò ad Haiti,» disse con pazienza. «Ho uno zio laggiù che allestirà per me un tre alberi oceanico… prima di essere impiccato.»
«Bugiardo!» strillò lei. «Dannato bugiardo!»
Shandy s’incamminò verso i fuochi, con una mano che si contorceva per parare qualsiasi incantesimo malefico che lei potesse inserire nel catalogo di oscenità che gli stava urlando.
Non sto mentendo, Ann, pensò. Sto davvero per andare ad Haiti a rovinare mio zio per quanto mi sarà possibile, e a usare il suo denaro rubato per comprare una nave. Ma nello stesso tempo hai ragione. Non appena avrò una nave che mi porterà in mare apeno, andrò a cercare, e a salvare, e — se c’è ancora qualcosa di buono in me — a sposare la sola donna in cui riesco a vedere sia un corpo che un volto, e con la quale non avrò la necessità di rinunciare all’uno o all’altro di me.
CAPITOLO VENTIDUESIMO
E così per i successivi tre giorni si mise a corrompere la sua ciurma con le cene più sontuose che riuscì ad allestire e i migliori liquori che riuscì a recuperare, e in cambio di essi fece sgobbare tutti affinchè revisionassero la Jenny. Ma anche Venner, che si lamentava spessissimo, non poté affermare che il loro nuovo capitano stava assegnando loro una non equa quantità di lavoro, poiché Shandy era sempre il primo a svegliarsi al mattino, quello che sollevava i carichi più pesanti, quello che non si concedeva pause per riposarsi… e quando il buio della sera rendeva impossibile continuare a lavorare, Shandy era quello che cucinava ricche cene, ricavando capolavori da tutte le marinate e i brodi che lasciava a sobollire quando all’alba raggiungeva la barca.
La mattina del mercoledì, il diciassette di agosto, la Jenny salpò dall’estremità meridionale del porto di New Providence. Aveva a bordo polvere e proiettili, così come cibo e bevande, e trasportava almeno il doppio degli uomini di cui necessitava, ma il termine ultimo per chiedere il perdono distava ancora tre settimane circa, e Shandy non portava con sé nessun bocor. Era riuscito a far recapitare a Woefully Fat la richiesta di navigare con loro fino ad Haiti, ma il gigantesco stregone, che era in qualche modo riapparso sull’isola alcuni giorni prima dell’arrivo della Jenny, aveva rifiutato. Così Woodes Rogers aveva deciso di non mettere a repentaglio la sua ancora vacillante posizione col tentare di impedire la partenza della corvetta.