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«Qui, Phil.» Uno dei pirati lo raggiunse di corsa, aprendo un piccolo coltello a serramanico. «Devi stenderti giù,» disse.

Davies, obbediente, si distese supino, ma si puntellò sui gomiti per guardare Chandagnac mentre Hanson, che evidentemente svolgeva le mansioni di chirurgo dei pirati, cominciò a tagliare il lembo della camicia inzuppato di sangue. «Bene!» disse Davies. «Venner ha suggerito che io sono stato troppo… duro, nell’ordinare che tu fossi ucciso, e noi… how, che sia dannata la tua anima, Hanson, stai attento!» Chiuse gli occhi per un momento, poi tirò un profondo respiro e riprese. «Ed è nostro costume che tutti gli ordini siano aperti alla discussione, tranne quando si è in situazioni critiche. Tuttavia, tu mi hai colpito, per cui non posso… permettere che tu te ne vada con la scialuppa.» Face girare lo sguardo sui compagni. «Suggerisco di sottoporgli una scelta.»

Ci furono cenni di soddisfazione con la testa e grida di approvazione.

Davies alzò lo sguardo su Chandagnac. «Unisciti a noi, considera i nostri scopi come tuoi, altrimenti sarai ucciso là dove ti trovi in questo momento.»

Chandagnac si voltò verso Beth Hurwood, ma lei stava sussurrando qualcosa al padre, che non sembrava neppure consapevole della sua presenza. Guardando al di là dei due, vide la figura corpulenta di Leo Friend, che stava guardando torvo… probabilmente deluso perché lui era ancora vivo. Chandagnac non si era mai sentito più solo e inerme. Ad un tratto, cosa terribile, avvertì la mancanza di suo padre.

Si voltò verso Davies. «Mi unirò a voi.»

Davies annuì, pensieroso. «Questa è la decisione più normale,» disse. «Ero certissimo che sarebbe stata la tua.»

Hanson si alzò e fissò dubbioso la fasciatura che aveva fatto al suo capo. «È tutto quello che posso fare per te, Phil,» disse. «Fa’ sì che milord Hurwood si assicuri che la ferita smetta di sanguinare e non s’incancrenisca.»

Chandagnac lanciò un’occhiata sorpresa a Hanson. Di certo, pensò, volevi dire Leo Friend. La filosofia non guarisce le ferite.

Sentendo il suo nome, Hurwood uscì dalle sue fantasticherie e si guardò intorno ammiccando. «Dov’è Thatch?» chiese, con voce troppo forte. «Avrebbe dovuto essere qui.»

«È molto indaffarato quest’anno,» disse Davies, senza neppure preoccuparsi di piegare la testa per guardare Hurwood. «In questo momento si trova a Charles Town per procurarti i rifornimenti che hai chiesto. Lo incontreremo in Florida. Adesso vieni qui e fa’ qualcosa per assicurarti che non muoia a causa di questo buco.»

Beth fece per dire qualcosa, ma Hurwood le fece segno di tacere. «Ha permesso che fossi tu ad avere l’indicatore?» disse, chiaramente seccato.

Davies fece una smorfia. «La testa di cane mummificata? Sicuro. Ed effettivamente ha cominciato a sibilare e a roteare ieri, nel suo secchio di rum, e poi, a mezzogiorno o giù di lì, si è calmata, fissando dritto a sud-est, e spostandosi soltanto quando abbiamo cambiato rotta. Così ci siamo diretti dove stava guardando.» Si strinse nelle spalle per quanto poteva. «Ci ha guidati da te, con una certa precisione, ma è proprio una cosa disgustosa a vedersi. C’è voluto un bel po’ di tempo per impedire ai topi di mangiarsela.»

«Che sia maledetto quel lunatico di Thatch,» esplose Hurwood, «per aver permesso che dei comuni briganti si servissero di uno strumento così sofisticato! Se i topi hanno solo sfiorato quell’indicatore, farò in modo che divorino te, Davies, te lo prometto. Stupido incapace, quante volte credi che nascano dei cani a due teste? Manda un uomo sul tuo vascello a prenderlo, immediatamente.»

Davies sorrise e si distese sul ponte. «Behhhh,» disse, «no. Potrai riavere l’altra metà della tua schifosa coppia non appena sarò sceso a riva nell’Isola di New Providence, vivo e vegeto com’ero un’ora fa. Se non mi sarò totalmente ripreso di qui a poco, i miei ragazzi bruceranno quella dannata cosa. Giusto?»

«L’hai detto, Phil!» gridò uno dei pirati, e gli altri annuirono tutti allegramente.

Hurwood lanciò intorno a sé sguardi truci, ma raggiunse il punto dove Davies giaceva e s’inginocchiò accanto a lui. Guardò la fasciatura, la sollevò e scrutò sotto. «Per l’inferno, potresti recuperare benissimo anche senza il mio aiuto,» disse, «ma per il mio indicatore, farò in modo che sia certo.» Cominciò a frugare nelle profonde tasche della giacca lunga fino al ginocchio.

Chandagnac guardò alla sua sinistra e dietro di lui. Il corpo di Chaworth, morto, si spostava, floscio, avanti e indietro nel sole mentre la nave rollava, e una mano tesa in fuori oscillava avanti e indietro, palmo in su e palmo in giù, in un gesto stranamente filosofico. Viene e va, sembrava significare il gesto; buono e cattivo, vita e morte, gioia e orrore, e nulla può sorprenderci.

Chandagnac lo trovò inappropriato in maniera imbarazzante, come se il morto fosse stato lasciato coi pantaloni abbassati, e desiderò che qualcuno spostasse la mano in una posizione più consona. Distolse lo sguardo.

Non avendo mai visto una ferita trattata da un medico, come sembrava che Hurwood fosse, Chandagnac fece un passo avanti per osservare; e per uno sconcertante momento pensò che Hurwood stesse per cominciare a spolverare la faccia di Davies, poiché quello che aveva tirato fuori dalla tasca appariva simile a un piumino.

«Questa coda di bue,» disse Hurwood con quella che doveva essere la sua voce da oratore, «è stata trattata per diventare il punto focale dell’attenzione della creatura che tu chiami Compagno Premuroso. Se lui avesse avuto più potere avrebbe potuto contemporaneamente tenere d’occhio tutti noi, ma così com’è può badare solo a un paio di persone per volta. In questo recente tafferuglio ha protetto me stesso e Mr. Friend, e dal momento che il pericolo per noi è passato, lascerò che si occupi di te.» Pose l’oggetto setoloso sotto il davanti della camicia verde vischio di Davies. «Vediamo…» Di nuovo rovistò nelle sue tasche, «e qui,» disse, estraendo un sacchetto di qualcosa, «c’è una droga che regola i visceri. Al momento, tu sei in maggiore pericolo, sotto quell’aspetto, di quanto lo sia io… anche se farò in modo che non sia più così.» Tolse il cappello a Davies e lo appoggiò sul ponte, pose il sacchetto in cima alla testa del pirata e gli rimise il cappello. «Ecco fatto,» disse, alzandosi. «Non perdiamo altro tempo. Mettete sulla scialuppa quelli che se ne vogliono andare, e partiamo.»

I nuovi proprietari del Carmichael fecero oscillare fuori bordo la scialuppa appesa alla gru, la calarono in acqua con un noncurante tonfo a tribordo, e gettarono una rete di sartie e griselle per consentire a quella gente di scendere. Con l’ondata successiva, la scialuppa fu mandata a cozzare contro lo scafo della nave e imbarcò un bel po’ di acqua, ma Davies gridò stancamente alcuni ordini e la nave si girò con lentezza finché il vento non fu sull’anca di tribordo e il rollio scemò.

Davies si alzò in piedi, e sussultò, irritato. «Che vadano via tutti quelli che vogliono andarsene,» grugnì.

Desideroso anche lui di andar via, Chandagnac osservò i componenti dell’equipaggio originario del Carmichael che si avvicinavano con passo strascicato alla murata di tribordo: alcuni di loro sorreggevano i compagni feriti. Beth Hurwood, con un cappuccio nero tirato sui riccioli color rame, fece per avviarsi, poi si voltò e gridò, «Padre! Vieni con me sulla barca.»

Hurwood alzò la testa, ed emise una risata simile all’estremo cigolio di un meccanismo non oliato. «Sarebbero sicuramente lietissimi della mia compagnia! Metà di questi cadaveri devono la loro presente condizione alla mia collezione di pistole e alla mia mano. No, mia cara, resterò a bordo di questa nave… e anche tu.»