"Si comporta… e anche loro… come se fosse più importante di quello che sembra. Il che porta a una seconda considerazione. Lui e il generale, a volte, parlano in una lingua che, a quanto pare, non è conosciuta dagli altri hwar. È quasi sicuramente una lingua hwarhath, anche se non assomiglia molto a quella che abbiamo imparato. Secondo me, si tratta della lingua del generale che, sempre secondo me, non appartiene alla etnia della lingua che conosciamo." Il capitano Van sorrise. "Lo si comprende più facilmente degli altri hwarhath o di Sanders.
"Dopo aver notato tutto questo, ho cominciato a prestare maggiore attenzione a Sanders e al generale. Io non sono il traduttore principale. Non ho dovuto passare tutto il tempo a pensare ai problemi tecnici della lingua. Ho potuto, invece, concentrarmi sugli alieni come popolo.
"Una volta, alla fine di una lunghissima giornata, il generale ha cambiato lingua. Ha detto qualcosa nella sua lingua, poi è passato all’altra, e credo che ciò sia accaduto per il fatto che non ha cambiato abbastanza rapidamente il corso dei suoi pensieri. Si è rivolto a Sanders usando la forma intima del ’tu’. È una forma che non dice niente sul grado o sulla parentela. Indica soltanto il sesso della persona alla quale ci si rivolge. Il sesso è sempre importante per i hwarhath.
"Per quel che possiamo dire noi, questa forma viene usata verso i membri di una famiglia vicina alla persona, per i carissimi amici… che sono di solito amici fin dall’infanzia… e per amanti riconosciuti.
"Più tardi, ho controllato la registrazione" continuò il capitano. "Ho sentito bene il generale e poi, guardando la registrazione, sono riuscito a esaminare le altre persone del gruppo hwarhath addetto ai negoziati. Erano rimaste gelate. Un paio avevano espressioni che sarebbero potute essere di sconforto o di imbarazzo. Ho una certa difficoltà a leggere le espressioni dei hwar. La loro lingua è più facile e così pure il linguaggio dei loro corpi.
"Chi mi interessava era Sanders. Non ha affatto reagito e me ne sarei accorto se un umano fosse rimasto scioccato o imbarazzato; e quando ha risposto al generale, ha usato il titolo per intero. Non Primo Difensore, che è ciò che usa quasi sempre, ma Difensore della Terra con Onore Primo Davanti."
— Non sono sicura di seguirla — disse Anna.
— Credo che il generale stesse usando la forma che abitualmente usa con Sanders, molto verosimilmente quella che aveva usato un momento prima nell’altra lingua.
— Quando Sanders ha usato il titolo per intero, gli stava ricordando: "Quello non è appropriato, qui".
Anna ci pensò sopra un momento. — Quello che mi sta dicendo… quello che penso che mi stia dicendo… è che Nicholas ha una relazione sessuale con una persona che è ricoperta di pelo grigio.
— Be’ — disse il maggiore — lui non fa parte della famiglia del generale, e non è un amico d’infanzia, e per quello che possiamo dire, il nemico non ha ciò che chiameremmo una normale vita sessuale. Nessuno di loro ce l’ha.
Anna si mise a ridere. — Che cosa vuol dire?
— Voglio dire esattamente quello che ho detto. Abbiamo scoperto un’intera cultura, forse un’intera specie, che non pratica l’eterosessualità, se non forse… e non ne siamo sicuri… come una perversione.
— Come si riproducono?
— Lei come pensa che facciano? — Il maggiore era ovviamente a disagio. Strano, dal momento che non aveva problemi a parlare di guerra e di gente che moriva. — Moderna tecnologia medica. Inseminazione artificiale.
Il che aveva senso. Ma come si era sviluppata una cultura simile? E perché? E che cosa aveva fatto prima dello sviluppo della moderna tecnologia medica? Anna aprì la bocca per porre la prima di molte domande.
— Sono andato a vedere la scheda di Sanders — disse il maggiore. — Non c’era niente… assolutamente niente… che indicasse qualche problema in relazione alla sessualità. Tutti i suoi test psicologici erano buoni. Non si è mai sposato, ma molta gente della Mi trova difficile avere relazioni a lungo termine.
Come si verifica la predisposizione a lasciarsi sessualmente coinvolgere con degli alieni? Soprattutto se nessun alieno è disponibile? Anna tentò di immaginare una nuova versione del Mmpi.
Rispondi sì o no:
— Trovo la peluria grigia sessualmente eccitante.
— Ho fantasie su persone con gli occhi azzurri chiari e le pupille orizzontali.
Posò la tazza. — Credo di aver ricevuto informazioni sufficienti, per il momento: e sono in ritardo al lavoro. Si potrebbe continuare un’altra volta?
Il maggiore guardò il capitano, che annuì. Sembrava a disagio ma Anna aveva la sensazione che non fossero tanto gli alieni a infastidirlo quanto il maggiore. Doveva essersi sicuramente laureato in una delle scienze del comportamento. Era molto probabile che fosse meno disturbato dalle varianti che si potevano trovare nella gente e nelle loro culture.
Anna si alzò.
Il maggiore disse: — Si ricordi, nessuna di queste informazioni è per uso pubblico.
Anna non moriva dalla voglia di correre giù per la collina e di raccontare al primo che incontrava le abitudini sessuali degli alieni o di Nicholas Sanders, o che si fosse messa in qualcosa di tremendamente strano. — Non si preoccupi, maggiore. In questo momento, voglio soltanto andare a guardare un branco di creature, che sono tutte di entrambi i sessi e il cui maggiore impegno in questo momento è di organizzare la loro unica copulazione annuale. Buonasera.
Aveva un’eccellente vista della baia mentre scendeva per la collina. Era splendente di luce, come lo erano il canale e l’oceano. Sentì dapprima d’essere soprattutto sorpresa, poi cominciò a pensare alla cultura hwar. Era interessante. E prometteva di essere anche divertente. Dopo un momento, provò l’impulso irresistibile di mettersi a ridere e lo fece.
8
Ho trascorso la serata negli alloggi del generale, a guardare un poema epico. Gwarha beveva… non velocemente, ma con costanza, il che significava che, per la fine della serata, si sarebbe sbronzato. Questo è un problema che non migliora. (Grazie per l’avvertimento.)
Io ho bevuto del vino. Lui ne aveva portato una mezza dozzina di bottiglie dal party sulla terraferma. Non ho bevuto molto. Non sono più abituato all’alcol e se tutti e due ci fossimo ubriacati, avremmo finito col metterci a discutere della recita o dei negoziati.
Lui aveva messo l’olografo sulla parete lontana, di fronte al divano, che era lungo e basso e non particolarmente comodo. L’arredamento hwarhath non è disegnato per gente della mia altezza. Quando ha attivato la macchina, il muro è scomparso; c’era il palco con due uomini, vestiti con armature dai colori vivaci. Lunghe piume erano attaccate agli elmi e ondeggiavano a ogni minimo movimento. Sarebbe dovuto essere divertente, ma non lo era. Gli uomini stavano l’uno quasi di fronte all’altro e i loro sguardi si incrociavano, come spade all’inizio di un duello. C’era musica, gli strani rumori hwarhath che, dopo vent’anni, sono finalmente riuscito a sentire come musica. Il pezzo era nuovo, ma ripeteva una vecchissima storia, e gli strumenti erano deliberatamente antichi: ritmi, una campana, un fischietto e un tamburo.