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I due uomini cominciavano a intendersi meglio, decise Anna. Forse era per via dell’assenza della madre di Lugala Tsu. Senza di lei, il frontista sembrava più malleabile, meno sicuro.

L’incontro finì, e gli umani andarono a pranzo: tagliolini e sottaceti. Le scorte di viveri cominciavano a scarseggiare.

— Se non riusciamo ad andarcene presto da qui, dovremo chiedere gli straordinari — disse Sten. — Il sindacato insisterà su questo.

— Come dovrebbe fare — commentò Dy Singh.

— Non preoccupatevi per questo — fece Charlie. — Ciò che mi sorprende è questo: se avessimo voluto far sapere la posizione di questa stazione, avremmo potuto farlo tramite valigia diplomatica. È ovvio. Loro devono averlo capito.

Il capitano McIntosh annuì. — Credo che non vogliano che vediamo qualsiasi cosa stiano facendo nei vari punti di trasferimento durante il viaggio. Immagino che vi abbiano trasferito delle attrezzature, sicuramente nel primo punto di trasferimento, nel caso in cui la nostra gente decidesse di seguirci.

Charlie ci pensò sopra un momento. — Insisteremo per tornare a casa su una delle loro navi. Io non verrò, naturalmente. Questo è il compito più importante che abbia mai avuto. Ma tutti voi… — Guardò Anna. — Non si senta obbligata a rimanere. Se le conversazioni con le donne sono tanto importanti, potremmo portare nuove persone. Anna scosse la testa. — Non rinuncerò a questa occasione.

— Non ti manca la Terra? — domandò Etienne.

— Non ha passato abbastanza tempo ai confini della Confederazione — disse Cyprian McIntosh. — Ci sono molti umani che sarebbero più che felici di non tornare più sulla Terra o persino al sistema della Terra. Ho ragione, Anna?

— Sì.

— Sebbene a molti di loro piaccia ancora avere attorno altri umani. — C’era un che di acuto nella voce di Cyprian. Lui aveva fatto delle avance ad Anna… un meraviglioso vecchio termine! Il che ricordava ad Anna il comportamento di molti animali che aveva osservato, i quali facevano avance e battevano in ritirata nei primi stadi del corteggiamento. Un paio di altri uomini della squadra dei diplomatici avevano mostrato un interesse simile per lei. Non c’era da meravigliarsi, vista la quantità di tempo che avevano trascorso nella stazione hwarhath.

Charlie aveva scoraggiato le visite sulla nave umana. I hwarhath si sarebbero forse sentiti a disagio se ci fosse stato un eccessivo andare e venire. In ogni caso, le donne sulla nave avevano intrecciato relazioni con altri membri dell’equipaggio. Anna era l’unica donna umana in secoli-luce. Una posizione scomoda, ma simile ad altre nelle quali si era trovata durante le sue ricerche. La risposta a tutti era stata no. Le piaceva Cyprian, ma le ricordava un po’ troppo la gente della Mi; gli altri uomini non la interessavano; e gli alloggi degli umani erano pieni di cimici. Si sentiva gelare al pensiero che qualcuno come Ettin Gwarha ascoltasse… per quel che ne sapeva, vedesse… una registrazione con lei che faceva del sesso con un uomo.

No. La vita offriva qualcosa di più del desiderio sessuale e della sua gratificazione. Non aveva intenzione di rovinare la sua credibilità presso gli alieni.

Due giorni dopo, i frontisti diedero la loro risposta. Se gli umani erano disponibili a viaggiare sulla nave hwarhath e a restare confinati durante il viaggio, potevano andare, e altri umani sarebbero stati portati sulla stazione. Ma nessun’altra alternativa era possibile. La stazione e le donne dovevano essere protette.

La squadra umana accettò e, nella maggior parte, partì. Charlie rimase, come pure Cyprian.

— Assisterò a questi negoziati fino alla fine e, se sarò fortunato, tornerò a casa in tempo per gli Incontri Internazionali dell’anno prossimo. Ma devo dirvelo… — Il ritmo isolano si fece più marcato nella sua voce. — Le cose più belle dell’universo sono l’erba verde e i vestiti bianchi e le donne dei Caraibi. — Fece una breve pausa. — E la musica, la musica dell’isola. Ho sognato cricket e carnevale.

Anna rise.

Per qualche tempo, restarono soli: Anna e Charlie e Cyprian e Haxu, il piccolo traduttore. Poi la nave hwarhath tornò con un gruppo di fisici e nuovi diplomatici. Anna si sentiva lontana da quegli umani non familiari. Le loro notizie non la interessavano in modo particolare. Che cosa le importava degli ultimi successi sulle reti drammatiche? La politica, soprattutto la politica della Terra, non l’aveva mai affascinata molto, e c’era sempre una nuova crisi ambientale. Dopo un po’, era difficile sentirsi turbati o arrabbiati. L’umanità sopravviveva come meglio poteva, con intelligenza e coraggio, maledicendo gli antenati che avevano combinato quel pasticcio e l’avevano lasciato da gestire alle generazioni future.

Subito dopo l’arrivo degli umani, un gruppo di donne hwarhath partì. Eh Matsehar andò con loro, chiamato a casa da qualcosa di cui non poteva discutere. Eh Leshali, invece, rimase, mostrando un’aria soddisfatta, anche se Anna non avrebbe saputo dire perché.

Si recò da Ettin Gwarha.

— Che cosa sta succedendo? Mats è partito senza dirmi niente ed Eh Leshali assomiglia al gatto che ha mangiato il canarino.

Il generale aggrottò la fronte e le chiese spiegazioni. Sapeva dei gatti, un piccolo killer domestico di animali nocivi, ma cos’era un canarino? Un tipo di animale nocivo? In che senso Eh Leshali assomigliava a un divoratore di animali nocivi che avesse appena fatto il suo lavoro?

Anna gli spiegò dei gatti e dei canarini.

— Hah — fece il generale e parlò di Mats.

Il Weaving aveva deciso che avevano bisogno di informazioni sulla moralità umana così come veniva descritta nell’arte umana. Volevano vedere tutte le opere di Shakespeare William che erano state tradotte nella lingua principale hwarhath; Eh Matsehar andava a casa per lavorare a un festival di Shakespeare.

Nick si sarebbe occupato della discussione col pubblico che sarebbe seguita a ogni rappresentazione. Anna ebbe di colpo la visione meravigliosa di un teatro pieno di matrone pelose con Nick sul palco che rispondeva alle domande, muovendosi con le mani in tasca, o lasciandosi andare su una sedia.

— Che cosa succederà se il Weaving deciderà che gli umani non sono persone?

— È una grossa domanda — replicò Ettin Gwarha.

— Cosa accadrà a Nick e a lei?

Erano nell’ufficio del generale. L’arazzo era sparito, sostituito da un ologramma che mostrava un deserto giallo sotto un cielo verde e polveroso. In cielo c’erano due lune, pallide alla luce del sole. Una era in fase crescente. L’altra era a metà. Ettin Gwarha guardò l’ologramma, poi Anna, incontrando il suo sguardo. — Credo che riuscirò a salvargli la vita. Ma è una perversione fare del sesso con gli animali… anche se, naturalmente, non così grave come fare del sesso con donne o bambini; e non teniamo animali sul perimetro; e gli animali pericolosi non possono girare liberamente nelle zone abitate da persone.

Anna aveva la pelle d’oca.

— Posso vedere dalla sua espressione che trova spiacevole ciò che dico. È quello che accade quando si fanno domande, signora Perez. Si scoprono cose che sono spesso spiacevoli. Lasci agli uomini le attività degli uomini.

Altre donne andarono e venirono. Ma i gruppi erano meno numerosi, ora, e non comprendevano politici. Il Weaving aveva le informazioni di cui necessitava, disse Ettin Gwarha. Adesso sarebbero iniziate la discussione e le rappresentazioni di Shakespeare. Queste erano state tenute come ultima cosa per dare agli Art Corps il tempo di prepararsi.

Anna cominciò a sentirsi nervosa. Non le piaceva aspettare i risultati di un qualsiasi esame, e questo era un esame davvero grosso. L’intera specie poteva essere bocciata. Le serviva qualcosa per distrarsi. Tirò fuori gli appunti su Reed 1935-C. Se li era portati dietro negli ultimi due… no, quasi tre… anni, pensando di doversi mettere al lavoro. Dapprima era stata occupata con la Mi umana; poi, finito con loro, aveva avuto da fare a cercarsi un modo per mantenersi da vivere e per tornare nello spazio; e, infine, era stata occupata lì. E forse non aveva pensato che le sarebbe servito. La sua carriera era sembrata rovinata. Ma la situazione era cambiata. Sapeva già più cose sulle donne hwarhath che su qualsiasi altro essere umano, fatta forse eccezione per Nicholas Sanders, e se avesse fatto la stessa cosa per il pianeta originario hwarhath, sarebbe stata insuperabile. Nessuno studioso umano sarebbe stato in grado di reggere il confronto.