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«Nonostante le tue stranezze», aggiunse Bodie.

«Sono così confusa.»

«Stai benissimo.»

«Non è vero.»

Bodie notò una figura entrare nella sua visuale periferica. Voltando la testa vide Pen nell’angolo della stanza. Lei si fermò, poi si tirò indietro silenziosa e salì le scale.

Appena pronta, pensò Bodie, scenderà quelle scale e io sarò qui ad aspettarla.

Si sentì eccitato e colpevole.

«Mi sono comportata male con lei?» chiese Melanie.

«Con Pen? Proprio male non direi. So che provi rivalità o complesso d’inferiorità nei suoi confronti, ma credo che potresti mostrarti un po’ più comprensiva. Non è solo tuo padre che si trova in ospedale, è anche il padre di Pen.»

«Lo so», convenne Melanie, mortificata.

«E lei deve affrontare anche questa storia delle telefonate oscene. Tutte e due le situazioni sono maledettamente traumatiche, le sono piombate addosso nello stesso momento. Sono sicuro che apprezzerebbe un piccolo appoggio morale.»

Melanie annuì e si sciolse dall’abbraccio. Aveva gli occhi rossi e umidi. Se li sfregò con la manica.

Bodie le accarezzò la nuca. «Tutto bene?»

Lei tirò su con il naso. «Non capisco perché mi sopporti.»

«Nemmeno io, ma che importa?»

Con un vago sorriso, lei si lasciò ricadere contro il cuscino ed emise un lungo sospiro. Bodie si appoggiò all’indietro, le spalle che si toccavano, e le strinse la mano.

«Cercherò di non romperti più le scatole», promise Melanie.

«Anch’io.» Lui strinse forte la mano. Lei rispose alla stretta. Dopo un po’ Bodie disse: «Mi piacerebbe provare la jacuzzi».

«Ah sì?»

«Aspettiamo che Pen abbia finito, poi saremo soli nell’acqua calda e ribollente.»

«C’è il rischio di gelare, quando usciremo.»

«Chi se ne importa?»

Pen cominciò a scendere le scale.

Bodie si coprì gli occhi.

Melanie gli diede un colpetto con il gomito.

Lui abbassò le mani e osservò Pen che scendeva le scale. Lei indossava una vestaglia azzurra che le arrivava a metà coscia e teneva un asciugamano piegato sotto il braccio.

«Hai il costume da bagno sotto la vestaglia?» volle sapere Melanie.

«Certo. Ne avevo messo uno in valigia. Pensavo già a un bagno nella jacuzzi.»

«Ci vediamo là», decise Melanie, e si alzò.

«Fantastico.»

Favoloso, pensò Bodie.

In fondo alle scale, Pen disse: «Papà tiene dei costumi di scorta nell’armadio della biancheria vicino al bagno. Non c’è fretta, l’acqua sarà calda solo fra un po’».

Bodie, ancora stupito per la decisione di Melanie, seguì la ragazza al piano superiore. Lei lo guidò all’armadio della biancheria e tirò fuori due costumi da bagno. Uno era a righe e troppo largo, perciò Bodie scelse l’altro, uno slip di nylon elasticizzato.

«Ti starà benissimo», approvò Melanie.

Trovò due grandi asciugamani e precedette Bodie in camera da letto. Indossato il costume lui sollevò i lembi della camicia per l’ispezione di Melanie.

«Perfetto.»

La stoffa aderente non solo tirava all’inguine, ma metteva in risalto gli organi genitali. Lui lasciò ricadere la camicia. «Che importa, tanto sarà buio là fuori.»

Melanie inarcò le sopracciglia, ma non protestò.

«Terrò la schiena voltata a tua sorella», promise lui.

«Sarà meglio», approvò lei e si diresse verso la porta.

«Tu non ti cambi?»

«Per mettermi che cosa?»

Bodie scrollò le spalle. Di bene in meglio, pensò. Seguì Melanie giù per le scale e fuori dalla porta. Scosso da un brivido, prese uno degli asciugamani e se l’avvolse alla vita.

Il patio era illuminato da un riflettore. Guardandosi intorno, Bodie vide un barbecue, un tavolo con le sedie e un paio di sdraio. Nessuna traccia di Pen o della jacuzzi.

Ma sentiva il ronzio di una macchina, in lontananza. Un rumore costante, come un condizionatore d’aria su una finestra.

«Da questa parte», indicò Melanie.

Lui la seguì lontano dal patio illuminato, nell’oscurità. Camminavano sui lastroni di pietra sistemati nell’erba. C’erano tanti alberi là dietro. Nessun segno di case vicine.

Si piegò sotto i bassi rami dei limoni che sporgevano sul passaggio.

Poi vide un gazebo con le pareti di graticcio su tre lati, senza tetto. Un lato era aperto. Dentro c’era la vasca sopraelevata. La testa e le spalle di Pen erano visibili al chiaro di luna.

«Benvenuti», salutò Pen mentre si avvicinavano. «Ho portato dei rinfreschi.» Sul bordo accanto a lei c’erano una bottiglia di vino con un bicchiere e due bottiglie di birra. Lei teneva in mano un bicchiere di vino.

Bodie affondò le dita nell’acqua. Sembrava un bagno caldo.

Pen allungò il braccio dietro di sé e fece scattare un interruttore. Una luce rossa si accese sul fondo. Pen indossava un bikini che probabilmente era bianco, ma che nella luce rossastra dell’acqua sembrava rosa. Bodie si voltò verso Melanie. «Prima le signore», disse.

Melanie, in piedi, posò una mano sulla piattaforma di legno che circondava la piscina e si levò le scarpe. Poi si sfilò la camicetta, la piegò accuratamente e la posò sulla piattaforma accanto agli asciugamani. Era nuda dalla vita in su. La sua pelle brillava di un riflesso rosato. I suoi capezzoli erano turgidi. Guardandola, Bodie si eccitò, il costume di nylon si gonfiò. I piccoli seni di Melanie si sollevarono e si appiattirono leggermente quando lei alzò le braccia per slacciare il nastrino di velluto. Lei lo guardava negli occhi. Si levò la gonna, la piegò e la mise sopra la camicetta. Portava minuscole mutandine di pizzo nero. Le tenne addosso, salì gli scalini di legno e si calò nella vasca. «Bello!» esclamò e si accoscio finché l’acqua le lambì le spalle. Nuvolette di vapore circondavano il suo viso.

Bodie si sbottonò la camicia. «Si vede la casa, da qui?» si informò e voltò le spalle alle ragazze. No, non vedeva la casa attraverso i cespugli e gli alberi. Cosa più importante, le ragazze non potevano vederlo davanti. Mentre si toglieva la camicia abbassò lo sguardo. Il costume era ancora più gonfio.

Avrebbe dovuto prendere l’altro.

Si voltò, tenendo davanti la camicia e cominciò a piegarla con aria indifferente mentre saliva gli scalini. Continuò nell’operazione di piegare l’indumento mentre guardava nell’acqua e vide i tre gradini sommersi. Per fortuna Pen si voltò per prendere la bottiglia di vino. Lui gettò la camicia sul mucchio degli abiti di Melanie e si affrettò a immergersi. L’acqua calda lo coprì fino al ventre.

Si accosciò. Spostandosi all’indietro, trovò la panchina di mattonelle con il posteriore. Si appoggiò e allungò le gambe in direzione di Melanie. I suoi piedi toccarono quelli di lei. Melanie era seduta alla sua destra, Pen direttamente di fronte.

«Ti piace?» chiese Melanie.

«Fantastico.»

Pen allungò un bicchiere di vino a Melanie, poi sollevò una bottiglietta di birra dal bordo e si sporse verso Bodie. Il suo bikini era allacciato dietro il collo e risaltava chiaro sulla pelle bagnata del petto. I suoi seni restavano sotto la superficie, nascosti dall’acqua piena di bollicine. Bodie prese la birra e la ringraziò.

Con la schiena contro la parete della vasca, bevve un sorso. La birra era fredda e buona. L’acqua calda lo accarezzava. Il costume era così aderente e trasparente, da farlo sentire nudo.

«Ottima, questa birra», disse.

Pen annuì. I suoi capelli biondi erano umidi e arricciati per il vapore, a Bodie piacevano le ciocche che le ricadevano sulla fronte e sulle orecchie. Lei bevve una sorsata di vino. Si era sollevata nell’acqua per bere. Il braccio bagnato era magro, le punte dei seni stavano appena sopra la superficie, lambite dall’acqua in movimento. Attraverso le minuscole onde Bodie poteva vedere il resto del reggiseno del bikini, la pelle abbronzata più giù e la chiazza di stoffa fra le gambe; ma l’acqua con quelle bollicine, trasformava ciò che vedeva in macchie confuse e distorte.