«Melanie continuò a dormire per un paio d’ore. Nel frattempo, io avevo fatto il bagno e avevo indossato la camicia da notte. Stavo leggendo a letto quando Melanie entrò in camera mia. Mi chiese dove fosse Steve, le risposi che era andato a casa. Non le riferii ciò che era successo. Ho pensato che dovesse dirglielo lui, capisci?»
«Sì», rispose Bodie. «Perché dovevi essere tu a darle la notizia?»
«A ogni modo, all’improvviso Melanie si sentì male. Rovesciò gli occhi e incominciò a tremare. Cadde sul pavimento. Io ero spaventata, non sapevo che cosa le stesse succedendo. Poi si riprese e mi guardò come se fossi una specie di mostro. Era impazzita. Mi chiamò con epiteti orribili. Disse che Steve e io avevamo fatto l’amore mentre lei smaltiva la sbornia sul divano. Le assicurai che non avevamo fatto niente, ma lei non volle credermi. Perché l’aveva visto, diceva. L’aveva visto in ogni dettaglio mentre si rotolava sul tappeto della mia camera.»
Quando finì, Pen tremava. Emise un lungo sospiro, poi aspettò fissando il bordo del materasso finché si sentì ragionevolmente calma. «Ho negato, e anche Steve, quando lei gli telefonò. Ma ancor oggi è convinta che abbiamo mentito tutti e due, che in realtà… abbiamo fatto l’amore, mentre lei dormiva. Melanie ha fiducia assoluta nelle sue visioni.»
Bodie aveva la fronte corrugata. Era accigliato da quando Pen aveva iniziato il suo racconto. «Dev’essere terribile sentirsi accusare di qualcosa che non si è fatto.»
«Sì. Ti fa desiderare perfino di aver fatto qualcosa per meritartelo.»
Bodie increspò le labbra. «Fossi andata a letto con quel tale…»
«Non era il mio tipo», replicò Pen e sorrise suo malgrado. «A ogni modo, quelle accuse erano troppo, ma…»
«Questo spiega un sacco di cose di te e Melanie… il rancore che prova verso di te. Mette in tensione anche il sottoscritto, capisci?»
«Posso immaginarlo. Sono sicura che mia sorella pensa che non vediamo l’ora di saltare in un letto insieme.» Subito Pen si pentì di aver detto una cosa simile. Si accorse di arrossire. «Torniamo alle sue visioni», suggerì.
«Giusto. Le sue visioni.»
«Ne ha avute almeno due che erano completamente fasulle: Steve e io, e l’aereo che non è esploso.»
«Lei non crede di sbagliare a proposito di te e Steve», le fece notare Bodie, «ma la faccenda dell’aereo potrebbe aver scosso leggermente la sua sicurezza.»
«Sì, penso di sì.»
«Be’, l’ultima visione l’ha convinta assolutamente che Harrison ha investito tuo padre, ed è certa che Joyce lo abbia aiutato a preparare la trappola. Ha intenzione di fare qualcosa in proposito.»
«Per esempio?» volle sapere Pen.
«Ha detto: ‘La pagheranno’.»
«Sta pensando a una vendetta?»
«Sembrerebbe.»
«Oh, Gesù.»
«Ecco perché dovevo parlarti. Credo che dobbiamo fare qualcosa.»
«Forse sarà meglio che tu la riporti a Phoenix.»
«Non credo che accetterà.»
«Hai qualche idea, dunque?» domandò Pen.
«La cosa principale è sorvegliarla.»
«Non è mai stata violenta, che io sappia.»
«Nessuno aveva tentato di uccidere suo padre, prima d’ora.»
«Non sappiamo se loro…»
«Lei lo sa. Ne è assolutamente certa. E io credo che esista una possibilità che abbia ragione. Le sue visioni hanno fatto centro quasi sempre.»
«Io direi al cinquanta per cento.»
«Credo che abbia ragione quando afferma che quei due sono amanti. Tu che ne pensi?» volle sapere Bodie.
«Non ne sono convinta», replicò Pen, «ma ho i miei sospetti.»
«Se lo sono, è logico pensare che abbiano deciso di eliminare tuo padre.»
«Difficile crederlo.»
«La gente commette degli omicidi ogni giorno.»
«Questo lo so.»
«E le persone uccise, per lo più, sono amici o membri della famiglia.»
Pen annuì. «Ho svolto qualche ricerca sull’argomento.»
Bodie si scostò la trapunta dalle spalle e si chinò in avanti, i gomiti sulle ginocchia. «Non dico che siano colpevoli. Il fatto è che Melanie crede che lo siano. Potrebbe aver ragione o no, ma di sicuro farà qualcosa. Se soltanto la sorvegliamo, possiamo aiutarla.»
«Aiutarla a far che?»
«A inchiodare quei due», rispose Bodie.
«Che cosa?»
«È solo sorvegliando Melanie, che possiamo darle una mano. Prima di tutto cerchiamo di convincerla che la visione non basta. Poi ci offriamo di aiutarla a investigare. Credo che accetterà.»
«E noi investighiamo?»
«Solo curiosando qua e là. Non si può mai sapere, magari troviamo realmente qualche prova.»
«Improbabile.»
«Se troviamo le prove, le portiamo alla polizia. Se facciamo fiasco, perlomeno avremo tenuto Melanie lontano dai guai per un po’, e forse alla fine si convincerà che i due non c’entrano per niente.»
«C’è un problema. Si suppone che io non sappia nulla della sua visione, e non credo che farebbe salti di gioia se venisse a sapere che sei venuto in camera mia per mettermi al corrente.»
«Dille che hai dei sospetti. Ora come ora, lei crede che tu stia dalla parte di Joyce.»
«Te l’ha detto?»
Bodie annuì.
«Non posso biasimarla.»
«Ma se le confidi di avere dei dubbi sul conto di Joyce credo che ti considererà un’alleata e si confiderà con te.»
«È come cospirare contro di lei.»
«Joyce, vuoi dire?»
«Melanie.» Pen sospirò. «Non lo so. Se cominciamo a cercare indizi o cose simili, potremmo alimentare le sue illusioni.»
«Sempre che siano illusioni.»
«Già. E se Melanie ha ragione, sarei ansiosa come chiunque altro di vedere quei due ricevere quello che si meritano.»
«Dillo a Melanie.»
«Forse sarebbe bene che glielo facessi capire.»
«Credo che sarà contenta di sapere che sei dalla sua parte.»
«Forse.»
Bodie si alzò. «Sarà meglio che vada.» Sollevò la trapunta dalle spalle e la portò ai piedi del letto. «A proposito di alimentare illusioni… Se si sveglia e scopre che sono stato qui…» Sistemò la trapunta sul letto. «Non crederà mai che è stata una visita innocente.»
«Non so fino a che punto lo fosse davvero.»
Bodie sbarrò gli occhi.
«Non intendevo questo.» Di nuovo Pen si sentì arrossire. «Alludevo al fatto che stiamo complottando contro di lei.»
Bodie annuì e andò alla porta. Si fermò con la mano sulla maniglia e guardò Pen. «I tempi sono cambiati.»
«Credo che dovremmo seguire la linea di Melanie.»
Lui sorrise. «Buonanotte, Pen.»
«Buonanotte».
13
Melanie non era in camera.
Bodie si girò e chiuse gli occhi di nuovo. Il letto era troppo caldo e comodo per alzarsi. Si chiese dove fosse andata Melanie.
Poi immaginò Pen nella sua camera, la sera prima, seduta sul letto con le gambe incrociate: i biondi capelli arruffati, gli occhi azzurri, le minuscole efelidi sul naso. Rivide il lucido pigiama blu aperto sul collo, il modo in cui aderiva ai seni e come ricadeva sul grembo. I pantaloni tesi sulle ginocchia. Le caviglie nude e sottili.
Bodie soffriva nel soffermarsi sull’immagine della ragazza. Se soltanto… Se soltanto che cosa?
Chissà, se avesse cominciato a piangere… Ma lei non sembrava sul punto di piangere. Però, se avesse pianto avrebbe potuto consolarla, avvicinarsi al letto e metterle un braccio attorno alle spalle. L’avrebbe stretta dolcemente mentre piangeva e l’avrebbe baciata.
Dio, baciarla. Solo tenerla stretta e baciarla.
Il pensiero gli diede un vuoto allo stomaco.
Non preoccuparti, Melanie, pensò. Non succederà mai.