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«Così immagino. Quando ci siamo stati la porta di servizio non era chiusa a chiave.»

«Perciò lei è entrata, naturalmente.»

«Siamo entrati tutti e due.»

«Santo cielo.»

Bodie scrollò le spalle. «Ho pensato: tanto siamo già entrati nel garage.»

«Avete trovato qualcosa, nella casa?»

Lui ripassò nella mente qualche eufemismo per trovare le parole adatte. Sperma con un altro nome… «C’era qualche indicazione che fossero stati nel letto insieme…»

Pen arrossì. «Come sei letterario», commentò.

«Come Robert B. Parker.»

«Niente altro di… più incriminante?»

«Non ci siamo fermati. Ho trascinato via Melanie più presto che ho potuto.»

«Ma tu credi che ora sia laggiù?» incalzò Pen.

«Lei era riluttante a venire via. Appena siamo tornati qui, è ripartita con la mia macchina. Questo è successo verso l’una. Da allora è sparita.»

«Ma sono passate quasi tre ore!»

«Lo so, lo so. E io me ne sto seduto qui.» Bodie allungò il braccio dietro, prese la bottiglia di birra e bevve un sorso. «Ne vuoi?»

«Bodie!»

«Hai qualche idea?»

Lei tese una mano. Bodie si alzò. Pen sbirciò il suo corpo e si affrettò a distogliere lo sguardo mentre lui avanzava verso uno scalino e le porgeva la bottiglia. Lei bevve, la testa inclinata indietro, gli occhi chiusi per un momento. Gli restituì la bottiglia. «Grazie.» Si sfregò la mano sulla coscia nuda. Lasciò una macchia umida…

Bodie sedette, l’acqua calda gli raggiungeva le spalle. Si portò la bottiglia alle labbra. Pochi secondi prima Pen vi aveva posato le sue.

«Stupida e idiota», mormorò lei, scuotendo la testa. «Scusa. Non dovrei… E tu che cos’hai intenzione di fare, aspettare e sperare che torni a casa?»

«Qualcosa di simile. Se lei si trova nella casa di Harrison, è nascosta da qualche parte. Perciò può darsi che non riesca ad allontanarsi quando vuole. Insomma, è bloccata laggiù finché non si presenta l’occasione di sgusciar fuori. E se anche le si presenta un’occasione, può darsi che la scarti. Voglio dire, Melanie dev’essere disperata perché in caso contrario non avrebbe mai fatto una cosa simile. Probabilmente è convinta che questa sia la migliore occasione per smascherare quei due.»

Pen annuì. Capiva ed era d’accordo. «Però, può anche darsi che sia stata colta sul fatto.»

«Lo so.»

«Che succede se sono proprio loro che… hanno fatto questo a papà?»

«In tal caso Melanie si è cacciata in un guaio molto serio.»

«O peggio.»

«Ma se non l’hanno presa e noi entriamo per liberarla…»

«Non possiamo limitarci ad aspettare.»

«Bisogna pensare anche a Melanie, tuttavia. Non ci perdonerà mai se la trasciniamo via prima che abbia avuto modo di sentire qualche dichiarazione realmente incriminante.»

«Posso vivere senza il suo perdono. È tanto tempo che mi ci sono abituata.» Gli occhi di Pen avevano un’espressione spaventata. «Lui ha una pistola, Bodie. Harrison ha una pistola.»

«Maggior ragione per non aggredirlo.»

«Oggi ho comperato un fucile», annunciò Pen.

«Oh, fantastico. C’è la possibilità di assistere a una sparatoria?»

«Lui sarebbe capace di ucciderla. È capace… di tutto.»

«D’accordo, faremo qualcosa. Non so che cosa, ma…»

«Dobbiamo.»

Bodie bevve un sorso di birra e si alzò. Pen rimase seduta sul bordo della vasca, vicino agli scalini. Voltandosi, lui allungò il braccio e spense l’impianto di riscaldamento.

«Forse possiamo ideare un piano», suggerì Pen, sempre seduta.

Bodie camminò nell’acqua verso gli scalini.

«Non so quale», aggiunse lei.

«Penseremo qualcosa.» Lui aveva la gola stretta. Fissava dritto davanti a sé pur di non guardarla in faccia mentre saliva il primo gradino.

Bodie si levò l’asciugamano dalle spalle e glielo offrì. «Vuoi asciugarti le gambe?»

«Grazie.» Lei lo prese e si chinò, i capelli ricaddero ai lati del viso mentre si passava l’asciugamano sulle gambe. Poi glielo restituì e calzò i sandali.

«Mi tieni la bottiglia, per favore?» chiese lui.

Lei la prese mentre Bodie si asciugava e guardandolo disse: «Dobbiamo inventare un trucco per farli uscire di casa».

«Per esempio, telefonare per avvertirli che tuo padre vuole vederli?»

«Ah, già.» Lei abbassò rapidamente gli occhi e li socchiuse come se guardasse qualcosa nei cespugli. «Non lo so», ammise e bevve un sorso di birra.

Bodie finì di asciugarsi, avvolse l’asciugamano attorno alla vita e si diresse verso casa.

Pen lo seguì. «Sai», osservò, «può darsi che Melanie non sia neppure in casa di Harrison, forse è andata da qualche altra parte. Voglio dire, non ti ha detto dove andava?»

«No.»

«Prima di agire, dovremmo andare a vedere se il tuo furgone è nei paraggi.»

«Prima vorrei fare una doccia.»

«Vai pure.»

Bodie aprì la porta a vetri scorrevole, si fece da parte per lasciar passare Pen ed entrò in cucina dopo di lei. Il dietro dei suoi pantaloncini bianchi era leggermente sporco. Lui lasciò vagare lo sguardo sulle gambe della ragazza. «Faccio in fretta», promise.

Pen rimase in cucina e Bodie salì al piano superiore. Cercò di non pensare al fatto di essere solo in casa con lei, ma era difficile non farlo.

Non succederà niente, si disse Bodie. Non eccitarti. Tu non oseresti e lei non ci starebbe. Nessuno dei due vuole pugnalare Melanie alle spalle.

Ma lasciò aperta la porta del bagno. Si sfilò il costume e lo gettò nel lavabo.

Il bikini bianco di Pen era appeso sopra la porta della doccia. Si sarebbe bagnato, se lo lasciava là. Tirò giù l’indumento. La rivide in bikini nella vasca termale. L’immaginò mentre se lo toglieva nel bagno. Era tentato di accarezzare l’indumento, ma si affrettò ad appenderlo all’asta dell’asciugamano.

Fece la doccia. Immaginò di vedere Pen sgusciare nella cabina e chiudere la porta a vetri. Lei era nuda. Ti dispiace se ti faccio compagnia?

Non tormentarti, concluse Bodie. Non verrà.

Non venne.

Quando ebbe finito di fare la doccia, Bodie percorse il corridoio fino alla camera da letto con l’asciugamano stretto alla vita. Si vestì rapidamente e scese a pianterreno. Trovò Pen sul divano del soggiorno, appoggiata allo schienale con le gambe tese davanti a sé. Accanto a lei c’era la sua borsetta, con la cinghia a tracolla. «Pronto?» domandò.

«Pronto.»

Uscirono e si avvicinarono alla macchina di Pen. Bodie la osservò mentre saliva e avviava il motore. In San Vicente lei abbassò la visiera per ripararsi gli occhi dal sole del tardo pomeriggio. All’ombra della visiera le sue guance e il labbro superiore sembravano dorati.

Lei lo guardò.

«Sto solo pensando», spiegò lui.

«Oh?»

Lui non pensava a niente, ammirava semplicemente il viso di Pen. «E se Melanie non è laggiù?» osservò dopo un secondo.

«Sarebbe un bel sollievo», commentò Pen.

«Se non c’è, dov’è?»

Pen scosse leggermente la testa. «Cosa più importante: che cosa facciamo se è là?»

«Che ne so?»

«Vorrei tanto che fosse rimasta a Phoenix.»

Bodie si sentì offeso.

«Non alludo a te», precisò Pen, come se capisse.

«Io l’ho solo accompagnata.»

«Tu sei stato gentile. Scommetto che ora sei pentito, non è così? Ti sei cacciato in un gran pasticcio.»

«Ha i suoi lati positivi.»

Pen teneva gli occhi sulla strada.

Non avrei dovuto dirlo, pensò Bodie.

«Già», convenne Pen. «Ho sentito Melanie ricompensarti, la notte passata. Le pareti sono sottili.»