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Gli Stati Uniti hanno di fatto impedito al Rifugio di essere rappresentato in qualsiasi legislatura o corpo legislativo a causa del dilagante e ignorante odio dei Dormienti verso gli Insonni.

Gli Stati Uniti hanno imposto tasse rovinose al Rifugio, operando così de facto l’emissione di tasse senza la possibilità della rappresentazione e, quindi, prendendo con la minaccia della forza i frutti del lavoro dei cittadini del Rifugio.

In cambio di tali tasse, gli Stati Uniti non hanno fornito alcuna protezione, alcun beneficio sociale, alcuna rappresentazione legale o vantaggi commerciali al Rifugio. Nessun cittadino del Rifugio utilizza strade federali o statali, scuole, biblioteche, ospedali, tribunali, protezione da parte della polizia, protezione da parte dei pompieri, benefici dell’assistenza sociale, intrattenimenti pubblici intesi a far guadagnare la rappresentazione politica tramite voti o un qualsiasi servizio governativo. Quando i cittadini del Rifugio frequentano le istituzioni per diplomarsi negli Stati Uniti, pagano interamente le tasse di iscrizione e le spese, ignorando la pubblica carità.

Gli Stati Uniti hanno eretto barriere commerciali contro le imprese del Rifugio sotto forma di ineguaglianza fiscale e quote commerciali, costringendo il Rifugio a trattare con potenze straniere o altri per operare sempre in condizioni che maltrattano il nostro popolo e consumano le nostre sostanze.

Gli Stati Uniti hanno impedito l’amministrazione della giustizia, rifiutandosi di accettare leggi che conferissero un potere giudiziario allo stesso Rifugio, così che noi siamo deprivati del basilare diritto giuridico di essere giudicati da una giuria di nostri pari.

Infine, gli Stati Uniti hanno usato contro il Rifugio la minaccia di intervento armato, qualora non ci fossimo conformati a tutte queste condizioni immorali e ingiuste, destituendo di fatto il vero governo del Rifugio e muovendo guerra contro di noi.

Per questi motivi noi, rappresentanti del Rifugio, riuniti nel Consiglio Generale, facendo appello al Supremo Giudice del Mondo e affermando la rettitudine delle nostre intenzioni, nel nome dell’autorità del popolo del Rifugio, dichiariamo e rendiamo noto solennemente che questa colonia orbitale è, e ha diritto di essere, uno stato libero e indipendente; che siamo sollevati da qualsiasi alleanza con gli Stati Uniti d’America e che tutte le connessioni politiche fra noi e gli Stati Uniti sono e devono essere sciolte. In qualità di stato libero e indipendente, il Rifugio ha il potere di muovere guerra, stipulare pace, stringere alleanze, stabilire commercio e operare tutti gli altri atti che rientrano nel diritto degli stati indipendenti. Noi del Rifugio dichiariamo inoltre che il nostro primo atto in qualità di stato indipendente sarà quello di rifiutare il giogo del tributo allo straniero sotto forma di tasse rovinose e inique della stima trimestrale per le imprese, imposte ingiustamente il 15 gennaio di questo anno 2092, seguite da altre simili tasse che gli Stati Uniti potrebbero cercare di imporre per la nostra rovina e per il danno il 15 aprile di questo stesso anno.

A sostegno di questa dichiarazione noi, legittimi eletti e rappresentanti del Rifugio, impegniamo le nostre rispettive vite, i nostri beni e il nostro sacro onore.

La copia all’olonotiziario mostrava quattordici firme, capeggiate da un grosso scarabocchio, Jennifer Fatima Sharifi. La scrittura tipica di Jennifer era stata piccola e precisa, ricordava Leisha.

Stella disse: — Lo hanno fatto. Lo hanno fatto sul serio.

Jordan chiese: — Leisha, che accadrà ora?

— Il fisco aspetterà il mancato pagamento delle tasse del 15 gennaio. Se non arriveranno i soldi, istruirà un processo penale contro il Rifugio. Questo significa che avranno il diritto di confiscare fisicamente i beni materiali da trattenere in qualità di garanzia per i soldi che devono avere.

— Confiscare fisicamente il Rifugio? Senza nemmeno un’udienza né niente?

— Il procedimento penale implica come primo atto la confisca, come secondo il processo. È il motivo per cui, probabilmente, Jennifer ha scelto questo modo di agire. Tutti si dovranno muovere molto in fretta. Metà del Congresso è via in vacanza. — Leisha notò quanto sembrasse distaccata, quanto sembrasse calma. Quanto sorprendente.

Stella chiese: — Ma confiscare il Rifugio… come, Leisha? Con l’esercito? Un assalto?

Jordan ipotizzò: — Potrebbero farlo saltare in aria con un singolo missile Truth.

— Ma non lo faranno — ribatté Stella — perché questo distruggerebbe proprio quelle proprietà che il fisco vuole tentare di confiscare. Dovrà esserci un’invasione. Ma sarebbe altrettanto difficile sul Rifugio… gli ambienti orbitali sono fragili. Leisha, che diavolo sta macchinando Jennifer?

— Non lo so — rispose Leisha. — Guarda le firme. Richard Anthony Keller Sharifi, Najla Sharifi Johnson, Hermione Wells Keller: i figli di Richard si sono sposati. Non penso che Richard lo sappia.

Stella e Jordan si scambiarono un’occhiata. — Leisha — fece Stella con il suo tipico tono acido — non ti sembra che ci sia in ballo di più che qualche notizia di famiglia? È una guerra civile! Jennifer è finalmente riuscita a separare virtualmente tutti gli Insonni dal resto del paese, dal corpo principale della società americana.

— E mi vorresti dire — chiese Leisha sorridendo senza mostrare alcun divertimento — che noi dodici seduti qui in questa tenuta dimenticata nel deserto non abbiamo fatto esattamente la stessa cosa?

Nessuno degli altri le rispose.

— Pensi che il Rifugio sia all’altezza degli Stati Uniti? — chiese Stella alla fine.

— Non so — rispose Leisha, e Stella e Jordan si lanciarono un’altra occhiata sbalordita. — Non sono la persona giusta a cui chiedere. In tutta la mia vita non sono mai riuscita a dire la cosa giusta su Jennifer Sharifi.

— Ma, Leisha…

— Vado giù al ruscello — li interruppe Leisha. — Chiamatemi, se scendiamo in guerra.

Lasciò Stella e Jordan a fissarsi a vicenda, sconcertati e arrabbiati con lei, incapaci di vedere la differenza fra criminale indifferenza e quella che, per Leisha, era una cosa ancora peggiore: criminale inutilità.

Fin dall’inizio, il Congresso degli Stati Uniti prese molto seriamente la minaccia di secessione del Rifugio. Era degli Tnsonni. I senatori e gli uomini del congresso, sparpagliatisi nelle varie circoscrizioni elettorali per le vacanze invernali, si riunirono velocemente a Washington. Il Presidente Calvin John Meyerhoff, un uomo massiccio che si muoveva lentamente ribattezzato dai notiziari "Silente Cal II", nonostante tutto possedeva un cervello raffinato, sintonizzato finemente sulla politica estera. Se Mayerhoff aveva trovato ironico che la più importante crisi estera del suo primo mandato in scadenza coinvolgesse una sezione degli Stati Uniti che faceva tecnicamente parte della contea di Cattaraugus nello stato di New York, l’ironia non era presente in alcuna delle dichiarazioni alla stampa emesse dall’Ufficio Ovale.

Gli olonotiziari dei Vivi, tuttavia, trovarono la minaccia del Rifugio istericamente buffa, ottimo materiale per i siparietti comici di due minuti che rappresentavano la forma preferita di intrattenimento. Pochi Vivi avevano mai sentito parlare o conosciuto qualche Insonne o avevano avuto a che fare con loro, i cui rapporti si svolgevano principalmente con la classe dei Muli che curava gli affari che mandavano avanti la nazione. Un olocanale di Vivi fece allegramente la previsione: — Prossimi alla secessione: Oregon! La storia segreta! — La scenetta venne recitata da oloattori dalle palpebre sigillate che si trovavano in centro a Portland, farneticando che era necessario per il popolo dell’Oregon "sciogliere i legami politici che lo connettevano con un altro popolo". Striscioni con la scritta OREGON LIBERO comparvero improvvisamente alle corse degli scooter, alle narcofeste, nelle sale da ballo pubbliche. Un corridore di nome Kimberly Sands vinse la corsa invernale di Belmont su uno scooter con la bandiera dell’Oregon sovrapposta a quella degli Stati Uniti.