— Miranda, che ci fai qui? Dovresti sapere che è una cosa inopportuna e pericolosa.
— Sei tu quella che ha creato il pericolo — disse Miri. Jennifer restò inorridita per l’espressione negli occhi della ragazzina. Non lasciò che quella sensazione trapelasse.
— Miranda, hai due possibilità di scelta. Potete andare via tutti adesso, immediatamente, oppure le guardie vi porteranno via con la forza. Questa è una riunione di guerra, non una riunione scolastica. Tutto ciò che potete avere da dire al Consiglio può aspettare finché questa crisi non sarà terminata.
— No, non può — ribatté Miri. — Si tratta della crisi. Hai minacciato gli Stati Uniti senza il consenso del resto del Rifugio. Hai convinto il resto dei membri del Consiglio, li hai tiranneggiati oppure li hai corrotti…
— Fai portare via i bambini — disse Jennifer a Will. Le guardie che indossavano le così poco familiari uniformi si erano già ammassate nella cupola affollata. Una donna afferrò le braccia di Miri. Nikos disse a voce altissima: — Non fatelo. Noi Superintelligenti abbiamo il controllo completo dei sistemi del Rifugio. Mantenimento in vita, comunicazioni, difesa, tutto quanto. Abbiamo inserito programmi nascosti che non potreste nemmeno cominciare a comprendere.
— Non più di quanto i Dormienti possano comprendere i vostri virus modificati geneticamente — aggiunse Miri.
La donna che aveva bloccato le braccia di Miri assunse un’espressione completamente confusa. Il dottor Toliveri ruggì, infuriato: — È impossibile!
Nikos ribatté: — Non per noi.
Jennifer studiò i ragazzini, il cervello le turbinava. — Dov’è Terry Mwakambe?
— Non qui — rispose Nikos. Parlò nella ricetrasmittente che aveva sul bavero. — Terry, assumi il controllo del terminale di Cassie Blumenthal. Collegala con il sistema di difesa esterna di Charles Stauffer.
Davanti al terminale, Cassie Blumenthal emise un suono breve e soffocato. Impartì comandi vocali alla console, quindi si portò sui comandi manuali e prese a digitare rapidamente, Le si spalancarono gli occhi. Charles Stauffer balzò in avanti. Digitò quelli che Jennifer, inebetita, pensò dovessero essere codici di sovrapposizione programmi. Jennifer mantenne un tono di voce pacato.
— Consigliere Stauffer?
— Abbiamo perso il controllo. Ma i portelli dei missili si stanno aprendo… Adesso si stanno chiudendo.
Miranda intimò: — Di’ agli Stati Uniti che distruggerete i pacchetti con i virus sulla Terra in cambio dell’immunità per il resto del Rifugio, eccetto che per i membri del Consiglio. Di’ loro che distruggerai gli organismi, fornirai agli Stati Uniti l’indicazione dei luoghi in cui sono stati nascosti e aprirai il Rifugio all’ispezione federale. Se non farai queste cose… allora lo faremo noi Super.
Robert Dey trasse un veloce respiro. — Non potete farlo.
Allen ribatte con estrema convinzione: — Sì. Possiamo. Vi prego, credeteci.
— Siete bambini! — disse qualcuno con una durezza tale che a Jennifer occorse un minuto per identificare la voce. Hermione.
— Siamo come voi ci avete fatto — rispose Miri.
Jennifer fissò la nipote. Quella… ragazzina, quella ragazzina che non aveva mai ricevuto sputi perché era Insonne, che non era mai stata chiusa a chiave in una stanza da una madre che era marcia di gelosia per la bellezza che sua figlia non avrebbe mai perduto, anche se la bellezza della madre stava inesorabilmente sbiadendo, che non era mai stata rinchiusa in una cella lontana dai propri figli, che non era mai stata tradita da un marito che odiava la propria insonnia, quella ragazzina viziata e coccolata cui tutto era stato dato stava tentando di ostacolare lei, Jennifer Sharifi, che aveva addirittura creato quel Rifugio con la propria forza di volontà. Quella ragazzina insignificante avrebbe distrutto tutto ciò per cui Jennifer aveva lavorato, sofferto, pianificato per una vita dedicata alla sua gente, al benessere e all’indipendenza degli Insonni. No. Nessuna ragazzetta marcia ed egoista fino al midollo avrebbe rovinato il futuro della sua gente, il futuro per cui Jennifer aveva combattuto. Il futuro che aveva creato. Aveva voluto con il suo spirito che si muoveva attraverso quello che era stato un vuoto privo di speranza. No.
Disse alle guardie: — Prendeteli tutti. Portateli nell’edificio di detenzione e metteteli in una camera di sicurezza. Prima, però, togliete ogni oggetto tecnologico da ognuno di loro. — Esitò, ma soltanto per un istante. — Spogliateli per perquisirli alla ricerca di qualsiai oggetto tecnologico nascosto, e non permettete loro di tenere nulla, nemmeno un capo di vestiario che possa apparire inoffensivo. Nulla.
— Jennifer, non puoi farlo! — disse Robert Dey. — Sono i nostri… i tuoi… i nostri figli!
— Prendi una decisione — disse Miranda. — Oppure è questa?
Erano passati interi anni da quando Jennifer si era concessa di provare odio. Esso le crebbe dentro, nero e viscoso, da tutti i recessi della mente in cui non si era mai permessa di entrare. Per un istante fu talmente inorridita da non riuscire a vedere. Quindi, le si schiarì la vista e fu in grado di proseguire fino in fondo. — Trovate Terry Mwakambe. Immediatamente. Mettetelo insieme con gli altri. State particolarmente attenti che non abbia nulla con sé, nemmeno un pezzetto di stoffa apparentemente innocua.
— Jennifer! — gridò John Wong.
— Tu sai, vero — disse Miri direttamente a Jennifer. — Tu sai che cosa è Terry. Anche più di quello che sono io, Nikos oppure Diane: oppure pensi di saperlo. Pensi di capire noi proprio nello stesso modo in cui i Dormienti hanno sempre pensato di capire te. Non ti hanno mai attribuito un’umanità di base, vero? Tu eri diversa, e quindi non facevi parte della loro comunità. Eri malvagia, intrigante, fredda… e molto, molto migliore di loro. E pensavate di essere migliori, tutti voi Insonni. Ecco perché li hai chiamati mendicanti. Ma noi siamo meglio di te, e così tu hai ucciso uno di noi perché non eri più in grado di controllarlo, vero? Adesso noi siamo capaci di fare cose che tu non avresti mai nemmeno immaginato. Chi sono ora i mendicanti, Nonna?
Jennifer disse, con un tono di voce che non riconobbe, ma calmo, calmo: — Spogliateli adesso. Togliete tutti gli oggetti tecnologici, anche se non li riconoscete. E… imprigionate anche mio figlio. Con loro.
Ricky Sharifi non fece altro che sorridere.
Miri cominciò a togliersi i vestiti. Dopo un momento di incertezza e un breve comando di Nikos, un comando che Jennifer non comprese (avevano forse un loro linguaggio?) anche gli altri ragazzi cominciarono a spogliarsi. Allen Sheffield scagliò la ricetrasmittente che aveva sul bavero sopra il tavolo in metallo lucido; produsse un forte rumore metallico nel silenzio paralizzato, e il ragazzo sorrise. Nemmeno il più giovane dei Super si mise a piangere.
Miri si fece passare la camicia sopra la testa. — Tu hai dato la vita alla comunità. Ma noi Super non facciamo parte di quella comunità adesso, vero? Tu hai ucciso uno di noi che avrebbe potuto creare un ponte fra la vostra comunità e la nostra, il migliore e il più generoso di noi tutti. Lo hai ucciso perché non rientrava più nella tua definizione di comunità. Adesso non ci rientriamo nemmeno noi. Tanto per cominciare noi sogniamo. Lo sapevi, Jennifer? Sogno lucido. Insegnatoci da un Dormiente. — Miri scalciò via i sandali.
Cassie Blumenthal disse con la voce pervasa dal panico: — Non riesco a riprendere il controllo dei sistemi di comunicazione.
— Basta adesso — disse Charles Stauffer. — Ragazzi, rimettetevi i vestiti!
— No — disse Miri. — Perché a quel punto sembreremmo membri della tua comunità, vero, Jennifer? E non lo siamo. Non potremo esserlo mai più.
Qualcuno disse in una ricetrasmittente: — Abbiamo preso Terry Mwakambe. Non sta opponendo resistenza.
Miri continuò: — E non ti importa realmente nemmeno della tua comunità. Altrimenti avresti accolto la scelta che ti abbiamo offerto. In quel modo, soltanto tu avresti affrontato il processo per tradimento. I mendicanti avrebbero garantito l’immunità al resto del Consiglio. Adesso verranno processati tutti per cospirazione e tradimento. Avresti potuto salvarli e non lo hai fatto, perché questo avrebbe significato rinunciare al tuo personale controllo su quelli che sono nella tua comunità e quelli che sono fuori, vero? Be’, lo hai perso comunque. Il giorno in cui hai ucciso Tony. — Miri si strappò i pantaloncini. Rimase in piedi nuda, con gli altri Super dietro di lei. Alcune delle ragazzine si coprirono i seni appena accennati incrociando le braccia; alcuni dei ragazzi tennero le mani davanti ai genitali. Nessuno di loro però si mise a piangere. Fissarono Jennifer con occhi freddi, non da bambini, come se lei avesse confermato loro qualcosa, come se stessero pensando, pensando cose inconoscibili. Miri restò scoperta, con i capezzoli sui piccoli seni eretti, lo scuro pelo sul pube fitto come i capelli di Jennifer. La sua grossa testa deforme era tenuta dritta. Sorrise.