Leisha nascose il volto sulla spalla del padre. Alice venne trasferita alla scuola elementare Carl Sandburg e prese a recarvisi con lo stesso pulmino giallo della figlia dei Cook.
Una settimana dopo, Papà disse loro che la Mamma si sarebbe dovuta ricoverare in un ospedale per smetterla di bere così tanto. Quando la Mamma fosse uscita, disse lui, sarebbe andata a vivere da un’altra parte per qualche tempo. Lei e Papà non erano felici. Leisha e Alice sarebbero rimaste con Papà e avrebbero visitato la Mamma ogni tanto. Comunicò loro queste cose con grande attenzione, cercando le parole più adatte alla verità. La verità era molto importante, Leisha lo sapeva già. Verità significava essere fedeli a se stessi, al proprio essere speciali. Alla propria individualità. Un individuo rispettava i fatti e quindi diceva sempre la verità.
La Mamma, Papà non lo disse ma Leisha lo sapeva lo stesso, non rispettava i fatti.
— Non voglio che la Mamma vada via — disse Alice. Cominciò quindi a piangere. Leisha pensò che Papà avrebbe preso in braccio Alice, ma lui non lo fece. Rimase semplicemente in piedi, guardandole tutt’e due.
Leisha abbracciò Alice. — Va tutto bene, Alice. Va tutto bene! Noi faremo in modo che vada tutto bene! Giocherò con te per tutto il tempo che non saremo a scuola e così non sentirai tanto la mancanza della Mamma!
Alice strinse forte Leisha. Leisha voltò la testa per non essere costretta a vedere il volto del padre.
3
Kenzo Yagai doveva arrivare negli Stati Uniti per una conferenza. L’argomento del discorso, che avrebbe tenuto a New York, Los Angeles e Chicago, con una replica a Washington in qualità di intervento speciale al Congresso, era "ulteriori implicazioni politiche dell’energia a basso costo". Leisha Camden, che aveva undici anni, gli sarebbe stata presentata personalmente dopo la conferenza di Chicago, come aveva organizzato suo padre.
La piccola aveva studiato la teoria della fusione a freddo a scuola, e il suo insegnante di studi generali aveva evidenziato i cambiamenti avvenuti nel mondo a causa delle applicazioni a basso costo del brevetto di Yagai su ciò che, fino alla sua scoperta, era stata una teoria irrealizzabile: la crescente prosperità del Terzo Mondo; gli spasimi mortali dei vecchi sistemi comunisti; il declino degli stati petroliferi; il rinnovato potere economico degli Stati Uniti. Il gruppo di studi di Leisha aveva preparato un servizio giornalistico, e lo aveva filmato con l’equipaggiamento professionale della scuola, su come viveva una famiglia americana del 1985 con l’energia ad alto costo e la fiducia nell’assistenzialismo dovuto alle tasse e su come viveva, invece, una famiglia del 2019 con l’energia a basso costo e la fiducia nel contratto come base di civiltà. Leisha era rimasta sconcertata da alcune parti della sua ricerca.
— Il Giappone considera Kenzo Yagai un traditore del paese — disse a suo padre durante la cena.
— No — rispose Camden — "alcuni" giapponesi lo pensano. Diffida sempre delle generalizzazioni, Leisha. Yagai ha brevettato e patentato l’energia-Y negli Stati Uniti perché qui esistevano, quanto meno, le braci morenti dell’iniziativa individuale. Grazie alla sua invenzione, il nostro intero paese è lentamente tornato verso la meritocrazia individuale e il Giappone è stato lentamente costretto a seguirlo.
— Tuo padre ha sempre creduto in questo — fece Susan. — Leisha, mangia i piselli. — Leisha mangiò i piselli. Susan e Papà erano sposati da meno di un anno: le faceva ancora un’impressione un po’ strana averla lì, ma era gradevole. Papà diceva che Susan rappresentava un valido apporto all’unità familiare: intelligente, motivata e allegra. Proprio come Leisha.
— Ricorda, Leisha — disse Camden — un uomo valido per la società e per se stesso non si basa su quello che pensa che altre persone dovrebbero fare, essere o sentire, ma su se stesso. Su quello che sa effettivamente fare e fare bene. La gente si scambia ciò che sa fare bene e tutti ne traggono beneficio. Lo strumento basilare della civiltà è il contratto. I contratti sono volontari e portano a un mutuo beneficio, al contrario della coercizione, che è sbagliata.
— Il forte non ha alcun diritto di prendere una qualsiasi cosa al debole usando la forza — disse Susan. — Alice, mangia anche tu i piselli, tesoro.
— Né il debole di prendere qualsiasi cosa con forza a chi è forte — proseguì Camden. — Ecco la base di quello che sentirai dire da Kenzo Yagai questa sera, Leisha.
Alice interruppe: — A me non piacciono i piselli.
Camden ribatté: — Al tuo corpo sì. Ti fanno bene.
Alice sorrise. Leisha si sentì alleggerire il cuore: Alice non sorrideva più frequentemente a tavola. — Il mio corpo non ha un contratto con i piselli.
Camden disse, con una certa impazienza: — Sì che ce l’ha. Il tuo corpo trae beneficio dai piselli. Adesso mangia.
Il sorriso di Alice svanì. Leisha abbassò lo sguardo sul proprio piatto. All’improvviso vide una via di fuga. — No, Papà, ascolta: il corpo di Alice trae beneficio, ma i piselli no! Non lo si può considerare un mutuo beneficio e quindi non è un contratto! Alice ha ragione!
Camden eruppe in una breve risata. Disse quindi a Susan: — Undici anni… undici. - Perfino Alice sorrise, e Leisha agitò il cucchiaio con espressione trionfante, mentre la luce scintillava sulla cavità danzando in un argenteo luccichio sulla parete opposta.
Nonostante tutto, Alice non ne volle sapere di andare a sentire Kenzo Yagai. Sarebbe andata a dormire a casa della sua amica Julie: si sarebbero messe i bigodini a vicenda. Cosa ancora più sorprendente, nemmeno Susan sarebbe andata. Lei e Papà si guardarono in modo un po’ strano sulla porta di casa, pensò Leisha, ma era troppo eccitata per degnare la cosa di eccessiva attenzione. Doveva andare a sentire Kenzo Yagai.
Yagai era un uomo piccolo, magro e scuro. A Leisha piacque subito la sua inflessione. Le piacque anche qualcosa di lui cui non riuscì immediatamente a dare un nome. — Papà — sussurrò nella penombra dell’auditorium — è un uomo gioioso.
Papà la abbracciò nell’oscurità.
Yagai parlò di spiritualità e di economia. — La spiritualità di un uomo, che è solamente la sua dignità come uomo, poggia sui suoi sforzi. Dignità e valore non si acquisiscono automaticamente per natali aristocratici: dobbiamo guardare semplicemente alla storia per rendercene conto. Dignità e valore non si acquisiscono automaticamente grazie a ricchezze ereditate. Un grande erede può dimostrarsi un ladro, uno scialacquatore, un uomo crudele, uno sfruttatore, una persona che lascia il mondo molto più povero di quanto non l’abbia trovato. Né dignità e valore vengono acquisiti automaticamente con l’esistenza di per sé. Esiste anche un omicida multiplo, ma risulta di valore negativo per la sua società e, nella frenesia di uccidere, non possiede alcuna dignità.
"No, l’unica dignità, l’unica spiritualità ha origine da quello che un uomo è in grado di realizzare con i propri sforzi. Deprivare un uomo della possibilità di realizzarsi e di commerciare con altri ciò che lui realizza, equivale a deprivarlo della sua dignità spirituale di uomo. Ecco il motivo per cui, nel nostro tempo, il comunismo ha fallito. Ogni coercizione, ogni azione di forza per togliere a un uomo i suoi sforzi per realizzarsi, provoca danneggiamento spirituale e indebolisce una società. Coscrizione, furto, frode, violenza, assistenzialismo, mancanza di rappresentazione legislativa: "tutto" deruba un uomo della sua possibilità di scegliere, di realizzare per proprio conto, di scambiare i risultati delle sue realizzazioni con altri. La coercizione è un inganno. Non produce nulla di nuovo. Solamente la libertà… la libertà di realizzare, la libertà di commerciare i risultati dei propri sforzi… crea un ambiente adeguato alla dignità e alla spiritualità dell’uomo.