Quanto si estendeva il sistema di tunnel sotterraneo? Con nano-scavatori, una costruzione aggiuntiva poteva proseguire perfino in quel momento, a chilometri e chilometri di distanza da lì, senza che si notasse alcun movimento in superficie. Hubbley aveva detto che la sua "rivoluzione" andava avanti da oltre cinque anni.
Quella gente aveva liberato sul paese il disgregatore di duragem senza che l’ECGS si fosse neanche reso conto che esso non proveniva da Huevos Verdes.
Oppure l’ECGS lo sapeva e, nonostante tutto, aveva fatto trapelare la notizia alla stampa che i responsabili erano i Super? Andava infatti benissimo dare la colpa agli Insonni, ma era imbarazzante ammettere che non si riusciva ad acciuffare una banda di Vivi che aveva dalla propria parte nano-scienziati rapiti o rinnegati.
Non lo sapevo. Sapevo tuttavia che in una guerra così avanzata questi tunnel dovevano contenere terminali. Miri mi aveva fatto memorizzare codici di sovrapposizione per la maggior parte delle programmazioni standard. Anche se poi la programmazione non fosse stata standard, Jonathan Markowitz mi aveva fatto memorizzare, a ripetizione, trucchetti di accesso che potevano giungere fino a Huevos Verdes. Huevos Verdes monitorava ogni cosa. Doveva esserci un modo per raggiungerli. Tutto quello di cui avevo bisogno era un terminale.
Se Huevos Verdes monitorava ogni cosa, non doveva anche sapere del movimento clandestino?
Dovevano saperlo. Ricordavo Miranda china su carte stampate a Huevos Verdes: — Non riusciamo a localizzare l’epicentro del problema del duragem. — I Super dovevano per lo meno essersi resi conto del fatto che il disgregatore era stato liberato da qualche gruppo organizzato che copriva l’intera nazione. Il loro sistema informativo era troppo buono per non saperlo.
E Miranda non me lo aveva detto.
— Hai fame, tu? — chiese Joncey. Aveva parlato con Abigail, vestita ora con una tuta verde, ma gli rispose Hubbley.
— Che diavolo, sì. Andiamo a mangiare, ragazzi.
Spinse personalmente la mia sedia a rotelle. Glielo lasciai fare, passivo, sentendo le forme nella mia mente rigide come corde al carbonio. Percorremmo tutti il tunnel che si trovava sulla sinistra, passando davanti a parecchie porte chiuse. Alla fine tutti gli altri passarono attraverso una porta mentre io e Hubbley entrammo in un’altra. Una stanzetta bianca arredata in legno, non sintoplastica, tavolo e sedie. Sulla parete era appeso un grande olo-ritratto di un soldato dal naso grosso e gli occhi scuri che indossava una specie di antica uniforme.
— Il brigadiere generale Francis Marion in persona — disse Hubbley, con soddisfazione. — Mangio sempre separato dai soldati, signor Arlen. Serve a mantenere alto il morale. Lo sapeva che il generale Marion era un fanatico della pulizia? Vero come l’oro. Faceva radere a secco ogni soldato che non si presentava pulito e a posto in parata e lui stesso si beveva acqua e aceto tutti i giorni della sua vita, quasi tutti, per la salute. La bevanda dei soldati romani. Lo sapeva, signore?
— Non lo sapevo — dissi io. Il mio odio per lui bruciava freddo formando sagome lisce e levigate nella mia mente. Nella stanza non c’erano terminali.
— Già nel 1775 un generale inglese scrisse: "Il nostro esercitò verrà distrutto col contagocce" e Francis Marion è stata la più maledetta goccia che quelle povere giubbe rosse hanno mai visto. Proprio come questa guerra sarà vinta da maledette goccioline, signore. — Hubbley scoppiò a ridere, mettendo in mostra i denti giallastri. Strizzò leggermente gli occhi chiari. Non me li tolse mai di dosso.
— Volontà e ideale, figliolo. Noi li abbiamo tutti e due. Volontà e ideale. Sa cos’è che fa così grande la Costituzione?
— No — risposi io. Entrò un ragazzino che indossava una tuta turchese e aveva i capelli lunghi legati con un nastro. Portava due ciotole di uno stufato fumante. Hubbley gli rivolse la scarsa attenzione che si rivolge a un robot.
— Quello che fa così grande la Costituzione è che porta l’uomo comune nel processo decisionale. Lascia decidere a "noi" che genere di paese vogliamo. Noi, l’uomo comune. La nostra volontà e il nostro ideale.
Leisha aveva sempre sostenuto che ciò che rendeva così grande la Costituzione erano i suoi controlli e i suoi equilibri.
Lei era morta. Era davvero morta.
— Ecco perché, signore — continuò Hubbley — è così maledettamente necessario che ci riprendiamo questo grande paese dai padroni Muli che ci renderebbero schiavi. Col contagocce, se necessario. Sì, per Dio, col contagocce. — Attaccò con gusto lo stufato.
— In effetti, preferibilmente col contagocce — dissi io. — Non vi piacerebbe affatto altrettanto questa guerra se combatteste in campo aperto, nei tribunali.
Mi ero aspettato di farlo infuriare. Egli invece appoggiò il cucchiaio e mi guardò in tralice con espressione pensosa.
— Già, ha proprio ragione, signor Arlen. Credo proprio che ha ragione. Ognuno di noi ha il temperamento che gli ha dato il buon Dio e il mio è portato per il combattimento col contagocce. Proprio come il generale Marion. Questa sì che è un’intuizione interessante. — Tornò a ingurgitare stufato a cucchiaiate.
Assaggiai il mio. Soia base standard per Vivi ma con pezzi di carne vera aggiunta, filacciosa e un po’ dura. Scoiattolo? Coniglio? Erano passati decenni da quando ero stato costretto a mangiare entrambi.
— Non che la Costituzione non abbia i suoi limiti — continuò Hubbley. — Prenda per esempio Abigail e Joncey. Loro sanno perfettamente quali devono essere questi limiti. Stanno manipolando la combinazione genetica nel giusto modo: tramite procreazione umana. — Trascinò le ultime due parole assaporandone ogni sillaba. — Alcuni dei geni di Joncey, alcuni di Abby e il miscuglio finale nelle mani di Dio. Loro rispettano la chiara delimitazione nella Costituzione fra quello che spetta a Dio di manipolare e quello che spetta all’uomo.
Avevo bisogno di sapere tutto il possibile sul suo conto, indipendentemente da quanto fosse pazzo, perché non sapevo ancora di che cosa avrei avuto bisogno per ucciderlo. — Dov’è il punto della Costituzione in cui si traccia questo limite?
— Oh, figliolo, ma non vi insegnano proprio niente in quelle vostre scuole alla moda? Non dovrebbe essere permesso, no, non dovrebbe proprio. Caspita, proprio qui nel Preambolo, c’è scritto chiaro come il sole che "Noi, il Popolo" stiamo scrivendo questa cosa "così da formare un’Unione più perfetta, amministrare la Giustizia, assicurare Tranquillità domestica, fornire la difesa comune" eccetera. Dove sta la perfetta unione se si lascia che i Muli controllino il genoma umano? Questo non fa altro che separare ancora di più le persone. Dove sta la Giustizia nel non permettere al bimbo di Abby e Joncey di partire dalla stessa base di un bambino Mulo? Come può creare tranquillità domestica? Che diavolo, crea invidia e risentimento ecco cosa crea. E che caspita può essere, sulla verde terra del buon Dio, la "difesa comune" se non la difesa della gente comune, i Vivi, in modo che possano avere dei figli che contano esattamente come un bimbo modificato geneticamente? Abby e Joncey stanno combattendo per loro stessi, proprio come i genitori naturali di ogni posto, e la Costituzione dà loro il diritto di farlo, proprio lì, in quel sacro paragrafo.