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— Annie Francy! Ti ho cercata in giro per tutto il bosco, io!

— Be’, ero proprio qui — ha detto Annie. Si è sollevata a sedere. Era stesa sulla schiena in una specie di piccola buca nelle foglie e quando si è seduta mi sono dimenticato che dovevo ritenermi arrabbiato. Si stava nutrendo, lei. I suoi seni nudi color cioccolato ballonzolavano e nei capelli aveva appiccicata qualche foglia e potevo vedere il margine del suo sedere nel punto dove era appoggiato nel terreno allentato. Mi si è ingrossato il pisello. Le sono arrivato vicino in due balzi.

Lei però mi ha scansato. Io potevo anche dimenticarmi di essere arrabbiato, ma Annie non si dimentica mai quando lo è lei. — Non adesso, Billy. Dico sul serio!

Mi sono fermato, ma non è stato facile. Lei aveva un sapore così dolce, mi sembrava di non poterne mai avere abbastanza. Non nell’anno trascorso da quando eravamo scesi nell’Eden. Non fra altri dieci anni, non fra cento. Il mio vecchio pisello era duro come un pezzo di metallo.

Annie si è alzata in modo estremamente ozioso, spazzolandosi via le foglie dalle cosce e dal sedere. Lei sapeva come la stavo guardando. Aveva perfino un lieve sorriso nello sguardo. Però era ancora arrabbiata.

— Billy, io continuo a non volere che noi ce ne andiamo in West Virginia. Non servirà a nessuno.

Mi sono aggiustato un po’ i pantaloni, io. — Lizzie vuole andare. Lei "andrà". Con o senza di noi.

Annie ha corrugato la fronte. Lei e Lizzie litigavano sempre di più, adesso, da quando Lizzie aveva compiuto i tredici anni. Annie vuole far rimanere Lizzie una bambinetta, è quello che penso io, come, per lungo tempo, voleva far rimanere me un vecchio per come erano i vecchi. Prima. Ad Annie non piaceva il cambiamento. Ecco perché non vuole andare in West Virginia.

— Lizzie lo ha detto sul serio, lei? Che se ne andrebbe senza di me?

Io ho annuito. Lizzie lo avrebbe fatto. Se ne sarebbe andata, lei, anche senza Vicki. In questi giorni non è possibile fermare Lizzie. Si poteva pensare che erano i vecchi e i malati quelli che subivano il cambiamento maggiore rispetto a Prima ma, invece, sono i giovani. Non è possibile fermare nessuno di loro dal fare qualcosa. Di un tredicenne, un dodicenne o un bambino di dieci anni, bisognava prendersi cura. Bisognava nutrirli, curarli quando erano malati, proteggerli da un procione con la rabbia, da un brutto taglio o dal cibo andato a male. Non più. Adesso non hanno più bisogno di noi, loro.

Proprio come noi non abbiamo bisogno dei Muli.

Annie si è tirata su il vestito, guardandomi mentre che la osservavo, ma senza sembrare notare nulla. Il vestito era più lungo di quelli che portano le donne più giovani, perfino in estate… Annie non riesce a cambiare niente di se stessa, proprio perché non esistono più infiniti rifornimenti di tute, parka o stivali. Aveva un vestito ricavato con un tessuto vegetale, non il cotone, da un robot tessitore, appena due settimane prima. Non aveva colore, come non ne hanno adesso. Alla gente piace che i vestiti sembrano naturali il che non ha un gran senso perché il vestito di Annie ha già cominciato a essere come mangiato sul seno, sulle anche e sul sedere. Ci sono anche piccoli buchi in punti molto interessanti. I miei pantaloni erano nelle stesse condizioni. Io non ho nessuna intenzione di mettermi addosso una tunica, come fanno gli uomini più giovani, anche se risulta più comoda per nutrirsi. Non sono un giovanotto nella mia testa, indipendentemente da quello che adesso può fare il mio corpo.

Il dirompente sedere di Annie Francy è scomparso sotto il vestito.

Si è annodata i sandali che le rimanevano da Prima. Erano quasi del tutto consumati. In teoria dovevamo trovare scarpe e stivali alla riunione del Consiglio di quella sera, ma poi era saltata fuori quell’altra cosa così in fretta e così bruscamente che non ci sarebbe stata nessuna riunione del Consiglio di East Oleanta quella sera. Forse mai più, per quel che ne potevo sapere io.

Ho preso Annie per mano mentre ritornavamo in paese. Ricordo ancora quando lei non voleva assolutamente andare nei boschi, lei. Adesso, però, nemmeno Annie ha più paura dei boschi.

Del West Virginia, è tutta un’altra cosa.

La mano di Annie era forte e liscia. Ho sfregato il pollice in un piccolo cerchio sul suo palmo. Annie Francy. Annie. Francy. Era corrucciata, lei, teneva le labbra serrate.

— Non è giusto permettere di votare al Consiglio quelli che hanno solo dodici anni. Non è giusto.

Io sono abbastanza sveglio da non infilarmi in una discussione come quella ancora una volta.

— Se non era per i voti dei ragazzini non dovevamo fare questo viaggio inutile. Ed è inutile, Billy. Che cosa ne sa una tredicenne sul voto degli adulti? È ancora una bambina, lei, anche se non la pensa così!

Non ho detto niente. Non sono pazzo. Abbiamo camminato in silenzio. C’erano aghi di pino sotto i nostri piedi e, nei punti assolati, margherite e pennelli indiani. Il bosco era così bello e profumava così dolcemente come se il mondo non era stato cambiato definitivamente oltre un anno prima da cose tanto piccole che non le si poteva nemmeno vedere.

Vicki aveva cercato subito di spiegarmi il Depuratore Cellulare, lei. E i nano-meccanismi. Lizzie sembra capire, lei, ma a me non è ancora chiaro niente.

Non deve essere chiaro. Tutto quello che deve fare è funzionare.

— Annie — ho detto appena prima che arrivavamo in paese — tu non sai per certo che non possiamo fare niente in West Virginia. Forse qualcuno ha un piano, perfino uno dei ragazzini!, e per quando arriveremo lì…

Lei mi ha lanciato un’occhiataccia. — Nessuno ha nessun piano.

— Be’, forse per quando arriveremo lì… devi capire che per arrivarci a piedi occorrono tre, quattro settimane.

Si è voltata verso di me. — Nessuno farà nessun piano! Chi sa come entrare nella prigione e tirar fuori quella ragazzina? I Muli? Ce l’hanno messa loro! Quel Drew Arlen, il suo stesso uomo? Anche lui l’ha messa lì! Quelli della specie di lei? Ormai l’avevano già fatto se sapevano come! Noi non possiamo fare niente, Billy. Nel frattempo potremmo usare il tempo e il cervello per le cose che abbiamo bisogno! Migliori tessuti e in maggior quantità! Abbiamo ancora soltanto quell’unico robot tessitore che hanno messo insieme i ragazzi ed è "lento". E i vestiti vengono tutti mangiati. E le scarpe! Non ci siamo ancora occupati di come ottenere le scarpe e alla fine arriverà l’inverno!

Ho ceduto. Non si può discutere con Annie. Ha troppo ragione. Alla fine "arriverà" davvero l’inverno e il robot tessitore è uno solo per l’intero paese, il che può anche andare per i vestiti estivi ma quelli invernali sono tutta un’altra cosa. Non abbiamo procurato le scarpe. Annie sta ancora nutrendo il mondo, anche se non c’è più da cucinare.

A volte spaventa un po’ sapere che non c’è nessuno che si prende cura di noi oltre a noi stessi. A volte no.

Abbiamo incontrato Vicki al margine del paese. Aveva un vestito malmesso quasi come quello di Lizzie. Potevo vederle quasi completamente un seno, adesso e, vecchio pazzo che sono… figuriamoci se il pisello non mi si è mosso un po’. Il viso della donna però era troppo magro e lei aveva l’espressione infelice che ormai aveva da mesi. Era l’unica in tutto il paese a sembrare così infelice.

— Sta andando a pezzi, Billy. Questa volta sul serio.

— Cosa? — ho detto io. Ho pensato che si riferiva al vestito. Davvero. Vecchio pazzo.

— Il paese. Le classi. Questa volta per sempre. Il varco fra Muli e Vivi è sempre stato tenuto insieme da gomma da masticare e filo da imbastire e adesso è sparita anche l’ultima parvenza.

Ho fatto un cenno con la mano ad Annie perché andasse avanti. Lei è marciata via, probabilmente per cercare Lizzie. Io mi sono seduto su un tronco e un minuto dopo sì è seduta anche Vicki. Non può fare a meno, lei, di essere sconvolta per il paese. È un Mulo. A East Oleanta questo non importa, tutti quelli che sono rimasti sono abituati a lei, ma arrivano ancora i notiziari al caffè. Quanto meno alcuni. I Muli stanno passando un momento difficile. È come quando i Vivi hanno scoperto di non avere più bisogno dei Muli: ci siamo arrabbiati perché ne avevamo avuto bisogno. Solo che non finisce qui. Ci sono state molte uccisioni e la maggior parte dei Muli si sono rintanati nelle loro città enclave. Alcuni non escono più fuori da quasi mezzo anno.