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Dopo una breve pausa, la voce riprese: “Restate in ascolto, in attesa di altri comunicati. Nel frattempo manderemo in onda brani musicali assortiti”.

Roger spense l’apparecchio.

— Brani musicali… — ripeté. — Fino a questo momento, non avevo mai creduto alla storia di Nerone e della sua cetra.

— Allora — disse Millicent — era vero quello che ci avete raccontato.

— E ora la notizia circola liberamente per tutta l’Inghilterra — soggiunse Pirrie.

— Sono pazzi! — disse Roger. — Completamente e irrimediabilmente pazzi. In questo momento Welling si starà mettendo le mani nei capelli.

— Lo credo anch’io — disse Millicent, con rabbia.

— Bel modo di risolvere una situazione! — riprese Roger. — Immagino che il Comitato di salute pubblica sia un triumvirato composto da un anarchico di professione, un parroco e una maestra iscritta a un partito di sinistra. Solo una combinazione del genere può dimostrare una simile ignoranza delle nozioni basilari del comportamento umano.

— Cercano di essere sinceri e onesti — disse John.

— Proprio quello che intendevo — fece Roger. — So di parlare con la deformazione professionale di un ex addetto alle pubbliche relazioni, ma non è necessario avere a che fare con l’umanità in massa per sapere che la sincerità non è mai consigliabile, e che spesso si rivela disastrosa.

— In questo caso lo sarà — disse Pirrie.

— In un modo tremendo — soggiunse Roger. — “La nazione si trova di fronte a una carestia… la situazione è tale da convincere il primo ministro a cancellare alcune città dalla faccia della Terra… l’Air Force non oserebbe mai bombardare le città, comunque le chiediamo di non farlo… si può lasciare Londra, ma si consiglia di non abbandonare la città.” Notizie di questo genere possono portare a un solo risultato: nove milioni di persone in movimento, dirette in un luogo qualsiasi, da raggiungere con ogni mezzo.

— L’Aviazione non si presterà mai all’esecuzione di quel piano — disse Olivia. — Lo sai benissimo.

— No. Non lo so. E non ero disposto a correre il rischio. Per dire la verità, credo che non lo faranno, ma ormai non ha più importanza. Non intendevo fare affidamento sulla correttezza umana quando c’erano in gioco bombe a idrogeno e carestie… Pensi veramente che qualcuno sia disposto ad avere fiducia?

— I nove milioni di persone di cui avete parlato si riferiscono solo a Londra — disse Pirrie pensoso. — Ci sono anche alcuni milioni di abitanti nelle città del West Riding, per non parlare di quelli che abitano nelle zone industriali del Nord-est.

— È vero — disse Roger. — Si metteranno in movimento anche loro. Non con la stessa velocità di quelli di Londra, ma sempre troppo in fretta. — Girò lo sguardo verso John. — Allora, comandante, viaggiamo tutta la notte?

— È la cosa più saggia da fare — disse John lentamente. — Una volta superata Harrogate dovremmo essere al sicuro.

— Rimane il problema della strada — osservò Pirrie. Distese la carta stradale, e la studiò attentamente, usando gli occhiali d’oro che gli servivano per leggere. — Giriamo a ovest di Harrogate e percorriamo la valle Nidd, o prendiamo la statale che passa per Ripon?

— Che ne pensi, Roger? — domandò John.

— In teoria le strade secondarie dovrebbero essere più sicure. D’altra parte non mi piace quel tratto di strada dopo Masham Moor. — Guardò il cielo che si stava oscurando rapidamente. — Specialmente di notte. Se fosse possibile continuare sulla statale, sarebbe meglio.

— Pirrie?

Pirrie si strinse nelle spalle. — Come preferite voi — disse.

— Allora tenteremo di continuare sulla statale. Ci conviene però girare al largo da Harrogate. C’è questa strada che passa da Starbeck e Bilton. Sarebbe meglio, per maggiore sicurezza, evitare anche Ripon. Questa volta vado avanti io, tu Roger ti metterai in coda. Suona il clacson se per una qualsiasi ragione devi rallentare o fermarti.

— Posso anche sparare un colpo di fucile nel sedere della carretta di Pirrie — disse Roger ridendo.

— Cercheremo di adattare la nostra velocità alla vostra macchina — disse Pirrie.

Il cielo rimase sereno, e mentre marciavano verso nord comparvero le stelle. La luna sarebbe sorta solo dopo mezzanotte; fino a quel momento avrebbero attraversato un paesaggio solo debolmente rischiarato dai loro fari. Le strade erano più deserte di quelle percorse fino a quel momento. I convogli militari, scomparsi, non ricomparvero. La terra, o la rivolta di Leeds, li aveva inghiottiti. Di tanto in tanto, lontano, si sentivano rumori che potevano anche essere raffiche di armi da fuoco. Ma erano indistinti. John guardava continuamente a sinistra, quasi aspettando di vedere il cielo accendersi con una fiammata atomica. Ma non accadde niente. Leeds era là in fondo… E anche Bradford, Halifax, Huddersfield, Dewsbury, Wakefield, e tutte le altre città industriali del Nord Midland. Era poco probabile che vivessero momenti tranquilli, ma il loro tormento, qualsiasi fosse, non toccava il piccolo convoglio diretto verso un rifugio sicuro.

John era stanchissimo, e riusciva a reggersi soltanto con un enorme sforzo di volontà. Alle donne era stato dato l’incarico di chiacchierare per tenere svegli i mariti, ma Ann, gli occhi fissi nella notte, non parlava. John allungò una mano per prendere la pastiglia di benzedrina che Roger gli aveva dato, e bevve un sorso d’acqua.

Di tanto in tanto, quando risaliva qualche pendio, si guardava indietro per accertarsi che le altre due macchine fossero sempre dietro di lui. Mary dormiva sotto una coperta, distesa sul sedile posteriore. Anche se la brutalità verso i minori, proprio perché senza difese, provoca maggior collera e maggiore pietà, è anche vero che i giovani sono più facili a riprendersi. Forse che il vento diminuisce per l’agnello appena tosato? Sorrise con amarezza. Ora tutti gli agnelli erano tosati, e il vento che soffiava da nord-est era gelido e pieno di brina scura.

Girarono attorno ad Harrogate e a Ripon con una certa facilità. Le luci accese indicavano che le centrali elettriche funzionavano ancora, e viste da lontano davano la consolante impressione che esistesse ancora una civiltà. Forse laggiù la situazione non era ancora disperata. John si domandò se non fosse tutto un brutto sogno da cui si sarebbero svegliati per ritrovare un mondo identico a quello vecchio, il mondo di sempre, che loro avevano già rivestito con la nostalgia delle cose irrimediabilmente perdute. Un mondo sul quale sarebbero nate leggende che avrebbero narrato, di viali illuminati a giorno, di milioni di persone affaccendate che vivevano assieme senza complottare l’uno la morte dell’altro, di strade ferrate, di aerei, di veicoli a motore, di una grande varietà di cibi. E avrebbero narrato, forse, dei poliziotti… custodi, senza collera né ferocia, di una legge che si stendeva da un capo all’altro della Terra.

Masham era un piccolo centro commerciale sulle rive dell’Ure. La strada piegava bruscamente subito dopo il fiume, e John rallentò per affrontare la curva.