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Verso le cinque raggiunsero le rive del Lepe. Scorreva con la pacifica violenza di sempre. In quel punto il fiume scendeva tra pareti di roccia, così che neppure l’assenza di erba lo rendeva diverso dai loro ricordi.

Ann andò accanto a John. Era più calma e più serena di quanto non lo fosse mai stata dal giorno della partenza da Londra.

— A casa! Finalmente.

— Fra tre chilometri — disse John. — Ma vedremo l’imbocco della valle fra due chilometri. Conosco questo tratto di fiume alla perfezione. Più avanti c’è un punto in cui si può arrivare al centro camminando su delle pietre che affiorano. Là io e Dave eravamo soliti andare a pesca.

— Ci sono pesci nel Lepe? Non lo sapevo.

John scosse la testa. — Non ne abbiamo mai presi dentro la valle. Ma qui ci sono le trote. — Sorrise. — Potremo mandare delle spedizioni munite di reti. Darà un po’ di varietà alla nostra dieta.

— Sì. Amore, ora comincio a credere che tutto andrà per il meglio, e che torneremo a essere felici e umani.

— Certo. Non ne ho mai dubitato.

— Ecco la palizzata di Dave — disse John. — Sembra solida.

Erano arrivati in vista dell’ingresso di Blind Gill. La strada piegava fino a unirsi al fiume, e l’alta palizzata correva dalle sue rive fino alla parete a strapiombo sul lato opposto. Al centro, la palizzata aveva una parte scorrevole che si poteva aprire come un cancello.

Pirrie si mise accanto a John. Anche lui ammirò il bastione difensivo.

— Un ottimo lavoro. Quando saremo dall’altra…

Una raffica di mitra lo interruppe. Per un attimo John rimase immobile in piedi al centro della strada. Poi urlò, più confuso che spaventato: — Dave!

Una seconda raffica, e questa volta John si lanciò di corsa per andare vicino a Davey e a Mary. Agli altri gridò: — Gettatevi nel fossato! — Vide Ann che vi trascinava Davey e Spooks, mentre Mary era già sul fondo. Fece gli ultimi passi e si accucciò accanto a loro.

— Che cosa succede, papà? — disse Mary.

— Da dove sparano? — chiese Ann.

Indicò la palizzata. — Di là. Siete tutti al riparo?… Chi è quello sulla strada? Pirrie!

Il corpo minuto di Pirrie giaceva disteso al centro della carreggiata. Sotto di lui si allargava una chiazza di sangue.

Ann afferrò John per un braccio nell’attimo in cui stava per alzarsi.

— No! Rimani dove sei. Pensa ai ragazzi… A me.

— Devo tirarlo via di là — disse John. — Non avranno il coraggio di spararmi.

Ann continuò a trattenerlo. Cominciò a piangere, poi supplicò Mary di aiutarla, e Mary afferrò il padre per la giacca. Mentre cercava di liberarsi, John vide qualcuno uscire dal fossato e andare di corsa verso Pirrie. Era una donna.

John cessò di lottare, sbalordito. — Jane! — mormorò.

La ragazza afferrò Pirrie per le spalle e lo sollevò. Non guardò nemmeno verso la palizzata dove c’era la mitragliatrice. Si fece passare un braccio di Pirrie attorno alle spalle, e un po’ sollevandolo, un po’ trascinandolo, riuscì a portarlo fino al fossato. Lo fece scivolare accanto a John, poi si mise a sedere e appoggiò la testa di Pirrie sulle proprie ginocchia.

— È… morto? — domandò Ann.

Aveva del sangue poco sopra una tempia. John l’asciugò, e vide una ferita superficiale. Una pallottola l’aveva colpito di striscio, ma con forza sufficiente da farlo cadere. C’era un’altra escoriazione sull’altro lato della testa. Probabilmente se l’era fatta cadendo a terra, e forse il colpo l’aveva fatto svenire.

— Sopravviverà — disse John. Jane alzò la testa; aveva gli occhi pieni di lacrime. — Di’ a Olivia di passarci delle bende — aggiunse John. — E del cotone.

Ann spostò gli occhi da Pirrie alla palizzata. — Ma perché ci hanno sparato? Cos’è successo?

— È stato un equivoco — disse John. — Soltanto un equivoco. Chiariremo tutto facilmente.

11

Ann cercò di fermarlo quando lo vide legare un grosso fazzoletto bianco all’estremità di un bastone. — Non puoi andare! Ti spareranno.

John scosse la testa. — No. Non lo faranno.

— Ci hanno già sparato senza che li provocassimo! Spareranno anche a te.

— Senza provocarli? Una banda come la nostra, armata, che avanza lungo la strada? È stato più sbaglio mio che loro. Avrei dovuto immaginare cos’avrebbero pensato.

— Chi? David?

— Probabilmente non lui. Non può stare tutto il tempo vicino alla palizzata. Dio sa chi è stato a sparare. Adesso sarà diverso. Vedranno avanzare un uomo disarmato con una bandiera bianca in mano. Non avranno motivo di sparare.

— Ma potrebbero farlo.

— No.

Ebbe una strana sensazione nel camminare in mezzo alla strada, verso la palizzata, con quella bandiera bianca in mano. Non era esattamente paura. Piuttosto quel senso di stanchezza e di eccitazione che aveva provato a volte quando era febbricitante. Cominciò a contare mentalmente i passi. Uno, due, tre, quattro, cinque… Vide la canna della mitragliatrice che spuntava da una feritoia a circa tre metri da terra. David aveva costruito una piattaforma all’interno.

Si fermò a due o tre metri dalla palizzata e guardò verso l’alto. Una voce gridò: — Be’, che vuoi?

— Vorrei parlare con David Custance.

— Davvero? Adesso è impegnato. Comunque, la risposta è no.

— È mio fratello.

Ci fu un momento di silenzio. Poi la voce disse: — Suo fratello è a Londra. Chi sei?

— John Custance. Siamo scappati da Londra. C’è voluto un po’ di tempo per arrivare fin qui. Posso vederlo?

— Aspetta. — Ci fu un mormorio, ma John non riuscì a capire quello che si dicevano. — D’accordo. Rimani lì, lo mandiamo a chiamare.

John si allontanò di alcuni passi e rimase a guardare il Lepe. Dall’altra parte della palizzata si sentì il rumore di una macchina che si avviava lungo la strada che saliva alla fattoria. Sembrava il rumore dell’utilitaria di David. Chissà quanta benzina avevano ancora di scorta. Probabilmente non molta. Ma non aveva importanza: prima la gente si fosse abituata a un mondo senza motori, e anche senza bestie da soma, meglio sarebbe stato per tutti.

Chiamò l’uomo di guardia. — La gente che sta con me… può uscire dal fossato? Senza che spariate?

— Stanno bene dove sono.

— Non c’è nessun motivo per non farli salire in strada.

— Il fossato va benissimo.

John pensò di polemizzare, poi decise di lasciar perdere. Chiunque ci fosse dall’altra parte, era un uomo di cui in seguito avrebbe dovuto condividere la vita. Dato che voleva fare sfoggio della sua breve autorità, meglio lasciarlo fare. L’irritazione di John era stata mitigata dalla velocità con cui l’altro aveva acconsentito a chiamare David. Questo, se non altro, faceva volatilizzare il timore che David avesse perso il controllo della valle.

— Informo i miei di quello che succede — disse.

— Fa’ come ti pare — rispose la voce con indifferenza. — Basta che li tieni lontani dalla strada.

Pirrie si era ripreso. Ascoltò quello che disse John, ma non fece commenti.

— Pensi che andrà tutto bene? — domandò Roger.

— E perché no? Quello della mitragliatrice ha il grilletto facile, ma non ci darà più fastidio quando saremo dall’altra parte.

— Non sembra molto ansioso di lasciarci passare — ribatté Alf Parsons.

— Esegue solo degli ordini. E… ehi!

Dall’altra parte arrivò il rumore di una macchina in avvicinamento.

— Dev’essere David — disse John, scattando in piedi.

— Ann, vieni a parlargli anche tu.

— Non è un rischio? — domandò Roger.

— Non mi sembra, visto che c’è David.