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— Anche Davey e Mary sarebbero contenti di venire — disse Ann.

— Certo.

— No — disse Pirrie a voce bassa, ma in tono deciso. John si voltò a guardarlo. — Perché? Cos’è che non va?

— Credo che siano più al sicuro qui. — Una breve pausa. — Non dovreste andare là sotto tutti insieme.

Ci volle qualche secondo a John per comprendere il sottinteso, e ci riuscì solo perché era stato Pirrie a parlare, con il suo cinico realismo.

— D’accordo — rispose. — Questo m’insegna come si comporterebbe lei al mio posto, vero?

Pirrie sorrise, e Ann chiese: — Dov’è il problema?

In quell’istante John sentì la voce di David che lo chiamava da lontano. — John!

— Niente, non importa, Ann. Tu resta qui. Non ci vorrà molto a chiarire le cose con David.

Si era quasi aspettato di veder aprire il portone, poi capì che la loro cautela, forse eccessiva ma giustificata, avrebbe consigliato di non far scorrere il battente finché il fratello non lo avesse riconosciuto, e lui non avesse dichiarato chi erano le persone che lo accompagnavano. Si fermò a pochi passi dalla palizzata, senza la possibilità di vedere che cosa combinassero dall’altra parte.

— Dave! Sei lì?

Sentì la voce di David. — Sì, certo… Aprite! Come diavolo fa a passare se la porta resta chiusa?

Vide la canna della mitragliatrice spostarsi leggermente nell’attimo in cui socchiudevano il portone. Proprio non volevano correre rischi. Strisciò all’interno, e vide David. Si abbracciarono. Subito il portone venne richiuso alle sue spalle.

— Come hai fatto ad arrivare? — domandò David. — Dove sono Davey, Ann e Mary?

— Fuori, nel fossato. I tuoi uomini a momenti ci ammazzavano tutti.

David lo fissò. — Non posso crederci! Avevo detto a quelli della palizzata che ti aspettavo, ma ormai non speravo più che ce l’avresti fatta. La proibizione di uscire da Londra… e poi le voci sui disordini, sui bombardamenti… Ti avevo dato per morto.

— È una lunga storia — disse John. — Può aspettare. Posso far entrare il mio gruppo?

— Il tuo… gruppo? Ah già, mi hanno detto che c’era una banda.

— Esatto. Trentaquattro persone. Dieci sono ragazzi. Abbiamo fatto parecchia strada insieme, e io li ho portati qui.

Guardò la faccia di David. Gli aveva visto una sola volta quell’espressione: quando alla morte del nonno avevano saputo che lui ereditava tutta la valle. Era un’espressione che tradiva colpa e imbarazzo.

— C’è qualche difficoltà, Johnny — disse David.

— In che senso?

— Siamo già in troppi. Quando le cose hanno cominciato a mettersi male, i vicini si sono riversati nella valle. I River da Stonebeck, eccetera. È stato il loro figlio che ha portato la mitragliatrice… l’ha presa in una caserma vicino a Windermere. Con lui sono venuti tre o quattro militari. Stiamo già tirando la cinghia. Ce la caviamo discretamente, ma non abbiamo un margine per gli imprevisti: un cattivo raccolto di patate, o cose del genere.

— I miei trentaquattro faranno tirare ancora di più la cinghia, ma sanno lavorare — disse John. — Te lo garantisco.

— Non è questo il punto — disse David. — La terra non sarà in grado di mantenere tanta gente. Siamo già al limite.

Seguì un breve silenzio. Il Lepe scorreva fragorosamente alla loro destra. L’uomo che faceva bollire una pentola sul fuoco, e i due sulla piattaforma, non potevano sentire. Tuttavia John abbassò la voce. — Cosa mi consigli? Di tornare a Londra?

David lo afferrò per un braccio. — Dio mio, no! Non essere stupido. Ho cercato di spiegartelo… posso far passare te, Ann e i ragazzi. Ma non gli altri.

— Dave, lascia entrare tutti. Puoi… devi farlo.

David scosse la testa. — Lo farei, se potessi. Non capisci? Quelli che sono con te non sono i primi che rimandiamo indietro. Ne sono già arrivati altri; alcuni erano parenti di quelli che già si trovavano nella valle. Siamo stati inflessibili. Comunque ho sempre detto che tu e la tua famiglia sareste dovuti entrare. Ma trentaquattro… Anche se dessi il mio consenso, gli altri non lo permetterebbero mai.

— La terra è tua.

— Nessuno può più avere della terra senza il consenso degli altri. Sono in maggioranza. Johnny, capisco che non ti vada l’idea di abbandonare della gente che ha fatto il viaggio con te. Ma devi farlo. Non c’è alternativa.

— C’è sempre un’alternativa.

— No. Inventa qualche scusa, e fa’ venire qui Ann e i ragazzi. Gli altri… sono armati, vero? Se la caveranno benissimo.

— Tu non sai cosa sia fuori di qui.

Si fissarono.

— Capisco che non ti piaccia farlo, John, ma devi. Non puoi mettere la salvezza di quella gente alla pari con quella di Ann e dei tuoi figli.

John scoppiò a ridere. I due uomini sulla piattaforma si girarono a guardare.

— Quel Pirrie legge nel pensiero!

— Pirrie?

— Uno di quelli che sta con me. Non credo che ce l’avremmo fatta ad arrivare, senza di lui. Volevo portare Ann e i ragazzi con me, prima. Ma lui me l’ha impedito, facendoli restare insieme agli altri. Ho capito subito che voleva difendere se stesso e gli altri contro un possibile tradimento, e all’inizio mi sono indignato. Ora però… se loro fossero qui, dentro la palizzata, mi chiedo che cosa farei.

— Questo è un grosso guaio. Non lo puoi ingannare in qualche modo?

— No, non Pirrie. — John guardò lontano, verso la cerchia delle colline. — Se respingi gli altri, respingi anche noi… anche Davey.

— Questo Pirrie… forse potrei convincere i miei a lasciar passare una persona in più. Lo si può corrompere?

— Sì, ma gli altri devono avere intuito qualcosa, e si insospettiranno se dirò loro che non possono entrare tranquillamente, come avevo promesso. Non sarà possibile accogliere i ragazzi senza far passare tutti.

— Deve pur esserci una via d’uscita.

— È ciò che ho già detto io. Ormai non abbiamo più libertà d’azione. — Guardò il fratello. — In un certo senso, Dave, siamo nemici.

— No. Troveremo un modo. Ecco… tu torna indietro, e io ordinerò ai miei di fare una sortita, protetti dal fuoco della mitragliatrice… tu potresti dire ad Ann e ai ragazzi di tenersi al riparo fin quando non avremo cacciato gli altri…

John sorrise con ironia. — Anche se io fossi in grado di fare una cosa del genere, non si otterrebbe nessun risultato. I miei sono ormai decisi a tutto. Il fossato presenta un ottimo riparo, e la mitragliatrice non li può spaventare.

— Allora… non so. Ma qualcosa dovremo escogitare.

John tornò a guardare la valle. Il terreno era ben coltivato, quasi interamente a patate. — Ann comincerà a domandarsi perché stia tanto tempo a discutere, per non parlare degli altri. Devo andare. Che facciamo, Dave?

Lui aveva ormai deciso, e il disagio del fratello non poteva fargli cambiare idea. Alla fine Dave disse, forzando le parole a uscire: — Cercherò di convincerli. Torna fra un’ora. Vedrò se sarà possibile farvi passare tutti. Nel frattempo possiamo anche pensare a qualche altra soluzione. Pensaci, Johnny.

— Cercherò. Arrivederci, Dave.

— Salutami tutti… salutami Davey.

— Certo. Naturalmente.

I due uomini scesero dalla piattaforma per aprire il portone. John scivolò per la fessura, e si allontanò senza voltarsi.

Lo stavano attendendo con ansia. Lasciandosi scivolare nel fossato, dalle loro facce capì che si aspettavano brutte notizie. Non poteva essere altrimenti, dal momento che il portale di accesso alla valle non si era spalancato immediatamente.

— Com’è andata, signor Custance? — chiese Noah Blennitt.

— Non bene. — Raccontò il colloquio avuto col fratello, accennando solo di sfuggita all’invito fatto a lui e alla sua famiglia.