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Improvvisamente fu mezzanotte e il caffè dovette chiudere. — Mio Dio — disse lei. — Dove se n’è andato il tempo?

— È andato — disse Pierre — nel passato, e ne ho goduto ogni momento. — Scosse il capo. — Erano settimane che non mi concedevo una pausa del genere. — Il suo sguardo incontrò quello di lei. — Merci beaucoup.

Molly sorrise. — A quest’ora di notte, certamente dovrebbe essere scortata fino alla sua auto o a casa — disse Pierre. — Posso accompagnarla?

Molly sorrise di nuovo. — Sarebbe carino. Sto a soli pochi isolati da qui. — Lasciarono il caffè. Pierre camminò con le mani strette dietro la schiena. Molly si chiese se avrebbe tentato di tenerle la mano, ma non lo fece.

— Ho proprio bisogno di conoscere meglio la California — disse Pierre. — Avevo pensato di andare a San Francisco domani, a farmi un giretto turistico.

— Le piacerebbe avere compagnia?

Erano arrivati all’ingresso del suo palazzo. — Mi piacerebbe moltissimo — disse Pierre. — Grazie.

Ci fu un momento di silenzio. Molly stava pensando, be’, naturalmente, dovremo rincontrarci domattina, a meno — il pensiero, o forse solo la brezza notturna, la fece rabbrividire — a meno che non passasse da lei la notte. Ma cosa Pierre stesse pensando era un completo mistero. — Forse potremmo vederci per uno spuntino alle undici — disse.

— Certo. Quel posto giusto, attraversata la strada, va benissimo — disse Molly, indicandolo.

Si domandò se lui stesse per baciarla. Era eccitante non sapere cosa pensasse di fare. Gli attimi passarono. Lui non fece alcuna mossa, e anche questo fu eccitante.

— A domani, allora — disse lui. — Au revoir.

Molly entrò dentro. Stava sorridendo da un orecchio all’altro.

8

La relazione fra Pierre e Molly stava procedendo bene. Lui era già stato tre volte nell’appartamento di Molly, ma a lei restava ancora da vedere il suo. Quella era la grande sera, comunque: andava in onda un altro film televisivo della serie Cracker, con Robbie Coltrane, ed entrambi li adoravano. Ma Molly aveva solo un televisore da tredici pollici, e Pierre ne aveva uno di ventisette: occorre uno schermo di dimensioni passabili per seguire bene un incontro di hockey.

Aveva ripulito un po’, raccogliendo calze e biancheria dal pavimento del soggiorno, togliendo i giornali dal divano verde e arancione, e dando quella che considerava una decente spolverata: passare la manica della maglietta dei Montreal Canadiens che aveva indosso in cima al mobiletto della TV e dello stereo.

Ordinarono una pizza durante l’ultimo stacco pubblicitario, e, quando il film finì, rimasero a commentarlo in attesa che la pizza arrivasse. Molly amava l’uso della psicologia in Cracker; il personaggio di Coltrane, Fitz, era uno psicologo forense che lavorava con la polizia di Manchester.

— È un tipo stupefacente — riconobbe Pierre.

— Ed è sexy — disse Molly.

— Chi? — chiese Pierre, perplesso. — Non Fitz?

— Già.

— Ma è cinquanta chili sovrappeso, un alcolista, un giocatore incallito, e fuma come una ciminiera.

— Ma la sua «mente» — disse Molly. — Che intensità.

— Finirà in ospedale con un attacco di cuore.

— Lo so — sospirò Molly. — Spero che abbia una buona assicurazione sanitaria.

— L’Inghilterra è come il Canada: assistenza pubblica.

— «Pubblica» è una specie di brutta parola qui — disse Molly. — Ma devo dire che l’idea dell’assistenza medica universale è attraente. È un peccato che Hillary Clinton non ce l’abbia fatta. — Una pausa. — Immagino che per te sia stato uno shock dover cominciare a pagarti l’assicurazione.

— Sicuramente lo sarà. Devo ancora pensarci.

La bocca di Molly si spalancò. — Non hai nessuna assicurazione sanitaria?

— Be’… no.

— Sei coperto dal piano di gruppo della facoltà?

— No, non faccio parte della facoltà, dopotutto; sono solo un post-dottorato.

— Che diavolo, Pierre, dovresti proprio avere qualche polizza medica. Che faresti se ti trovassi in un incidente?

— Non ci avevo pensato, credo. Sono così abituato al sistema canadese, che mi copre automaticamente, che non avevo pensato di dover davvero «fare» qualcosa per assicurarmi.

— Sei ancora coperto dal piano canadese?

— In realtà è un piano regionale, quello del Québec. Ma quest’anno non risulterò residente, il che significa… no, non sono affatto coperto.

— Faresti meglio a far qualcosa al più presto. Potresti essere dissanguato finanziariamente se avessi un incidente.

— Puoi raccomandarmi qualcuno?

— Io? Non ne ho idea. Il piano della mia facoltà è con la Sequoia Health, penso. Ma per le polizze individuali, non so chi faccia le migliori tariffe. Ho visto la pubblicità di una compagnia chiamata Bay Area Health, e un’altra chiamata… oh, com’era?… Condor, credo.

— Li chiamerò.

— Domani. Fallo domani. Avevo uno zio che una volta si ruppe la gamba, e dovettero metterlo in trazione. Non aveva nessuna assicurazione, e la parcella totale fu trentacinquemila dollari. Dovette vendere la casa per pagarla.

Pierre le accarezzò una mano. — Tutto a posto. Lo farò per prima cosa.

La loro pizza arrivò. Pierre portò la scatola sul tavolo della cucina e l’aprì. Molly mangiò i suoi pezzi direttamente dalla scatola, ma a Pierre piacevano caldi da bruciare la bocca, così mise ogni fetta nel microonde per trenta secondi prima di mangiarle. La cucina odorava di formaggio e peperoni, più un aroma di cartone lievemente umido che saliva dalla scatola.

Dopo aver finito la terza fetta, Molly chiese qualcosa di assolutamente inaspettato: — Che ne pensi dei bambini?

Pierre si servì di un quarto pezzo. — Mi piacciono.

— Anche a me — disse Molly. — Ho sempre voluto essere madre.

Pierre annuì, non sapendo esattamente cosa ci si spettava che dicesse.

— Voglio dire — continuò Molly — per ottenere il Ph.D. c’è voluto un sacco di tempo e, be’, non ho mai incontrato la persona giusta.

— Succede a volte — disse Pierre, sorridendo.

Molly mordicchiò la sua pizza. — Oh, già. Certo, non è affatto un problema insormontabile… non avere un marito, cioè. Ho un sacco di amiche che sono ragazze madri. Per quasi tutte non è proprio quel che avevano in mente, ma se la cavano bene. In effetti, io…

— Cosa?

Lei distolse lo sguardo. — No, niente.

In Pierre si era destata la curiosità. — Dimmi.

Molly esitò per un momento, poi: — Ho fatto qualcosa di molto stupido… oh, sei anni fa, credo che fosse.

Pierre alzò le sopracciglia.

— Avevo venticinque anni, e, be’, francamente, avevo abbandonato ogni speranza di trovare un uomo con cui avere una relazione di lunga durata. — Sollevò una mano. — So che venticinque anni sembrano pochi, ma ne avevo già sei in più di mia madre quando ebbe me, e… be’, non voglio entrare nel merito proprio adesso, ma stavo passando un periodo terribile con gli altri, e non credevo che probabilmente le cose sarebbero mai cambiate. Ma «volevo» tanto avere un figlio, e così io… be’, scelsi degli uomini, quattro o cinque diversi, per una sola notte. — Sollevò una mano di nuovo, come se sentisse il bisogno di farlo sembrare in qualche modo meno sordido. — Erano tutti studenti di medicina; stavo tentando di scegliere attentamente. Ogni volta che lo facevo era al punto giusto del mio ciclo; speravo di restare incinta da uno di loro. Non stavo cercando un marito, capisci… solo per, be’, solo per un po’ di sperma.