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«Ma se Marie è ancora qui, senza che si sia deciso del suo futuro, perché dici che debbo prendere una decisione in trenta ore? Lei è quaggiù da settimane, ormai. È evidente che avete le attrezzature necessarie per prendervi cura di noi.»

«Non le ‘abbiamo’. Sono state fatte appositamente per lei, per quanto riguarda il cibo e l’aria. Marie vive tuttora nel suo sommergibile. Sarebbe un lavoro ancora più complicato fornire le provviste alla tua capsula, che non ha camere stagne o valvole a ricarica d’aria. Inoltre, non sei in una buona posizione come Marie, perché la gente si adoperi tanto per il tuo benessere.»

«E perché no?»

«Perché non sei una bella donna.» A questo non potevo ribattere un bel nulla.

«Sta bene,» fu tutto quello che potei dire. «Allora riferiscimi il messaggio ufficiale. Che cosa debbo sapere, se ritorno indietro?»

«Devi far sapere al tuo capo, al Consiglio, e a tutta la Commissione per l’Energia, che noi quaggiù abbiamo effettivamente una grandissima disponibilità di energia…»

«Questo glielo direi comunque.»

«… e che non è razionata.»

«Anche questo è ovvio. Perché ci tenete a metterlo in risalto? Non saprei trovare un sistema migliore, per fare di questo posto la meta di un’incursione.»

«Credimi, non sarà così. Se il Consiglio credesse che questo è solo uno dei tanti gruppi di sfruttatori abusivi d’energia avresti ragione, naturalmente: ma quindicimila persone non sono una banda. Sono una nazione, se ricordi questa parola.»

«Non ne ho un buon ricordo.»

«Bene, lascia perdere questa frase storica. Il fatto è che il Consiglio ha insabbiato la faccenda, in passato, e che lo rifarà di nuovo, se sa quello che fa.»

«Insabbiarla? Sei matto. Quelli fanno una sola cosa con una centrale elettrica operante, anche se costruita illegalmente. La collegano alla rete planetaria. L’idea che la lascino funzionare indipendentemente, al di fuori del razionamento, è pazzesca.»

«E perché credi di non aver mai sentito parlare di questo posto? Esiste da ottant’anni o più.»

«Immagino sia così perché nessuno lo ha scoperto. È abbastanza verosimile. Il fondo del Pacifico non è esattamente il territorio meglio esplorato del pianeta.»

«È stato scoperto molte volte. Parecchie in questi ultimi anni, se ti sforzi di ricordare. Per quanto mi risulta, da quando questo posto è stato costruito, è stato segnalato al Consiglio ben dodici volte, come progetto finito e operante. E non ne è venuto mai fuori nulla.»

«Vuoi dire che il Consiglio sa dov’è, e lascia egualmente che io ti venga a cercare e…»

«Forse non ne conoscono l’ubicazione esatta. Non sono sicuro che il Consiglio attuale sappia qualcosa: non so che fine abbia fatto la documentazione preesistente. L’ultima segnalazione risale a più di quindici anni fa.»

«E tutto questo lo sai per certo?»

«Obiettivamente, no. L’ho letto in relazioni che sembrano credibili. Non sono qualificato, come ricercatore storico, e non ho effettuato controlli professionali. Tutto, però, mi sembra molto probabile.»

«A me no. Hai detto tutto a Marie?»

«Sì.»

«E lei lo crede?»

«Lei non crede nulla di quel che dico io, da quando le ho riferito che Joey non è mai stato qui. Sostiene che sono uno sporco bugiardo, un traditore dell’umanità, un fetente immorale, e che abbiamo liquidato Joey perché non avrebbe bevuto le nostre ridicole falsità.»

«Potrei parlare con lei?»

«Avresti tutte le mie benedizioni, ma non vedo come sia possibile. Marie è molto lontana da qui, poiché il suo sommergibile è arrivato ad un’entrata diversa. Non credo che si potrebbe portare là la tua capsula senza ricondurti all’esterno: occorrerebbe più tempo di quello che hai a disposizione, e ho faticato a trovare un numero sufficiente di persone per farti trasportare.»

«E chi dirige questa organizzazione non può assegnare una squadra?»

«Perché pensi che qualcuno ci diriga? Non c’è nessuno che possa dare a un altro un ordine del genere, poiché è più per tuo piacere che per necessità pubblica. Inoltre, ti ho detto che non c’è tempo.»

Riflettei, per qualche istante. Quel che Bert mi aveva detto sul modo in cui era organizzato tutto mi stupiva un po’, ma non era il momento di discutere la politica locale. Comunque, aveva incominciato a darmi un’impressione più interessante: se potevo credere alle sue parole, per quella gente io e Marie avremmo fatto meglio ad andarcene che a restare. E allora, perché ci offrivano di scegliere? Lo chiesi a Bert, indirettamente.

«Cosa faranno i tuoi amici, se non ritorno lassù? Altri verranno a cercarmi, vedi. Anche se non avessi raggiunto la superficie attivando il segnalatore per chiedere aiuto, come ho fatto, il Consiglio sa comunque dove stavo andando, e perché.»

Bert scrollò di nuovo le spalle. «A nessuno interessa quanti sono a scendere. A meno che arrivi una flotta intera, possiamo tirarli qui dentro e proporre la stessa scelta che stiamo offrendo a te. Come ho detto, è accaduto piuttosto spesso.»

«E supponi che scenda un’intera flotta, e cominci a sfasciare quel sistema d’illuminazione e il tendone o quello che è, senza sprecar tempo a cercare me, o Marie o chiunque altro. Prima o poi, se quaggiù continua a scomparire gente, accadrà proprio questo.»

«Io non sono al corrente di tutte le idee del Comitato di qui,» rispose Bert. «E non so se abbiano pensato molto alla questione. Ripeto, qui c’è diversa gente che è rimasta senza che il Consiglio si agitasse troppo. Personalmente, credo che preferirebbero vietare al pubblico in generale l’accesso a questa parte del Pacifico, piuttosto di sprecare energia mandando quaggiù una flotta di sommergibili. In ogni caso, deve occuparsene il Comitato. Quel che conta è che tu e Marie avete una possibilità di scegliere, e dovrete scegliere di vostra libera volontà.»

«E se rifiuto di impegnarmi?»

«Quando ti sarà stato detto il necessario, ti lasceremo semplicemente libero all’ingresso da cui sei entrato. Non sarai in condizione di rifiutarti di salire alla superficie. Non è un problema.» Bert indicò la direzione da cui eravamo arrivati, lungo la galleria. «Per quanto mi riguarda, vorrei che tu restassi… e anche Marie, naturalmente. Qui mi sono fatto diversi cari amici, ormai, ma le vecchie amicizie sono un’altra cosa.»

Riflettei per qualche secondo ancora e poi cercai di fissarlo negli occhi attraverso l’oblò, mentre gli rivolgevo la domanda successiva.

«Bert, perché hai deciso di rimanere quaggiù?»

Lui si limitò a scuotere la testa.

«Vuoi dire che sarebbe troppo lungo spiegarmelo adesso, oppure che non vuoi dirmelo, o qualcosa d’altro?» insistetti.

Bert alzò un dito, poi tre: comunque, non scrisse nulla.

«In altre parole, dovrò decidere interamente da solo.» Lui annuì, energicamente. «E anche Marie?» Bert annuì di nuovo.

Mi venne in mente solo un’altra domanda che poteva essere utile, e gliela rivolsi.

«Bert, tu potresti tornare lassù, adesso, se cambiassi idea? Oppure quello che ti hanno fatto per permetterti di respirare l’acqua è irreversibile?»

Lui sorrise e tornò ad usare lo stilo.

«Noi non respiriamo acqua: è un’analisi errata per due ragioni. Hanno apportato un cambiamento irreversibile, ma non è tanto radicale. Potrei ancora vivere alla superficie, anche se il ritorno alla respirazione nell’aria sarebbe piuttosto lungo e complicato.»

«Hai detto che non respiri acqua!»

«Lo ripeto.»

«Ma avevi detto…» Bert alzò la mano per interrompermi e ricominciò a scrivere.

«Non sto cercando di disorientarti. Il Comitato non ha carattere dittatoriale, e non è neppure molto rigoroso: ma è fermamente convinto, all’unanimità, che i dettagli del sistema che ci consentono di vivere qui non debbano venire discussi con chi non si è impegnato a rimanere. Forse ho già detto più di quello che loro vorrebbero, e non intendo aggiungere altro.»