L’uomo allungò una mano per toccare il maser. — E questo dispositivo si è dimostrato altrettanto mortale. Uno dei nostri uomini ha guardato dentro l’estremità munita di vetro, mentre girava una manopola. È morto nel giro di pochi secondi, come se fosse stato kengato. Eppure era in stato di allerta, e con un Talento superiore alla media.
Bjault parlò con voce dubbiosa. — Che cosa volete esattamente, da noi?
— Il segreto delle vostre magie. O almeno che costruiate per noi tanti oggetti simili a questi. Ci piacerebbe anche catturare uno di quei grossi mostri volanti. In cambio, vi forniremo tutta l’assistenza necessaria per attraversare l’oceano. Oppure, se deciderete di rimanere per sempre nel nostro regno, vi offriremo un posto di prestigio tra i nostri nobili.
Ajao annuì e Leg-Wot si chiese con rabbia se il vecchio prendesse per vere tutte quelle promesse. — Posso parlare con Yoninne? — chiese lui.
Pelio borbottò un’imprecazione tra i denti.
— Certo — rispose Bre’en, ma non accennò nemmeno a spostarsi per discrezione.
Leg-Wot guardò oltre la pila di pellicce. — Allora? — disse in lingua natale.
— Allora — replicò Ajao nella stessa lingua, con voce stranamente tremula -dobbiamo trovare in fretta una scappatoia. Pelio ha ragione, gli uomini sono stati uccisi. Non si soffocano le persone con la CO2 per poi lasciarle “addormentate” finché non servono. Bisogna rianimarle immediatamente, altrimenti muoiono.
Samadhom. Povero Samadhom. Non era giusto, ma in qualche modo la morte del grosso orso da guardia era quella che le dispiaceva di più.
— Questa è gente intelligente, Yoninne. Credo che abbiano rianimato Pelio solo per potersene gloriare. La corte di Tru’ud presenta tutte le caratteristiche di una “moderna” dittatura, come quella che era sorta da noi alla fine dell’Interregno. Quei servi… no, non ti voltare. Bre’en e soci non capiscono la nostra lingua, ma potrebbero leggerci il viso. Quei servi, dicevo, sono tanto simili da sembrare fratelli. Non mi sorprenderebbe affatto che il Re delle Nevi allevasse i witling come da noi si alleva il bestiame.
“Immagino che Tru’ud ci eliminerà nel preciso istante in cui sarà certo di aver guadagnato un vantaggio decisivo sui suoi nemici, ma noi possiamo tranquillamente morire di avvelenamento da ingestione di metalli molto prima.”
Forse Bjault non era un uomo da torre d’avorio come sembrava. — E allora, dannazione, che cosa facciamo? — Con la coda dell’occhio, lei notò che gli uomini del Regno delle Nevi incominciavano a spazientirsi.
— Io… non lo so, Yoninne — rispose l’archeologo, e questa volta l’indecisione nella sua voce era più che reale. — Sembra che per il momento convenga adeguarsi al loro gioco.
Grugnito. Leg-Wot si girò verso il Re delle Nevi e i suoi ministri. — Siamo disposti a collaborare a patto che al Principe Pelio non venga fatto alcun male — dichiarò in Azhiri.
Bre’en annuì, e il viso di Pelio si irrigidì in un’espressione di implacabile minaccia. Mi dispiace tanto, Pelio. Ilpensiero si formò nella mente di Yoninne in maniera del tutto inattesa. Ancora una volta lo stava vendendo, anche se gli aveva assicurato una temporanea salvezza.
Bre’en divenne tutto sorrisi e anche la faccia cupa del re parve tradire un’ombra di trionfo. — Chiedete solo ciò che avevamo comunque intenzione di garantirvi — assicurò il diplomatico. — Il vostro alloggio è già stato preparato e riscaldato alla temperatura che il Popolo dell’Estate trova più gradevole.
Yoninne avvertì un sentimento di involontaria gratitudine. Il corpo le doleva per il freddo costante e la pelliccia inzuppata di sudore era come una mano viscida sulla pelle. La temperatura appena sufficiente per evitare il congelamento poteva anche rappresentare un piacevole tepore per Bre’en, ma era assolutamente sgradevole per la gente simile a lei e a Pelio. Quanto a Bjault, probabilmente rappresentava una vera tortura.
I tre witling si alzarono in piedi, tristemente consci dei muscoli dolenti. Mentre si incamminavano lentamente sul tappeto di pelli, i soldati del Regno delle Nevi formarono un muro compatto attorno ad Ajao e Yoninne. Alle loro spalle, Pelio non venne affiancato nemmeno da una guardia. È di me e di Ajao che hanno paura, pensò Leg-Wot. I due Novamerikani erano maghi da sorvegliare con attenzione, specialmente quando si trovavano vicini al loro armamentario magico. Pelio, invece, non rappresentava una minaccia per nessuno.
Tru’ud si rivolse a Bre’en e borbottò qualcosa nella lingua agglutinante del suo popolo. Il diplomatico fece il giro del tavolo e si avvicinò alla scialuppa di ablazione. — Sua Maestà è curioso di saperne di più su questo oggetto. È stato recuperato all’interno della vostra imbarcazione e non abbiamo ancora avuto il tempo di esaminarlo. Sicuramente, tra quelli che abbiamo visto da vicino e che vi appartengono, è l’oggetto più grande. Si tratta di un veicolo? Di una nave auto-rengante, forse? — L’uomo si avvicinò al boccaporto circolare della scialuppa, che era già socchiuso. Tirò la maniglia, il portello in ceramica nera slittò agevolmente di lato e…
Il muso peloso di Samadhom fece capolino dall’interno. Meep? uggiolò incuriosito. Ecco dove si era rintanato! Pelio lo aveva messo al sicuro nel locale più isolato di tutta la nave, la scialuppa di ablazione!
Per un istante tutti rimasero impietriti. Pelio fu il primo a riprendersi e ciò che fece fu altrettanto sorprendente della comparsa improvvisa di Samadhom. Volteggiò con un balzo sopra il tavolo e afferrò il piccolo machete che i suoi nemici avevano rubato dal corredo di sopravvivenza dei Novamerikani. Atterrò con una piroetta, afferrò il Re delle Nevi da dietro il sedile e gli puntò alla gola la lama affilata come un rasoio.
— State indietro… indietro! — Tru’ud cercò di reagire e una sottile linea rossa gli comparve di traverso sulla gola. Per un attimo i suoi uomini rimasero in silenzio a fissare il principe. Pelio impallidì e Yoninne capì che avevano cercato di sconvolgergli le viscere. Ma Samadhom lo proteggeva, proprio come aveva protetto lei dall’attacco del Re Shozeru.
Si avvicinò rapidamente al tavolo e si riappropriò del maser. La lancetta che indicava l’energia residua era ferma sullo zero. Tutto sommato, non aveva importanza. Yoninne si girò e puntò la canna tozza dello strumento contro le guardie che l’avevano sorvegliata fino a un attimo prima. — Avete sentito il Principe Pelio. Muovetevi. — Gli uomini obbedirono lentamente. Lei lanciò un’occhiata ai ministri del re, ancora seduti all’altro lato del tavolo. — Quanto a voi, state lontani da quelle. — Indicò con il maser le due mitragliatrici.
Mentre Bjault rientrava in possesso delle armi, Pelio allentò impercettibilmente la presa e rivolse a Yoninne un sorriso ironico e trionfante. — Immaginavo che voi due avreste cambiato idea a seconda di come tirava il vento — commentò.
Come convincerlo del contrario?
Ajao sbirciò nel caricatore delle due mitragliatrici. — Una è vuota e l’altra irrimediabilmente bloccata — riferì in lingua natale.
— Anche il maser non funziona — replicò lei. — Ma loro non lo sanno.
— Allora? — si intromise Pelio, irritato. — Si ritorna al piano originale? Non abbiamo altra scelta, lo sapete.
Yoninne annuì. Forse erano a un soffio dalla morte, ma in qualche modo si sentiva più felice di prima. Per qualche minuto la vita era dipesa dalla necessità di fare il gioco del Popolo delle Nevi, ora invece bisognava affrontarli lottando.