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— Perché allora la vostra triade non dovrebbe comprendere un’Emotiva fuori del comune?

— Ci sono molti modi di essere fuori del comune — disse Odeen, pensoso. — Non so perché, le stranezze di Dua dispiacciono a Tritt e preoccupano me. Posso chiedervi consiglio?

— Quando vuoi.

— Lei… a lei non piace… ecco, fondersi.

Losten ascoltava molto serio, ma in apparenza per niente imbarazzato.

Odeen continuò: — Cioè, le piace la fusione quando ci fondiamo, ma non è facile convincerla a farla.

Losten chiese: — Che cosa prova Tritt in merito alla fusione? Voglio dire, oltre al piacere immediato dell’atto in sé? Che cosa significa per lui la fusione, a parte il piacere?

— I bambini, naturalmente — rispose Odeen. — A me piacciono e anche a Dua piacciono, ma Tritt è il Paterno. Lo capite, vero? (D’un tratto gli sembrava che Losten non fosse in grado di capire tutte le sottigliezze della triade.)

— Cerco di capire — affermò Losten. — A me pare, quindi, che Tritt ricavi dalla fusione qualcosa di più che la semplice fusione. E tu? Che cosa ne ricavi, oltre al piacere?

Odeen rifletté. — Credo che voi lo sappiate. Una specie di stimolo mentale.

— Sì, lo so, ma voglio essere sicuro che lo sappia tu. Voglio essere sicuro che tu non abbia dimenticato. Mi hai raccontato spesso che, uscendo da un periodo di fusione, con quella sua strana perdita di tempo… durante la quale, devo ammettere, a me succedeva di non vederti talvolta per periodi piuttosto lunghi… dunque mi dicevi che all’improvviso ti accorgevi di capire molte cose che prima non ti erano chiare.

— Era come se la mia mente rimanesse attiva per tutto l’intervallo di tempo — confermò Odeen. — Come se quel tempo, sebbene io non fossi consapevole del suo trascorrere e addirittura ignaro della mia stessa esistenza, mi fosse necessario, perché allora potevo pensare più profondamente e più intensamente, senza essere distratto dal lato meno intellettuale della vita.

— Sì — disse Losten. — E al ritorno il tuo intelletto aveva fatto un balzo quantico in avanti. È un fatto comune tra voi Razionali, però devo ammettere che nessuno è mai migliorato a balzi prodigiosi come i tuoi. Sinceramente ritengo che nessun Razionale sia migliorato tanto come te, mai, in tutta la storia.

— Davvero? — disse Odeen, tentando di non sembrare troppo inorgoglito.

— D’altra parte potrei sbagliarmi — e Lpsten parve divertito all’improvviso calo dello scintillio di Odeen — ma non è questo che importa. Il punto importante è che tu, come Tritt, ricavi dalla fusione qualcosa di più della fusione stessa.

— Questo è più che certo.

— E che cosa ricava Dua dalla fusione, a parte la fusione?

Ci fu una lunga pausa. — Non lo so — disse Odeen, alla fine.

— Non glielo hai mai chiesto?

— Mai.

— Ma allora — riprese a dire Losten — se tutto quello che lei ricava dalla fusione è la fusione, e se tu e Tritt ne ricavate la fusione più qualcos’altro, per quale motivo lei dovrebbe essere desiderosa di fondersi più di voi due?

— Non mi pare che le altre Emotive abbiano bisogno… — cominciò a dire Odeen, in tono difensivo.

— Le altre Emotive non sono come Dua. Questo me lo hai detto abbastanza spesso e, ritengo, con una certa soddisfazione.

Odeen si sentì colmo di vergogna. — Avevo pensato che ci fosse qualcos’altro.

— Che cosa?

— È difficile da spiegare. Nella triade noi tre ci conosciamo bene, reciprocamente; ci sentiamo anche. In un certo senso è come se noi tre fossimo le tre parti di una sola persona. Una persona vaga, che va e viene. E quasi sempre a un livello non cosciente. Se ci pensiamo sopra con troppa concentrazione, la perdiamo, perciò non possiamo mai averne una visione reale. Noi… — Odeen s’interruppe, come per disperazione. — È difficile spiegare la triade a chi…

— Comunque sto tentando di capire. Tu ritieni di aver conosciuto o capito o sentito, nella parte della mente più profonda di Dua, qualcosa che lei ha sempre cercato di mantenere nascosto. Non è così?

— Non so. È un’impressione molto vaga, percepita appena con la coda della mia mente e solo di quando in quando.

— Allora?

— Ecco, qualche volta penso che Dua non voglia avere la nostra piccola Emotiva.

Losten lo guardò molto serio. — Fino a questo momento avete soltanto due bambini, mi pare. Il piccolo sinistride e il piccolo destride.

— Sì, solo due. L’Emotiva è difficile da iniziare, lo sapete.

— Lo so.

— E Dua non vuole assorbire l’energia necessaria. O quanto meno provarci. Ha sempre una quantità di scuse pronte, ma io non credo in nessuna. A me sembra che, per qualche suo motivo, semplicemente lei non voglia l’Emotiva. Per quanto mi riguarda… se davvero Dua non volesse il terzo bambino per un po’, ecco, io l’accontenterei. Ma Tritt è un Paterno e vuole l’Emotiva. Deve averla. E io non me la sento di deludere Tritt, nemmeno per Dua.

— Se Dua avesse un motivo razionale per non voler iniziare un’Emotiva, per te farebbe qualche differenza?

— Per me, certo. Ma non per Tritt. Lui non capisce certe cose.

— Ma tu ti daresti da fare per farlo pazientare?

— Sì, lo farei. Per tutto il tempo che mi fosse possibile.

Losten disse allora: — Ti è mai venuto in mente che è molto difficile che un Morbido… — Esitò, come se cercasse la parola adatta, poi usò l’abituale modo di dire dei Morbidi: — …trapassi prima che i bambini siano nati? Tutti e tre, cioè, con la piccola Emotiva per ultima?

— Sì, lo so. — Odeen si chiese come mai Losten lo ritenesse ignaro di una nozione tanto elementare.

— Allora la nascita di una piccola Emotiva equivale all’arrivo del giorno del trapasso.

— Di solito non succede finché l’Emotiva non è abbastanza grande da…

— Ma il giorno del trapasso è comunque in arrivo. Non può essere che Dua non voglia trapassare?

— Non è possibile, Losten! Quando viene il giorno di trapassare è come quando viene il giorno di fondersi. Come si fa a non volerlo? (I Duri non si fondevano: forse non erano in grado di capirlo.)

— Supponi semplicemente che Dua non voglia trapassare mai. Cosa ne diresti?

— Be’, che noi dobbiamo trapassare lo stesso, alla fine. Se Dua vuole solo ritardare l’arrivo dell’ultimo bambino, posso dargliela vinta e magari convincere anche Tritt… forse. Ma se non vuole averlo mai, ecco, questo non si può fare, semplicemente.

— Perché?

Odeen rimase un attimo a riflettere. — Non lo so, Losten maestro, ma so che dobbiamo trapassare. A ogni ciclo che passa lo so e lo sento meglio e con più forza, e talvolta penso quasi di capirne il perché.

— Io talvolta penso che tu sia un filosofo, Odeen — disse Losten, asciutto. — Ma riflettiamo. Dopo che il vostro terzo bambino sarà arrivato e sarà cresciuto, Tritt avrà avuto tutti e tre i suoi bambini e potrà attendere con serenità di trapassare, soddisfatto di avere pienamente vissuto. Anche tu avrai avuto la soddisfazione di avere molto imparato e anche tu, perciò, trapasserai dopo aver pienamente vissuto. Ma Dua?

— Non so — rispose Odeen, infelice. — Le altre Emotive non fanno altro che riunirsi in gruppo e sembrano ricavare molto piacere dal chiacchierare tra loro. Dua, però, non lo fa mai.

— Be’, lei è fuori del comune. Non c’è nient’altro che le piaccia fare?

— Le piace ascoltarmi quando parlo del mio lavoro — borbottò Odeen.

Losten disse: — Non devi vergognartene, Odeen. Tutti i Razionali parlano del loro lavoro ai loro congiunti, destroide e mediana. Dite tutti che non è vero, invece lo fate.