Выбрать главу

Era tutto quello che poteva fare. Dentro di lei non restava altro che un dolore continuo, tormentoso. Sistemò il messaggio nel posto in cui poteva essere trasmesso, ma non attese che fossero i Duri a trasmetterlo involontariamente come al solito: attraverso una nebbia di agonia manovrò i comandi, così come aveva visto fare ai Duri, raccogliendo gli ultimi sprazzi di energia che possedeva.

Il messaggio sparì e così fece la caverna, in uno scintillio violetto di vertigine. Lei stava… trapassando… di totale… esaurimento.

Odeen… Tri…

6b

Odeen era già in arrivo, fluttuando più veloce di quanto avesse mai fluttuato prima d’allora. Dapprima aveva seguito la direzione indicata dal senso percettivo di Tritt, acuito a causa della nuova bambina, ma ormai era abbastanza vicino da captare e localizzare Dua soltanto coi i suoi sensi più ottusi. Sentiva da sé che la coscienza di Dua tremolava e andava spegnendosi, e corse ancora più in fretta, mentre Tritt faceva del suo meglio per arrancargli dietro, ansimando e incitando: — Più svelto… più svelto…

Odeen la trovò in uno stato di collasso totale, viva a malapena, e così piccola che pareva un’Emotiva bambina.

— Tritt — ordinò, brusco — porta qui quella batteria. No, no… non toccare lei. È troppo rarefatta per poterla trasportare. Fa’ presto. Se affonda nel pavimento…

Nel frattempo, anche i Duri cominciarono ad arrivare e a raccogliersi intorno a loro. Erano in ritardo, naturalmente, a causa della loro incapacità di percepire a distanza le altre forme di vita. Se fosse dipeso da loro, sarebbe stato troppo tardi per salvare Dua. Non sarebbe trapassata, sarebbe stata davvero distrutta e… e insieme a lei sarebbe andato distrutto molto più di quello che lei sapeva.

Adesso, invece, stava lentamente riacquistando vita e vigore dalla batteria di energia, con tutti i Duri fermi e silenziosi intorno.

Odeen si raddrizzò, ed era un nuovo Odeen, che sapeva esattamente che cosa stava succedendo. Fece un gesto imperioso, ordinando loro di allontanarsi, ed essi se ne andarono. In silenzio. Senza una protesta.

Dua si agitò un poco.

Tritt chiese: — Adesso sta bene, Odeen?

— Zitto, Tritt — disse Odeen. — Dua?

— Odeen? — Dua si mosse ancora e sussurrò: — Credevo di essere trapassata.

— Non ancora, Dua. Non ancora. Prima devi mangiare e riposare.

— È qui anche Tritt?

— Sono qui, Dua — intervenne Tritt.

— Non tentate di riportarmi indietro — bisbigliò Dua. — È tutto finito. Ho fatto quello che volevo fare. La Pompa Positronica si… si fermerà presto. Ne sono sicura. Così i Duri continueranno ad avere bisogno dei Morbidi… e si prenderanno cura di voi, o almeno dei bambini.

Odeen non disse niente, e impedì anche a Tritt di parlare. Ma continuò a riversare energia radiante in Dua, lentamente, molto lentamente. Di tanto in tanto si fermava per lasciarla riposare, poi riprendeva.

Lei cominciò a mormorare: — Basta, basta… — La sua sostanza, adesso, si arricciolava tutta con più forza.

Odeen continuò a nutrirla.

Alla fine parlò. Le disse: — Dua, ti sbagliavi. Noi non siamo macchine. Io so esattamente che cosa siamo. Sarei venuto prima da te, se lo avessi scoperto più presto, ma non l’ho saputo finché Losten non mi ha supplicato di pensare. Allora io ho pensato, ho pensato molto. Eppure anche così la cosa è quasi prematura.

Dua si lamentò, e Odeen s’interruppe per un poco. Riprese: — Ascolta, Dua. Esiste una sola specie di esseri viventi. E i Duri sono davvero gli unici esseri viventi su tutto il pianeta. Tu l’avevi capito, e fino a qui avevi ragione. Ma questo non vuol dire che i Morbidi non siano vivi. Vuol dire semplicemente che anche noi facciamo parte di quella sola, unica specie. I Morbidi sono le forme immature dei Duri. Noi siamo dapprima bambini Morbidi, poi siamo adulti Morbidi, e poi siamo Duri. Capisci?

Tritt intervenne, colmo di confusione: — Cosa? Cosa?

Odeen disse: — Non adesso, Tritt. Non adesso. Capirai anche tu, ma questa spiegazione è per Dua.

Nel frattempo continuava a osservare Dua, che pian piano riprendeva la sua opalescenza.

Dopo un attimo Odeen riattaccò: — Ascolta, Dua, ogni volta che ci fondiamo, ogni volta che la triade si fonde, noi diventiamo un Duro. Il Duro è tre persone in una, ed è per questo che è duro e solido. Durante tutto il periodo in cui perdiamo conoscenza, mentre ci fondiamo, noi siamo un Duro. Ma è uno stato temporaneo, e in seguito non riusciamo mai a ricordarlo. Non possiamo nemmeno rimanere un Duro per molto tempo, e dobbiamo tornare Morbidi. Però, nel corso della vita noi continuiamo a svilupparci, per stadi successivi marcati da punti-chiave. Ogni bambino che nasce è il segno del passaggio allo stadio seguente. E con la nascita del terzo, cioè dell’Emotiva, diventa possibile raggiungere lo stadio finale, quando la mente del Razionale, da sola, senza l’aiuto degli altri due, riesce finalmente a ricordare a sprazzi il tempo vissuto come Duro. Allora, e soltanto allora, il Razionale è in grado di guidare la triade in una fusione perfetta che formerà il Duro in modo permanente e definitivo, così che la triade, unita, viva una nuova vita completa di apprendimento, di emozioni e d’intelletto. Ti avevo detto, no?, che trapassare era come rinascere? Allora stavo brancolando un po’ nel buio, cercando qualcosa che ancora non capivo bene, ma adesso lo so.

Dua lo guardava, con un mezzo sorriso. Disse: — E vuoi che ti creda, Odeen? Se fosse davvero così, perché i Duri non l’avebbero detto tanto tempo fa? A te e anche a tutti?

— Non potevano, Dua. C’è stato un tempo, molte epoche fa, in cui fondersi significava soltanto mettere insieme gli atomi per formare un corpo. Ma l’evoluzione ha lentamente fatto sviluppare le menti. Credimi, Dua. Fondersi significa mettere insieme anche le menti, e questa è una cosa molto più difficile e molto più delicata. Per poterle tenere unite in modo appropriato e per sempre, esattamente!, il Razionale deve raggiungere un determinato e alto livello di sviluppo. E questo livello lo raggiunge quando scopre, da sé, quello che ti ho appena detto, e quando la sua mente è ormai abbastanza affinata da ricordare tutto quello che è successo durante le unioni temporanee nelle fusioni normali. Se i Duri lo dicessero e il Razionale lo sapesse in precedenza, lo sviluppo della sua mente non sarebbe perfetto e non potrebbe decidere il momento della fusione perfetta. Così, il Duro che si formerebbe sarebbe imperfetto. Quando Losten mi ha incitato a pensare, ha corso un grosso rischio. Persino quel semplice suggerimento poteva essere causa… Spero di no, spero proprio di no. Perché è ancora più vero nel nostro caso, Dua! Sono ormai molte generazioni che i Duri pongono grande cura nel combinare le triadi, per formare Duri sempre più specializzati o speciali, e la nostra triade era la migliore che avessero mai ottenuto. Per merito tuo, Dua. Soprattutto per merito tuo. Losten, una volta, era la triade di cui tu eri la bambina mediana. Una parte di lui era il tuo Paterno. E lui ti conosceva bene. È stato lui a sceglierti e a portarti a Tritt e a me.

Dua si rizzò a mezzo, e la sua voce era quasi normale quando sbottò: — Odeen! Stai inventandoti tutta questa storia per tenermi buona?

Tritt intervenne: — No, Dua. Anch’io sento che è così. Lo sento proprio. Non so come, ma lo sento.

— Lui lo sente, Dua — disse Odeen. — Lo sentirai anche tu. Non cominci forse a ricordare di essere stata un Duro durante le nostre fusioni? Non vorresti fonderti, adesso? Per un’ultima volta? Per l’ultima volta?