«No,» disse Sarah. Prese l’opuscolo della scuola di volo e osservò desiderosa l’immagine dell’aquila.
«Pensi che ci sarà da mangiare?» chiese Chuck. Stava guardando l’invito della preside.
«Spero di no,» disse Sarah.
«Perché?»
«Pascolo,» disse. «I grandi predatori attaccano sempre quando gli adrosauri sono al pascolo.»
«Se c’è da mangiare, che pensi che ci sarà?”
«Dipende,» disse Sarah, girando l’opuscolo dall’altro lato. «In genere, tè e biscotti.»
«Fatti in casa?»
«No, a meno che non ci siano brutte notizie. Formaggio e cracker vuol dire che qualcuno verrà licenziato in tronco. Patè di fegato vuol dire che taglieranno i fondi. Ovviamente, se il taglio ai fondi è abbastanza consistente non ci saranno soldi per il rinfresco.»
Sul retro dell’opuscolo c’era scritto in corsivo “Comincia A Puntare Verso l’Alto”, e sotto, in grassetto:
APPROVATO DALL’AERONAUTICA MILITARE
POSSIBILITÀ DI RINUNCIA AL CORSO
PARCHEGGIO LIBERO
«Negli ultimi anni la nostra conoscenza dei dinosauri è cambiata radicalmente,» disse il dottor Albertson, tenendo alto il libro di micropaleontologia, «tanto radicalmente che tutto ciò che è venuto prima è obsoleto.» Aprì il libro davanti a sé. «Andate all’introduzione.»
Gli studenti aprirono i libri, che erano costati 64 dollari e 95 centesimi.
«Siete tutti all’introduzione?» chiese il dottor Albertson, stringendo l’angolo superiore della prima pagina. «Bene. Adesso strappatela.» Staccò via la pagina. «È inutile, totalmente arcaica.»
In verità, benché alcune teorie sul comportamento e la fisiologia dei dinosauri, in particolare dei grandi predatori, fossero state riviste di recente, niente era cambiato a livello di micropaleontologia. Ma il dottor Albertson aveva visto Robin Williams che lo faceva in un film e ne era rimasto molto colpito.
Gli studenti, che avevano sperato di rivendere i libri alla libreria universitaria per 32 dollari e 47 centesimi, non erano altrettanto convinti. Uno di loro chiese speranzoso: «Non potremmo semplicemente promettere di non leggerla?»
«Assolutamente no,» disse il dottor Albertson, staccando una manciata di pagine. «Su, strappatele.»
Gettò le pagine in un cestino metallico e lo tenne davanti a uno studente di marketing che stava furtivamente infilando in fondo al libro le pagine staccate con l’idea di venderlo come versione non definitiva. «Così va bene, tutte,» disse il dottor Albertson. «Ogni pagina antiquata e fuori moda.»
Qualcuno bussò alla porta. Passò il cestino allo studente di marketing e lasciò il massacro per andare ad aprirla. Era Sarah Wright con una busta quadrata.
«La preside tiene un ricevimento oggi pomeriggio,» disse. «Serve che ci sia tutto il dipartimento.»
«Dobbiamo strappare anche la pagina con il titolo?» chiese uno studente di psicologia.
«Il governo ha da poco tagliato i fondi di un altro 18 percento, e ho paura che proveranno a eliminare uno dei nostri posti.»
«Puoi contare sul mio aiuto al cento percento,» disse.
«Bene,» disse Sarah, tirando un sospiro di sollievo. «Finché rimaniamo uniti, possiamo farcela.»
Il dottor Albertson chiuse la porta dopo che se ne fu andata, dando un’occhiata all’orologio. Aveva programmato di mettersi in piedi sulla cattedra prima della fine della lezione, ma ormai non c’era più tempo. Doveva prepararsi per la coda ispiratrice.
«Ostracodi, diatomee, fusilinidi, ecco ciò per cui viviamo,» disse. «Carpe Diem! Cogliete il giorno!»
Lo studente di psicologia alzò la mano. «Mi presta lo scotch?» chiese. «Ho strappato per sbaglio i primi due capitoli.»
C’era del brie al ricevimento. E sherry, vol-au-vents di spinaci e un vassoio di fragole nelle quali erano infilati come spade degli stuzzicadenti provvisti di bandierina di cellophane. Sarah prese una fragola e fece un rapido censimento del dipartimento. Sembrava che ci fossero tutti tranne Robert, che probabilmente stava parcheggiando, e il dottor Othniel.
«Ti sei assicurato che Othniel abbia letto l’invito?» chiese all’assistente, che stava mangiando le fragole due alla volta.
«Sì,» disse Chuck con la bocca piena. «Eccolo là.» Indicò con il piattino una poltrona a schienale alto accanto al fuoco.
Sarah si avvicinò a controllare. Il dottor Othniel stava dormendo. Ritornò al tavolo e prese un’altra fragola. Si chiedeva quale fosse il dottor King. C’erano solo tre uomini che non conosceva. Due erano palesemente del Dipartimento di Fisica… stavano costruendo un reattore a fusione con una tazza di polistirolo espanso e parecchi di quei buffi stuzzicadenti. Il terzo era abbastanza simile a loro. Era alto e distinto e indossava una giacca di tweed con toppe sui gomiti, ma dopo pochi minuti scomparve in cucina per ritornare con un vassoio di patè di fegato e crackers.
Entrò Robert con la giacca in mano, ansimante. «Non sapete quello che mi è successo,» disse.
«Il Parcheggio ti ha fatto la multa,» disse Sarah. «Hai scoperto niente su questo dottor King?»
«È un consulente didattico,» disse Robert. «A cosa serve spendere ottanta dollari al semestre per un adesivo del parcheggio quando non c’è mai posto per posteggiare nelle aree autorizzate? Lo sai dove ho dovuto lasciare la macchina? Dietro allo stadio di football! È cinque isolati più lontano di casa mia!»
«Un consulente didattico?» disse Sarah. «Cosa ha in mente la preside?» Fissò pensosa la sua fragola. «Un consulente didattico…»
«Autore di Cos’è che Non Va in Tutto il Nostro Sistema Educativo,» disse il dottor Albertson. Prese un piattino e ci mise sopra un vol-au-vent di spinaci. «È un esperto di implementazione ristrutturativa.»
«Cos’è?» disse Chuck, facendosi un sandwich con il patè di fegato e due palline di pancetta.
Il dottor Albertson assunse un’aria di superiorità. «Di sicuro a voi ricercatori insegnano che cos’è l’implementazione ristrutturativa,» disse, il che significava che non lo sapeva nemmeno lui. Diede un morso al vol-au-vent. «Dovreste assaggiarli,» disse. «Parlavo or ora con la preside. Mi ha detto che li ha fatti lei.»
«Siamo morti,» disse Sarah.
«Ecco il dottor King,» disse il dottor Albertson, indicando un uomo goffo in maglietta polo e calzoni sportivi senza cintura.
La preside gli si avvicinò per salutarlo, stringendogli le mani. «Scusate il ritardo,» tuonò. «Non riuscivo a trovare posto per l’auto, perciò l’ho lasciata qui davanti.»
Il dottor Othniel emerse improvvisamente dalla poltrona a schienale alto, guardandosi intorno con aria sconvolta. Sarah gli fece un cenno con lo stuzzicadenti, e lui venne verso di loro tutto ricurvo, si sedette vicino al brie e ripiombò nel sonno.
La preside si spostò al centro della stanza e batté le mani per richiamare l’attenzione. A quel rumore il dottor Othniel sussultò. «Non vorrei interrompere i divertimenti,» disse la preside. «E vi prego di continuare a mangiare e bere, ma vorrei solo che faceste tutti la conoscenza del dottor Jerry King. Il dottor King lavorerà con il Dipartimento di Paleontologia a qualcosa che sicuramente troverete tutti terribilmente eccitante. Dottor King, vuole dire qualcosa?»
Il dottor King sorrise, un sorriso grande e amichevole che ricordava a Sarah la mascella per gli esercizi in Tecniche di Campo. «Sappiamo tutti della tremenda impattizzazione che la tecnologia ha avuto sulla nostra società moderna,» disse.