— Ancora un attimo — disse Chris. — Vorrei sentire la storia.
— Cosa c’è da sentire? Se ne sta lassù… — Lo guardò con sospetto. — Ehi, non penserai di… oh. Vieni con me, Chris, e ti parlerò di Kong. — Lo condusse qualche metro più in là, tenendo d’occhio Cirocco. Robin li seguì, ma i titanidi non si mossero. Quando riprese a parlare, Gaby parlò a voce bassa.
— Rocky non ama sentir parlare di Kong — disse, facendo una smorfia. — E io non le do torto. Kong è una creatura unica, cioè è l’unica della sua specie, e ha un centinaio di anni. Appartiene alla stessa categoria dei draghi di cui vi ha parlato Gea; uno diverso dall’altro, nessuna possibilità di riproduzione. Escono dalla terra dopo che Gea li ha creati, vivono per tutta la durata di vita per cui sono programmati, che di solito è abbastanza lunga, e poi muoiono.
"Kong è basato su un film visto da Gea, come il gigantesco verme delle sabbie di Mnemosine. Quaggiù ci sono molte creature dello stesso tipo. Naturalmente, i pellegrini vanno a cercarle nelle loro imprese, e io mi rifiuto di pensare a quante persone siano state uccise da Kong. A meno che non si abbia un cannone o un vagone di dinamite, è impossibile ucciderlo. Credetemi, ci hanno provato in tanti."’
— Eppure, deve essere possibile — disse Chris.
Gaby alzò le spalle. — Tutto si può fare, se si prova un numero sufficiente di volte. Io non credo che tu sia pronto ad affrontarlo, comunque. Io, personalmente, non ho nessuna voglia di farlo. Andiamo, Chris, ci sono dei modi più semplici per suicidarsi.
— Perché Cìrocco ha paura di lui? — chiese Robin. — O forse "paura" non è la parola esatta?
— No, no, "paura" è proprio la parola esatta — disse Gaby, quasi bisbigliando. — Kong divora tutto quello che si muove. L’unica eccezione è la Maga. Gea lo ha costruito con un tropismo. Fiuta l’odore di Cirocco a cento chilometri di distanza, e il suo odore è l’unica cosa che possa farlo uscire dalla montagna. Non credo che si possa parlare di amore, ma è una coazione molto forte. La segue fino al bordo della zona crepuscolare. Di Gea si può dire quello che si vuole, ma di solito lascia sempre una scappatoia, e perciò ha costruito Kong con un’avversione per la luce; lo stesso si può dire per il verme delle sabbie, che non sopporta il freddo che c’è ai margini di Mnemosine. Kong non la seguirebbe fino a Teti o Crio.
"Ma se il vento soffiasse dal sud, in questo momento non saremmo su Febe. Rocky, quando può, e ammesso che sia costretta a venire su Febe, passa per gli altipiani meridionali, perché se Kong sente il suo odore, viene di corsa a prenderla. E se riesce a prenderla, la porta sulla sua montagna. È riuscito a prenderla una volta, cinquant’anni fa, e sono passati sei mesi prima che riuscisse a liberarsi."
— E cosa le ha fatto, lo scìmmione? — chiese Robin.
— Cirocco non è disposta a parlarne. — Gaby sollevò le sopracciglia e li fissò a uno a uno, poi si allontanò.
Robin tornò a guardare la montagna, e vide che anche Chris la guardava.
— Non penserai…
— Che cosa vi ha detto?
Robin fece un sobbalzo nel vedere quanto fosse vicina la Maga, e si chiese come avesse fatto ad avvicinarsi così silenziosamente.
— Niente — disse Robin.
— Via, ho sentito qualcosa, prima che così opportunamente vi portasse via. Non crederete a tutto, spero.
Robin rifletté su quanto aveva udito, e comprese, con un certo dispetto, che aveva creduto a tutto.
— Be’, non erano tutte invenzioni — disse Cirocco. — Laggiù c’è Kong, ed è alto venti metri, e mi ha catturato e mi ha tenuta prigioniera, e io non ne parlo perché si è trattato di un’esperienza molto spiacevole. Sporca il suo nido. Ormai, la cacca compressa, nella sua caverna, sarà alta novanta metri. Gli piace tirare fuori i suoi prigionieri e dare loro un’occhiata di tanto in tanto, ma se pensate a qualcosa di torbido, toglietevelo pure dalla testa. Non è neppure attrezzato per farlo: è sessualmente neutro.
"Ha un fiuto eccezionale, certo, ma la storia che fiuti soltanto me è una balla. Lo attirano tutte le femmine umane. Quello che lo fa accorrere è l’odore del sangue mestruale."
Robin cominciò a preoccuparsi. Perché diavolo dovevano passare per Febe proprio in quel momento?
— Non preoccuparti — le disse Cirocco. — Ha il naso talmente fino, che non c’è mai un momento in cui si sia veramente sicure. Comunque, l’odore, in un certo senso, è quello che ti protegge. Quando cattura un uomo, lo divora. I titanidi lo rendono perplesso. Di solito non si basa molto sulla vista, ma quando cattura un titanide, in parte lo mangia, ma risparmia il torso perché gli sembra che abbia l’aspetto giusto. Poi ci gioca finché non cade a pezzi. — Al ricordo, aggrottò la fronte e guardò da un’altra parte.
Poi proseguì:
— Comunque, è possibile ucciderlo. Conosco un paio di modi per farlo. C’è stato un cacciatore, trent’anni fa, che è perfino riuscito a catturarlo. Credo che pensasse di portarlo via vivo, anche se non saprei dire come, perché Kong è riuscito a liberarsi e lo ha mangiato. Il fatto, comunque, è che lo aveva catturato e che avrebbe potuto ucciderlo.
"Ma nessuno va sulla montagna a ucciderlo, perché, se siete un pellegrino, ci sono altre imprese più facili che possono produrre gli stessi risultati. Per esempio, si può salvare una delle sue prigioniere. Se siete una donna, non correte neppure il rischio di essere uccisa, perché non uccide mai le donne. Non che io consigli di farsi catturare da lui; ci sono vari modi più interessanti di passare il tempo. Comunque, di solito ha qualche prigioniera. So che sei mesi fa ha rapito una donna, e forse ne ha altre."
Fece per allontanarsi, ma si girò ancora a parlare.
— Una cosa che Gaby non vi ha detto è come ho fatto a uscire. Se pensate che abbia messo a frutto la mia conoscenza di Gea o che sia riuscita a battere in astuzia lo scimmione, ebbene vi sbagliate. Se fossi stata costretta a fare da me, sarei ancora lassù. Il fatto è che Gaby mi ha portata via con grave rischio per la sua libertà, e io preferisco non parlarne perché francamente si accorda poco con la mia immagine. Kong è uno stupido mostro, ma non è niente da ridere, e Gaby impersona meglio di chiunque altro la parte del cavaliere dalla lucente armatura, ma io temo di essere stata una ben misera damigella in pericolo. Quando mi tirò fuori di là, mi era rimasto ben poco orgoglio. — Scosse lentamente la testa. — E io non ho potuto darle neppure il premio tradizionale. — Si allontanò.
Robin guardò ancora una volta la montagna, poi Chris; gli scorse negli occhi uno sguardo sospetto, e ricordò cosa stava per dirgli prima di essere interrotta da Cirocco.
— No — disse Robin con decisione, prendendolo per il braccio e spingendolo verso le canoe che li attendevano. — È quello che Gea ti vorrebbe far fare. Vuole che tu le prepari un bello spettacolo, e non le importa che tu muoia nel farlo.
Chris sospirò, ma si lasciò trascinare.
— Devi avere un’idea molto bassa della mia capacità di badare a me stesso.
Robin rimase stupita dall’osservazione, e lo fissò negli occhi. — È quello che credi? Ascolta, capisco anch’io il bisogno di dimostrare le proprie capacità. Probabilmente, lo sento più di te. Ma l’onore personale non può essere messo al servizio della cattiveria. Deve significare qualcosa.
— Significherebbe qualcosa per quella donna lassù. Scommetto che lei non lo vedrebbe come un gioco.
— Quella donna non è affar tuo. È una sconosciuta.
— Mi sorprende sentirti dire questo di una sorella.
Anche Robin rimase leggermente sorpresa, e cercò una motivazione. Quando la trovò, non rimase molto soddisfatta, ma dovette prenderla ugualmente in considerazione. In parte l’aveva detto perché le ripugnava l’idea che qualcuno facesse imprese eroiche per impressionare la dea del fango, Gea. In parte perché…